coronavirus milano smog

IL VIRUS FA ANCHE QUALCOSA DI BUONO: A MILANO SI RESPIRA ARIA PULITA – LA RIDUZIONE DEL TRAFFICO E DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E COMMERCIALI DOVUTE ALL’ISOLAMENTO HA FATTO CALARE E MOLTO LE CONCENTRAZIONI DI PARTICOLATO NELL’ATMOSFERA: BASTA GUARDARE LE MAPPE PER ACCORGERSENE - MERITO ANCHE DEL VENTO E DELLE PERTURBAZIONI DEGLI ULTIMI GIORNI CHE HANNO COMPORTATO UN RICAMBIO DELLA MASSA D’ARIA..

Marco Cimminella per www.businessinsider.com

 

smog a milano prima e dopo il coronavirus

È l’altro effetto, indiretto, dell’epidemia di coronavirus. La qualità dell’aria sulla Lombardia è cambiata negli ultimi giorni: la riduzione del traffico e delle attività produttive e commerciali, conseguenti all’adozione delle misure regionali e alle indicazioni sanitarie per contenere il contagio, ha contribuito a determinare un taglio delle emissioni.

 

“Il cambiamento del livello di Pm10 è in parte dovuto a condizioni meteorologiche, ma è anche stato causato da una minor inquinamento prodotto dall’uomo”, spiega a Business Insider Italia Guido Lanzani, responsabile Arpa Lombardia per la qualità dell’aria.

milano bloccata emergenza coronavirus 13

 

La minore circolazione delle auto e il rallentamento dei ritmi di lavoro nelle aziende hanno contribuito a una diminuzione delle concentrazioni di particolato nell’atmosfera. Basta dare un’occhiata alle mappe dell’Arpa Lombardia per rendersene conto: dal 25 febbraio 2020 al 2 marzo i colori degli indicatori (che segnalano le stazioni fisse presenti sul territorio) mutano, passando dal rosso (dai 50 ai 100 µg/m³) al celeste (da 0 a 20 µg/m³).

milano bloccata emergenza coronavirus 11

 

“Non è semplice spiegare nel dettaglio questo fenomeno. Innanzitutto perché l’intervallo di tempo considerato, di circa 7 giorni, è troppo breve e non abbiamo tutti i dati necessari per valutare in quali quantità i diversi fattori hanno contribuito a questo miglioramento della qualità dell’aria”, precisa Guido Lanzani. Che aggiunge: “Possiamo però dire che non dipende solo da condizioni atmosferiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti”.

traffico a milano prima e dopo il coronavirus

 

In effetti, i primi giorni dopo l’adozione dei provvedimenti del governo locale, i livelli di Pm10 registrati dalle stazioni dell’Arpa non avevano subito grosse modifiche. “Se guardiamo i dati di Codogno relativi al 25 febbraio, la media giornaliera di Pm10 era ancora piuttosto alta. La stazione rilevava 82 µg/m³. Solo nei giorni successivi, la quantità di particolato si è ridotta gradualmente, in provincia di Lodi e nel resto della regione”.

 

milano bloccata emergenza coronavirus 10

Secondo l’esperto, le ragioni di questo cambiamento sono diverse. In primo luogo, sono mutate le condizioni meteorologiche: “Il vento e poi ancora le perturbazioni degli ultimi giorni hanno comportato un ricambio della massa d’aria; condizioni diverse rispetto a quelle di gennaio, che hanno invece favorito il ristagno degli inquinanti”. E le disposizioni per affrontare l’emergenza del coronavirus hanno fatto il resto: “Il calo del traffico e la minore attività produttiva hanno sicuramente avuto un impatto sulla qualità dell’aria”. È così che le varie stazioni di Milano riportano dal 27 febbraio al 2 marzo livelli di Pm10 che oscillano tra i 12 e i 35 µg/m³ .

milano bloccata emergenza coronavirus 8

 

CORONAVIRUS A MILANO BY SPINOZA

Misurare l’impatto preciso dei vari fattori è impossibile per il momento, visto che i dati raccolti finora non sono sufficienti. Le informazioni disponibili forniscono un’indicazione del loro impatto sull’inquinamento atmosferico in questi giorni in Lombardia. Ma probabilmente non si spiega tutto con la riduzione del traffico e delle attività produttive e commerciali o con le mutate condizioni atmosferiche: ad esempio, restano da chiarire gli effetti che hanno avuto l’allevamento intensivo e l’agricoltura. Inoltre questi dati offrono qualche spunto di riflessione, visto che la circolazione delle auto è calata, tra smartworking e isolamento autoinflitto, ma presumibilmente è aumentato l’utilizzo del riscaldamento domestico.

milano al tempo del coronavirusmilano bloccata emergenza coronavirus 6milano bloccata emergenza coronavirus 2milano bloccata emergenza coronavirus 7milano al tempo del coronavirusmilano bloccata emergenza coronavirus 15milano bloccata emergenza coronavirus 14milano bloccata emergenza coronavirus 12milano bloccata emergenza coronavirus 1milano bloccata emergenza coronavirus 3milano al tempo del coronavirusil centro di milano durante l'emergenza coronavirus 5il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 4CORONAVIRUS MILANOcoronavirus milanoun uomo con la mascherina in mezzo ai piccioni a milanomilano al tempo del coronavirusdonne con la mascherina alla fermata porta venezia della metro di milanomilano al tempo del coronaviruscoppia con mascherina in metro a milanomilano al tempo del coronavirusmilano al tempo del coronavirusmilano al tempo del coronavirusmilano bloccata emergenza coronavirus 9

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO