AMERICA FATTA A MAGLIE - ''GAME OVER''? MACCHÉ! PURE SE IL RUSSIA GATE NON ESISTE ,SI RICOMINCIA CON LE INDAGINI PERCHÉ ALL'IMPEACHMENT SI DEVE IN QUALCHE MODO ARRIVARE, O ALMENO A UN CAOS PERMANENTE. PERCHÉ I DEMOCRATICI HANNO SCELTO QUESTA STRADA INVECE DI UN'AGENDA POLITICA. TI CREDO: QUELL'AGENDA, DOVE C'È, È TALMENTE ESTREMISTA CHE FA PERDERE VOTI FUORI DALLE STRISCE COSTIERE. MA ORA PARTE L'INCHIESTA SULL'ALTRA PARTE…

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Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Game Over, twitta  il presidente  con soddisfazione,  e poi lancia la provocazione: governerò per altri 10 o 14 anni. Trump adora epater i suoi odiatori, sembra volerne provocare le reazioni più infantili con battutacce come questa.

 

Certo, la macchia che ha oscurato e minacciato i suoi primi due anni e mezzo di presidenza, che per altri versi si potrebbe considerare ricca di straordinari successi in campo economico ed anche internazionale, la macchia terribile di un presidente che ha vinto solo grazie all'inganno, che per farlo si è venduta a una potenza straniera, un traditore della patria, è stata lavata, e i vari Pelosi, Schumer, Shiff,Nadler Sanders, hanno poco da strillare  perché  dal Russia Gate non è uscito niente, neanche a spremerlo come un limone.

donald trump putin donald trump putin

 

 Che però sia finita,  questo no. Macché. Ovvio che non finirà mai, non sarete mica stati così ingenui da credere che sia sufficiente per farla finita con la nuova guerra civile americana versione XXI secolo che il  procuratore speciale Robert Mueller  non abbia trovato assolutamente niente  in quasi due anni di indagine, centinaia di collaboratori utilizzati e decine di milioni di dollari spesi, più la pistola puntata alla tempia di dovercela  fare per forza a trovare qualcosa, visto che appartiene al gruppo di potere  scalzato, che di mollare non ne vuole sapere!

 

No, leggetevi i titoli dei  giornali americani , ascoltate tra lo scandalizzato e il divertito un bel dibattito di Cnn, poi virate sui giornali italiani e su qualche sano corrispondente TV, e scoprirete che arrampicarsi sugli specchi e’ ancora lo sport mondiale, saprete che Trump non è né colpevole innocente, non è incriminato e non è scagionato, non ha fatto ostruzione attiva ma potrebbe averla fatta passiva, ci sono stati almeno 10 potenziali tentativi di ostacolare la giustizia ma nessuna prova che lo fossero, e insomma che alla fine, siccome niente è stato trovato, allora si ricomincia con le indagini perché all’ impeachment si deve in qualche modo arrivare, o almeno a una situazione di caos permanente.

alexandria ocasio cortez 9 alexandria ocasio cortez 9

 

Si deve qualche modo arrivare perché il Partito Democratico questa terribile strada ha scelto di praticare invece di un agenda politica, anche perché quell’ agenda là dove c'è, è talmente estremista e radicale che voti, salvo in alcune strisce costiere, New York, Boston, Los Angeles, San Francisco, Seattle, non solo non gliene porta, gliene toglie.

 

 Sarà anche cambiato tutto nella politica americana come in quella globale, gli estremi si saranno anche radicalizzati e incarogniti, ma il Partito Democratico delle neo barricadere alla Ocasio Cortez, delle velate antisemite alla Ilhan Omar, il voto della classe media non l'ha preso mai, tantomeno un presidente.

 

mueller russiagate mueller russiagate

Avrete capito che  la storia bollita  dell'indagine speciale sul cosiddetto Russia Gate finita in niente è tornata alla ribalta perché il dipartimento di Giustizia ha diffuso il rapporto del procuratore speciale.

 

Non dice niente che non sapessimo, ovvero che Mosca ha interferito nelle elezioni americane (e quando mai non lo ha fatto, e non solo in quelle americane), ma non c'è stata collusione con la campagna del presidente.

Se non c'è stata e il procuratore ha dovuto gettare la spugna, ci pensano i media a intervenire. Sentite.

 

 "Sono fottuto, è la fine della mia presidenza". Donald Trump reagì così, il 17 maggio 2017, quando fu informato sulla nomina di Robert Mueller a procuratore speciale per il Russiagate. Il dettaglio è inserito nel rapporto di 448 pagine pubblicato dal Dipartimento di Giustizia. A pagina 78, si legge che Trump fu informato dall'attorney general, Jeff Sessions. "O mio Dio. È terribile. Questa è la fine della mia presidenza. Sono fottuto", disse Trump secondo la documentazione raccolta dagli investigatori.

 

elizabeth warren in senato elizabeth warren in senato

Che Trump si sia spaventato ed irritato è dimostrazione evidente di colpevolezza, argomentano i nostri, mentre a voi sicuramente viene in mente che un neo presidente il cui ministro sia così debole non solo da non rappresentarlo e difenderlo, ma addirittura da far nominare un procuratore generale per investigare sulla sua campagna elettorale, sìa invece ragione di letizia e leggerezza.

 

 “Sono appena diventato presidente, contro tutto e tutti, compreso il partito repubblicano che dovrebbe essere il mio partito, mi fate subito partire il fuoco amico di un'indagine, ci mettete a capo un nemico potente ex direttore dell' FBI, perché dovrei essere arrabbiato?”

mueller russiagate 1 mueller russiagate 1

Di pasta ben diversa da quella dell'ex Attorney General, Jeff Sessions, è l'attuale,, William Barr, che giovedì pomeriggio ha  detto per l'appunto che le interferenze russe nella campagna elettorale americana ci sono state ma che non c'è stata nessuna collusione tra lo staff del presidente e Mosca.

 

Barr ha rivelato anche i famosi "10 episodi" analizzati accuratamente nell'indagine, in cui Trump avrebbe cercato di ostacolare la giustizia. Che questo tentativo sia vero non è stato dimostrabile ne’  dimostrato. 

 

william barr william barr

Barr  ha difeso Trump  sostenendo che Il presidente è stato messo sotto pressione "da parte dei pubblici ministeri federali" e che si è verificata  "una spietata speculazione nei mezzi di informazione sulla colpevolezza personale del presidente". Argomenti definiti scandalosa pubblicità di parte da alcuni esponenti del partito democratico, ma a parte il fatto che quello è un ministro di Trump, non sembrerebbero argomenti così peregrini per chi abbia seguito  le vicende americane dal 2015 in avanti.

 

Ci sarebbe anche l'obiezione costituzionale secondo la quale se il presidente è il responsabile e amministratore numero uno della Giustizia, non si capisce come possa essere anche colui che fa ostruzione alla giustizia. Semplicemente decide.

Ma sulla questione del presunto ostacolo alla giustizia, Mueller si è cavata qualche magra soddisfazione e ha lanciato qualche appiglio agli amici democratici, che ora invece di dichiarare morta e sepolta la questione, vorrebbero chiamarlo a deporre al Congresso. Ma che cosa potrebbe dire di più e di diverso da quel che ha scritto?

 

ROD ROSENSTEIN ROD ROSENSTEIN

Il procuratore speciale scrive nel rapporto: "se avessimo la certezza, dopo un'indagine approfondita dei fatti, che il presidente chiaramente non ha commesso ostruzione alla giustizia, lo diremmo". Ma anche: "sulla base dei fatti e degli standard legali applicabili, in ogni modo, non siamo stati in grado di arrivare a tale conclusione".

 

Come mai? Mueller precisa che "gli sforzi presidenziali per influenzare l'inchiesta sono per lo più falliti, ma questo in gran parte è perché le persone che circondavano il presidente si sono rifiutate di rispettare gli ordini o di aderire alle sue richieste".

 

Ma come, e i grandi pentiti, i mascalzoni collaboratori di Trump come  Manafort e Cohen, dei quali per mesi si è detto che per salvarsi il culo fossero pronti a raccontare tutte le nefandezze del loro capo?

 

E se  fosse vero il rifiuto di alcuni, se collaboratori o ex collaboratori della campagna Trump avessero esplicitamente dichiarato di essere stati invitati a delinquere, e di aver detto di no, questo avrebbe costituito comunque una prova, o no?

 

Cercasi straccio di pretesto a cui per continuare a gettare fango sulla presidenza e sulla nazione, al contrario di quanto William Barr ha invitato a fare ovvero ritenere che il risultati dell'indagine  “is something that all Americans can and should be grateful to have confirmed”, sia qualcosa di cui tutti gli americani possono e dovrebbero essere grati di essere stati rassicurati.

russiagate Comey russiagate Comey

 

Non Hillary Clinton, prima accusatrice sulla possibile collusione perché non intese accettare la sconfitta, ed ora possibile bersaglio, assieme ad altri importanti componenti della passata Amministrazione Obama, di una contro indagine. Ma di questo parleremo nella prossima puntata.

 

Ora preme ricordare che l'intero sistema politico americano è stato viziato da un'indagine così terribile e su accuse così gravi.  Ha il Russia Gate influenzato o no  il voto di componenti del Congresso sulle tasse, i confini, ha influenzato il risultato delle elezioni del novembre scorso di meta’ mandato?. Con che cuore infatti si può chiedere a un americano di votare per gli uomini di un presidente che potrebbe essere nelle mani di Putin?

 

Quanta resistenza nelle trattative per accordi internazionali hanno opposto nazioni come la Cina o la Corea del Nord, proprio perché ritenevano Trump un presidente dimezzato dall'inchiesta? Qui si parla di nucleare.

hillary clinton legge l odiografia su trump fire and fury hillary clinton legge l odiografia su trump fire and fury

 

E quanto hanno pensato e sperato di Non doversi ritenere a lungo questo presidente scomodo le nazioni europee sollecitate a pagare la quota Nato, o sfidate da Trump nella battaglia dei dazi?

 

Vi dicevo dell'altro lato della storia,  che ora dovrà essere investigato, si spera con la stessa accanita serietà. Sono seriamente sospettate di deviazioni le agenzie di servizi e di polizia, la CIA e Fbi, per dirne due per avere prima lavorato per fare eleggere a tutti i costi Hillary Clinton nascondendo nei comportamenti illegali e criminali,, poi altrettanto alacremente aver lavorato per minare la presidenza Trump.

 

I nuovi nomi da investigare si chiamano Jim Comey, John Brennan and James Clapper. Poi si va più su ancora di rango nel passare da accusatori ad accusati, e giovedì William Barr ha promesso che queste indagini si faranno. Vedremo.

 

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