spot droga roberto mancini

LA STORIA LO DIMOSTRA: GLI SPOT ANTI-DROGA NON SERVONO A UN CAZZO – IL VIDEO IMBARAZZANTE DEL CT DELLA NAZIONALE MANCINI È SOLO L'ULTIMO DI UNA LUNGHISSIMA SERIE DI SPOT INUTILI E ASSURDI CON CUI I GOVERNI HANNO PROVATO A SENSIBILIZZARE LE PERSONE SUL TEMA: NEL 2011 CI FU IL CLAIM "NON TI FARE, FATTI LA TUA VITA". PRIMA, LO STRACULT "SE TI DROGHI TI SPEGNI", CON LE TESTE ROTANTI DEI GIOVANI FULMINATI DAGLI STUPEFACENTI. TUTTO INUTILE... - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Clara Mazzoleni per www.rivistastudio.com

 

SPOT ANTIDROGA CON ROBERTO MANCINI 1

Lo psicoterapeuta che devo ringraziare per essere sopravvissuta al traumatico periodo post-comunità aveva una frase che amava ripetere: «Quando tocchi il fondo… puoi sempre iniziare a scavare». Mi è tornata in mente guardando lo spot contro le droghe di cui si sta parlando in questi giorni. Chi mai avrebbe potuto immaginare di poter vedere, nel 2023, una cosa del genere?

 

Sembrava che il fondo della demenza fosse già stato raggiunto con il video di Salvini che citofona e chiede: «Scusi, lei spaccia?», o con le pubblicità progresso del passato, quelle che ci ritroviamo a guardare su YouTube alle 3 di notte a casa di qualcuno («ti ricordi questo?», «no vabbè epicoooo»), e invece guarda qua: scava scava, ed ecco che compare un video con Roberto Mancini che ci avvisa che «tutte le droghe fanno male», e un gruppo di Teletubbies decerebrati guardano il video (come hanno scritto nei commenti: se a non drogarsi si diventa così, beh, ci è andata benissimo) e hanno l’intuizione geniale di farsi un video anche loro dicendo la stessa cosa, per la gioia dell’allenatore che conclude:

siringhe per tossicodipendenti a tor bella monaca

 

«Bravi, fatelo girare!». Come direbbe Roman di Succession, «if if I cringe any harder I might become a fossil». Ma non è solo cringe, è anche offensivo. Chi mai potrebbe essere così stupido da rinunciare a drogarsi grazie a questo video? È come dire a un fumatore che fumare fa male, è pericoloso, aumenta esponenzialmente il rischio di un cancro ai polmoni, eccetera. Che è proprio quello che ci ritroviamo scritto sui pacchetti di sigarette che fumiamo ogni giorno.

 

Ma già lì, almeno, c’è il tentativo di spiegarci le tante maniere in cui, a un certo punto, i danni del fumo si manifesteranno e rovineranno la nostra vita. Qui invece il destino di una generazione è in mano all’unico comandamento espresso da un allenatore di calcio, manco fosse Dio. Riassumendo il messaggio è: «non drogarti perché lo dice Mancini».

 

 

tossicodipendenza 9

Confrontiamo, ad esempio, “Tutte le droghe fanno male” con il corto della campagna antidroga del 2011, “Non ti fare, fatti la tua vita”. Gita di classe: la ragazzina seduta sul bus vede che il suo ragazzo viene raggiunto di corsa da un tizio che gli mette in mano una busta di pasticche. Si prende male e mette il muso. Lui sale sul bus, si siede vicino a lei, si addormenta e sogna una bona angelica (con le sembianze della ragazzina) che improvvisamente, grazie a un notevolissimo effetto speciale, diventa un orrendo mostro-vampiro (metafora della droga, che prima dà e poi toglie).

tossicodipendenza 7

 

Si sveglia di soprassalto, scende dal bus e butta la busta nel fuoco. La ragazzina lo vede e sorride soddisfatta. Riguardandolo mi chiedo, ma cosa c’era da ridere? In confronto a Mancini, “Non ti fare, fatti la tua vita” era praticamente un capolavoro. Ho provato a dare un’occhiata alle pubblicità progresso del passato, italiane e non, e non sono riuscita a trovarne una così idiota e inutile. […]

 

tossicodipendenza 6

[…] Come se una persona predisposta a drogarsi potesse avere a cuore la propria salute e la salute del proprio cervello, come se gli importasse qualcosa di se stessa e del suo destino. Ma allora come si fa a far funzionare un messaggio contro la droga? Forse l’errore di questi spot e che è parlano sempre del tossico e mai di chi gli vuole bene. Se la puntata di Breaking Bad in cui Jane muore di overdose ha traumatizzato me e tanti altri, non è tanto per quello che succede a lei ma per come viene raccontato suo padre, prima, durante e dopo la sua morte.

se ti droghi ti spegni 1

 

Un concetto, quello della responsabilità nei confronti degli altri, non certo facile da riassumere in uno spot di pochi minuti. L’idea di spot contro la droga, evidentemente, è problematica di per sé (questo non giustifica affatto l’insuperabile schifezza con Mancini, ovviamente). Ci pensavo qualche settimana fa quando si è diffusa la notizia sconcertante che il libro Alice e i giorni della droga era un fake scritto da una casalinga mormona, e non il diario di un’adolescente tossicodipendente che inizia da un acido, passa all’eroina, inizia a prostituirsi e, alla fine, muore.

 

 

 

 

se ti droghi ti spegni

Negli Usa quel libro era stato utilizzato politicamente come campagna-anti droga. Ma per me ha funzionato in senso totalmente opposto: non ricordo come e perché è capitato in mano alla me tredicenne che si aggirava tra gli scaffali della biblioteca di Galbiate, ma mi ispirò un immediato desiderio di emulazione, così come hanno sempre fatto tutti gli altri libri e film i che dovrebbero sortire l’effetto opposto. […]

 

Invece di perdere tempo a creare ridicoli spot antidroga o sperare e pretendere che i libri e i film sull’argomento riescano nell’assurdo intento di “sensibilizzare” i giovani (quando invece più spesso provocano emulazione, per capirlo basta fare un rapido check su TikTok) o di insistere con la mitizzazione del cosiddetto metodo Muccioli, allora, sarebbe davvero utile concentrarsi non tanto sulla prevenzione del problema, ma sulla sua soluzione.

 

spot tutte le droghe fanno male del 2011

Il servizio del Sert continua ad essere carente, gli psicoterapeuti costosissimi, inavvicinabili per via dei tempi di attesa infiniti, o incompetenti, e per una persona che ha problemi di dipendenza da sostanze l’unica speranza restano i gruppi autogestiti dei Narcotici anonimi (che però funzionano nello stesso modo dal 1953) o le comunità private. Negli ultimi anni, il problema è diventato ancora più grave: il Covid ha peggiorato le condizioni della maggior parte delle persone con problemi di dipendenza (latenti o già manifesti), ma di questo non frega un cazzo a nessuno.

SPOT ANTIDROGA CON ROBERTO MANCINI 3

 

Tolleranza zero su droghe e alcol al volante per cucire lo strappo creato dai The Borderline (come se, al netto delle sfide demenziali, dei video che pubblicavano e del popolo di imbecilli che li seguiva, alla fine la causa di tutto fossero le canne che si sono fumati) e un bel video con Mancini per ricamarci sopra e fornire l’ennesima, ottima occasione per un po’ di sano umorismo social, ridiamoci su per non pensarci, sdrammatizziamo, tutte le droghe fanno male e quindi chi si droga è stupido e non merita nessun tipo di aiuto.

SPOT ANTIDROGA CON ROBERTO MANCINI 2SPOT ANTIDROGA CON ROBERTO MANCINI 4spot tutte le droghe fanno male del 2011 1spot tutte le droghe fanno male del 2011 2uccidi la droga non la vitaspot tutte le droghe fanno male del 2011 4

tossicodipendenza 3

tossicodipendenza 4tossicodipendenza 5tossicodipendenza 8spot tutte le droghe fanno male del 2011 3

tossicodipendenza 1

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO