1. LA CALABRIA DEI GENTILE TIENE IN OSTAGGIO GLI ALFANOIDI E L’INTERO GOVERNO RENZIE 2. È UTILE CONTEMPLARE LA FACCIA DA NIPOTE DI MUBARAK DI QUESTO GENTILE, CHIAMATO A COMPLETARE, INSIEME AD ALTRI QUATTRO SOTTOSEGRETARI PIDDINI INDAGATI, IL GOVERNO BEAUTIFUL DELLE BOSCHI E DELLE MADIA. E’ UTILE PERCHÉ CI RICORDA CHI SIAMO E DA DOVE VENIAMO, NONOSTANTE LA GIGANTESCA OPERAZIONE DI FACCIATA DELL’ASCESA DI RENZIE 3. GENTILE CI RICORDA CHE ALLA FINE IL POTERE SI NUTRE DI VOTI, RACCOLTI NEI MODI CHE TUTTI CONOSCIAMO, DI RICATTI, DI VETI INCROCIATI E DI SPARTIZIONI DI DENARO PUBBLICO 4. IMPERDIBILE (PER L’ASSENZA TOTALE DI NOTIZIE) ANCHE LA PAGINATA CHE IL CORRIERE DELLA SERA DEDICA ALLA PRESIDENTA DELLA RAI ANNA MARIA TARANTOLA, CHE SPIEGA ALLA NAZIONE: ‘’ABBIAMO AUMENTATO PERSINO LE CONCORRENTI NEI QUIZ”. PERSINO…

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - NON SONO STATO, IO
La Calabria dei Gentile e degli Scopelliti tiene in ostaggio gli Alfanoidi e l'intero governo Renzie. Scandalo annunciato da giorni. Doveva evidentemente arrivare comunque a destinazione il vagone con la nomina a sottosegretario di questo senatore di Cosenza che con la sola forza del pensiero è in grado di bloccare le rotative di un giornale che pubblica notizie sgradite.

Stessa impresa riuscita quattro anni fa anche al presidente della Regione, che aveva incontrato a Milano un boss alla vigilia dell'arresto. L'editore del giornale in questione, per altro, è attualmente ai domiciliari per usura. Il che non cambia minimamente i contorni dello scandalo, ma li inserisce in una cornice ulteriormente velenosa.

In attesa che la giustizia faccia il suo corso, come si dice ipocritamente in casi come questo, e che si spenga il fuoco incrociato delle querele, è utile fermarsi qualche secondo a contemplare la faccia da nipote di Mubarak di questo Gentile, chiamato a completare, insieme ad altri quattro sottosegretari piddini indagati, il governo Beautiful delle Boschi e delle Madia. E' utile perché ci ricorda chi siamo e da dove veniamo, nonostante la gigantesca operazione di facciata dell'ascesa di Renzie.

Ci ricorda che alla fine il potere si nutre di voti, raccolti nei modi che tutti conosciamo, di ricatti, di veti incrociati e di spartizioni di denaro pubblico. Il Rottam'attore non può fare a meno di quei sei senatori calabresi degnamente rappresentati da Gentile? Benissimo, almeno sposti il loro eroe dalla Infrastrutture alla Cultura. Il peggio che può capitare è che la Calabria diventi la Regione con più enti lirici d'Europa. E poi chi l'ha detto che con la cultura non si mangia?

2 - LA QUESTIONE MORALE NON L'AVEVO CONSIDERATA
Sul caso Gentile la maggioranza si spacca e Ponzie Renzie lascia che Alfanayev se la sbrighi da solo, come fosse roba sua. L'accettazione del ricatto è in questo titolo di Repubblica: "Alfaniani in trincea per Gentile. Renzi congela l'ipotesi di revocarlo. ‘Prima la legge elettorale'. Il pd insiste: dimissioni subito. Carbone, tra i fedelissimi del premier: ‘Entro qualche giorno il caso si chiuderà'" (p. 2).

Il Giornale ci va con il mitra spianato: "Alfano cinghiale ferito. La politica delle intimidazioni. Il Nuovo centrodestra avverte Renzi: non toccate il sottosegretario Gentile, oppure... E' la stessa minaccia usata per impedire l'uscita del giornale che aveva uno scoop contro il protetto di Angelino" (p. 1).

La Stampa ironizza: "Quella rotativa ‘difettosa' che tiene le notizie scomode lontane dalle edicole calabresi. Si bloccò anche per scoop sull'incontro tra Scopelliti e un boss". Lo stampatore si chiama Umberto De Rose (p. 6). E poi pubblica in bella evidenza le foto dei quattro sottosegretari del Pd alle prese con problemi giudiziari personali. Sono Francesca Barracciu, Filippo Bubbico, Umberto Del Basso de Caro e Vito De Filippo.

Il Messaggero intervista Jole Santelli, coordinatrice calabrese di Farsa Italia che se solo volesse potrebbe raccontare molto bene Gentile e i suoi fratelli. E invece la Santelli che ti combina? Ne approfitta per lanciare altri messaggi: "Forse quella nomina non andava fatta, ma non vorrei che questa cortina fumogena alzata sul caso Gentile nascondesse qualcos'altro (...). Ricordo a tutti che la vicenda trae origine da una relazione prefettizia alla commissione Antimafia sulle aziende sanitarie di Cosenza e Rende, in cui vengono ipotizzate gravi compromissioni della sinistra (...) Il segretario regionale del Pd, Magorno, mi deve spiegare dove vive. In Calabria o a Melbourne dove c'è un altro fuso orario? Perché Magorno si è svegliato solo adesso?" (p. 6). E perché questi messaggi la Santelli non li ha affidati al Giornale, partito lancia in resta contro Gentile e Alfano? Cose di Calabria che non possiamo capire?

E chi è davvero quest'uomo che tiene in pugno un partito e un governo? Il Corriere ci prova: "Storia di Tonino, dal Bronx di Cosenza alla casa con piscina a forma di ostrica. La carriera del sottosegretario che chiese il Nobel per Berlusconi. Citrigno, editore dell'Ora della Calabria: un'intimidazione contro di noi" (p. 9).

Su Repubblica, Tommaso Ciriaco scrive che controlla addirittura "una cordata di una decina di senatori, numeri simili anche alla Camera". I Gentile sono stati tutto, sono tutto e saranno tutto: socialisti, repubblicani, berlusconiani e ora alfaniani. Tonino Gentile è una macchina da voti e può contare su un fratello assessore, una nipote ex vicesindaco, un altro fratello a lungo segretario regionale della Uil.

3 - E PONZIE RENZIE TENTA IL GIOCO DELLE TRE TAVOLETTE SULL'ITALICUM
Sempre nel superiore interesse della Nazione, nuovo giro di valzer sulla riforma della legge elettorale: "Italicum valido solo per la Camera, ipotesi di intesa tra Renzi e Alfano. I sospetti di Berlusconi. Domani in aula rischio voto segreto. D'Attorre (Pd) presenterà un emendamento che ‘limita' la validità della riforma" (Repubblica, p. 10).

Il Giornale avverte: "Il Cav teme trappole in aula: nessun giochetto o salta tutto. L'avvertimento a Renzi prima dell'approdo alla Camera dell'Italicum. E continua a tenere alta la tensione tra i suoi: ‘Bisogna essere pronti'" (p. 5). Tre pagine prima, lo stesso giornale denunciava "la politica delle intimidazioni".

Ma il giochino di Renzie finisce squadernato perfino sul Corriere: "La partita del premier: ora agli italiani dobbiamo dare i fatti. L'ipotesi delle urne anticipate al 2015. Il segretario e la necessità di cambiare le regole del voto" (p. 11).

4 - L'AMICO PUTIN E QUEL CHE RESTA DELL'EUROPA
Sull'Ucraina "L'Italia si allinea a Berlino ed evita la rottura con il Cremlino. Differenze di tono con gli Usa", oltre che con Londra e Parigi. "Camilleri, Spinelli, Ovadia e Prosperi in lista con Tsipras". In questi due titoli del Corriere (p. 2 e p. 9) la fotografia di un Paese totalmente schizofrenico.

Invece sul Messaggero si tenta di spiegare ai lettori perché su Mosca abbiamo sempre il freno a mano tirato: "Italia contro il boicottaggio. Renzi tenta la mediazione. Vertice a Palazzo Chigi: ‘Sovranità violata, inaccettabile'. Ma avanti il dialogo con Mosca. Il ruolo di Roma reso più delicato dall'imminente presidenza di turno dell'Unione europea". Pesano naturalmente "anche i nostri noti problemi di dipendenza dal gas russo". Ma va?

5 - ULTIME DA SORGENIA, L'ENERGIA CHE TI SBANCA
Oggi, altra giornata "decisiva" per il salvataggio di Sorgenia. Il Corriere, che ha recentemente scoperto l'interessante questione, ci fa un'altra pagina: "Sorgenia, vertice con le banche. L'ipotesi della conversione. Il nodo dell'indebitamento da 1,9 miliardi di euro. Allo studio un aumento di capitale da 450 milioni, gli istituti potrebbero arrivare al 67%".

Nella stessa pagina, dopo il calcio negli stinchi beccato ieri, arriva una moscia letterina di Rodolfo De Benedetti. Con toni che ondeggiano tra Marx (Groucho) e Ionesco, il figlio dell'Ingegner Sor-genio ribadisce che papà "ha lasciato ogni incarico esecutivo in Cir nel gennaio del 2009" e definisce "infondata l'ipotesi di un'integrazione di Sorgenia in Eni".

Inoltre ci rassicura tutti sul fatto che "Cir non ha mai condizionato le autonome opinioni de "La Repubblica" con parole che Silvio Berlusconi ha dovuto usare mille volte per i suoi telegiornali, per Panorama e per il Giornale. Infine, spazio al dispiacere personale: "Mi spiace constatare che si cerchi in tutti i modi, per ragioni che fatico a comprendere, di creare un ‘caso politico' su quello che, nei fatti, è unicamente un problema aziendale che coinvolge azionisti e istituti finanziatori" (p. 12).

6 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
In difficoltà la Renzine di largo Fochetti: "Cresce la rivolta contro la Super-Tasi. Confindustria: tagli all'Irap, non all''Irpef. Centro-destra e imprese: la tassa sulla casa è una batosta peggio dell'Imu" (Repubblica, p. 14). Il Messaggero invece si concentra sulle tasse da tagliare: "Irap o Irpef, il rebus del governo per il taglio del costo del lavoro. Squinzi: aiutare le imprese per aumentare la competitività. Bonanni: prima le famiglie. Gli interventi possibili hanno pro e contro: molto dipenderà dall'intensità della ripresa" (p. 11). "Intensità della ripresa" ci conferma che la vita è sogno.

7 - A COSA SERVONO I GIORNALI
Il Messaggero di Calta-papà, l'uomo che illumina i romani, intervista addirittura quel peso massimo del Nardella Dario, futuro sindaco di Firenze, per dare ancora un po' addosso a Sotto-Marino: "Il sindaco ha ereditato una situazione difficile, ma non usi i cittadini come scudo. Privatizzare? A Firenze abbiamo ceduto i trasporti Ataf, e il servizio non ne ha risentito per nulla" (p. 10).

8 - CHI SFILA CON IL GOVERNO DI PITTIBIMBO
Giancarlo Perna si dedica oggi al ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione. Ed è subito amore. "Madia, la super raccomandata che ha stregato tutti i leader Pd. E' passata da Letta a Veltroni a Bersani fino a Renzi, restando sempre in auge. Grazie agli appoggi giusti. E' stata fidanzata con Napolitano jr, poi un lavoro in Rai con Minoli. Nel curriculum scrisse: ‘Laurea con lode tra un mese'. Subito assunta" (Giornale, p. 8).

9 - FREE MARCHETT
"Intesa Sanpaolo pensa al futuro, e l'ad Carlo Messina, da sei mesi al timone, fa l'esame di maturità. Il futuro sarà disegnato così: un ‘pronto soccorso' ai crediti difficili per normalizzare il livello degli accantonamenti; maggiori ricavi (specie commissionali); attenzione ai costi con riduzione di marchi e società prodotto, meno intrecci "di sistema', previa introduzione di un'ottica opportunistica nella gestione del portafoglio partecipazioni; tutto con uno sguardo felino al consolidamento...".

Non è stato facile, ma nonostante la minaccia di blocco della tipografia, Affari & Finanza di Repubblica oggi è regolarmente in edicola con questa inchiesta di Andrea Greco su Intesa Sanpaolo (p. 1).

Eroica prestazione, oggi, anche da parte del concorrente diretto. Il CorrierEconomia sfida gli occhiuti uffici stampa di Generali, Mediobanca e Intesa e se ne esce con questo titolaccio in prima pagina: "Telecom, la Cenerentola che ora ha tanti corteggiatori. Dopo la nuova governance". "Indipendenti" i consiglieri, dipendenti tutti gli altri.

10 - FREE MARCHETT DI GENERE
Imperdibile (per l'assenza totale di notizie) anche la paginata che il Corriere dedica ad Anna Maria Tarantola, che spiega alla nazione: "Dalle fiction ai ruoli da dirigente, così le donne stanno cambiando la Rai". La presidentessa della Rai è intervistata da Maria Silvia Sacchi con domande come "Perché un evento sulle donne?", "Il secondo scopo?", "La Rai ha approvato, prima in Europa tra i servizi pubblici, una policy di genere. Con quali risultati?", "Dove si deve fare di più?", "Come è stato il suo impatto con la Rai?".

Una citazione a parte per il catenaccio da guinness dell'idiozia: "Anna Maria Tarantola: abbiamo aumentato persino le concorrenti nei quiz". Le donne ne saranno liete e adesso correranno in massa a pagare il canone. (p. 21).

 

antonio gentile jpegANTONIO GENTILE ALFANO E RENZI ed df e fbac d MARIANNA MADIA MARIA ELENA BOSCHI STEFANIA GIANNINI FEDERICA MOGHERINI IN SENATO FOTO LAPRESSE Maria Elena Boschi e Marianna Madia FRANCESCA BARRACCIU Filippo BubbicoJOLE SANTELLI Alfredo DAttorreViktor Yanukovych fa l occhiolino a Vladimir Putin Paolo Floris D Arcais e Andrea Camilleri RODOLFO DE BENEDETTI ALLA PRESENTAZIONE DEL MESSAGGERO FOTO OLYCOM

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