alessandro profumo

CASO PROFUMO: IL TRIBUNALE CONDANNA, LA POLITICA ASSOLVE – SE DI BATTISTA E LEZZI HANNO CHIESTO LE DIMISSIONI PER “OPPORTUNITÀ POLITICA, OLTRE CHE RISPETTO DEI VALORI DEL M5S”, DI MAIO NON HA APERTO BOCCA. IN SILENZIO ANCHE RENZI E L’OPPOSIZIONE: MELONI, GELMINI, BORGHI – A SCHIERARSI APERTAMENTE PRO-PROFUMO SOLO IL PD. MISIANI È STATO CATEGORICO: “NON DEVE DIMETTERSI. NON C’È UNA CONDANNA DEFINITIVA E NON CI SONO NEMMENO LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. TRA L’ALTRO, LA PROCURA NE AVEVA CHIESTO L’ASSOLUZIONE"

Andrea Deugeni - https://www.affaritaliani.it/economia/caso-profumo-il-tribunale-condanna-la-politica-assolve-il-m5s-resta-isolato-700375.html?refresh_ce

 

alessandro profumo sabina ratti foto di bacco (2)

Sul caso Profumo, i Cinquestelle restano da soli e con il cerino in mano in Parlamento. Dopo che nel tardo pomeriggio di ieri il Tribunale di Milano ha condannato in primo grado a sei anni di reclusione e a pagare 2,5 milioni di multa, con pene accessorie di 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e 2 anni di interdizione dagli uffici direttivi di imprese per falso in bilancio e aggiotaggio l’ex presidente di Mps Alessandro Profumo ora a capo di Leonardo, i pentastellati ortodossi Alessandro Di Battista e l’ex ministra del Sud Barbara Lezzi sono subito partiti all’attacco, chiedendo le dimissioni del numero uno dell’ex Finmeccanica per “opportunità politica, oltre che rispetto dei valori del M5S”. Posizione che ha trascinato il partito fondato da Beppe Grillo, anche se nel coro grillino sono mancate le voci “alte", quelle dei big del Movimento.

 

Luigi Di Maio con Alessandro Profumo e Gianni De Gennaro

Come quella dell’ex capo politico Luigi Di Maio che, di solito da ministro degli Esteri, interviene comunque su tutti i temi politici e di Governo e che ad aprile di quest’anno all’epoca del rinnovo dei consigli di amministrazioni delle grandi partecipate pubbliche quotate in Borsa proprio sulle nomine del colosso della difesa di piazza Monte Grappa è stato il grande kingmaker.

barbara lezzi

 

Stamane, mentre a Piazza Affari il titolo Leonardo è partito debole accelerando al ribasso dopo gli attacchi del M5S, dall’account Twitter ufficiale del Movimento, i pentastellati hanno fatto partire un cinguettio in cui hanno sentenziato che “alla luce della condanna ricevuta, ci aspettiamo che Alessandro Profumo, nell'interesse dell'azienda, rimetta il mandato di amministratore delegato di Leonardo”.

 

Tutto questo mentre ieri in serata dalla sede del gruppo invece avevano espresso “piena fiducia” all’ex banchiere, precisando che “non sussistono cause di decadenza dalla carica”.

Di Battista Laricchia

 

A metà giornata, mentre il titolo in Borsa di Leonardo è arrivato a perdere fino al 3%, i deputati M5S della commissione Finanze della Camera hanno rincarato la dose con una nota: “La condanna di Alessandro Profumo riferita al suo trascorso in Mps, anche se di primo grado, pone una questione di opportunità. Profumo dovrebbe dimettersi quanto prima dalla sua carica di amministratore delegato in una società pubblica e strategica quale è Leonardo”. No way.

 

E in Parlamento, quali sono state le altre reazioni? Le altre forze politiche, specialmente gli alleati di Governo come Dem e renziani, si sono uniti nella richiesta di dimissioni? Assolutamente no, i Cinquestelle sono rimasti soli. Isolati, senza dunque generare conseguenze ad hoc per il manager. Affaritaliani.it ha sentito un po’ tutti i partiti, registrando sul caso Profumo un fuggi-fuggi davvero imbarazzante.

claudio borghi antonio misiani

 

Dal Pd, dopo un primo momento di disagio nella segreteria politica di Nicola Zingaretti in cui il responsabile Dem dell’Economia Emanuele Felice ha ammesso che è un caso “da valutare come partito” rimandando il commento alla comunicazione del Nazareno, il viceministro dell’Economia Antonio Misiani è stato categorico. “Alessandro Profumo non deve dimettersi. Non c’è una condanna definitiva e non ci sono nemmeno le motivazioni della sentenza di primo grado. Tra l’altro, la Procura ne aveva chiesto l’assoluzione", ha spiegato ad Affari.

zingaretti gentiloni

 

"L’Italia si è data delle norme molto rigorose per regolare queste eventualità, stiamo a quelle per favore. Non c’è ragione perché si dimetta dalla carica di amministratore delegato”, ha aggiunto. E mentre i compagni di Governo M5S hanno annunciato un’interrogazione scritta per contrastare le cosiddette “porte girevoli" tra politica e mondo finanziario dopo l’arrivo di Pier Carlo Padoan in UniCredit, il numero due del Tesoro ha buttato altra benzina sul fuoco sul tavolo della maggioranza.

 

ANTONIO MISIANI

“Trovo francamente assurda la polemica su Padoan e la presidenza di UniCredit. Si dimetterà da parlamentare, è una libera scelta nel pieno rispetto delle regole. È molto positivo per l’Italia che una personalità con le qualità di Padoan salga al vertice di una delle più importanti banche del Paese: ha servito egregiamente l’Italia come ministro dell’Economia, conosce molto bene il nostro sistema produttivo e finanziario, sarà un riferimento molto importante per il Paese in un grande gruppo che da tempo ha una forte proiezione internazionale”, ha spiegato.

 

RENZI E PADOAN ALLA LEOPOLDA

Sempre nella maggioranza, i renziani che delle nomine hanno fatto una reason why della propria partecipazione al Governo, sul tema dimissioni di Profumo invece hanno preferito glissare. “No, nessun commento, grazie”, ha affermato il presidente della Commissione Finanze della Camera Luigi Marattin. E ha taciuto pure il capo delegazione di Italia Viva al Governo Teresa Bellanova, facendo rispondere alla capo segreteria: “La ministra è occupata, ho io il suo telefono. Casomai la faccio chiamare dalla portavoce”. Telefonata di ritorno? Macchè.

gelmini

 

Sorprendentemente, anche dai banchi dell’opposizione si sono allineati al fatto che il Ceo di Leonardo debba restare al proprio posto. “Sono garantista: non ho mai invocato le dimissioni di nessuno per una condanna di primo grado, quindi Alessandro Profumo deve rimanere alla guida del gruppo della difesa”, ha affermato il leghista presidente della Commissione Bilancio della Camera Claudio Borghi.

 

carlo calenda irene tinagli 2

Che, ricorrendo a una metafora, sul Montepaschi ha aggiunto: “Il lavoro che hanno fatto Profumo e Viola è stato quello di nascondere le macchie di sangue dopo un omicidio, ma mi risulta che quelli che hanno ucciso davvero la banca, e cioè Giuseppe Mussari e soci, stiano ancora andando a cavallo in quel di Siena”.

 

Da Forza Italia i big Maria Stella Gelmini, capogruppo alla Camera e il responsabile economico del partito Renato Brunetta hanno declinato gentilmente l’invito a commentare.

 

“Dobbiamo ancora studiare il caso”, hanno spiegato gli azzurri. E contattati per registrarne la posizione, da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni hanno taciuto. Come ha taciuto anche l’onnipresente sui social Carlo Calenda, in rampa di lancio per il Campidoglio.

guido crosetto giorgia meloni ignazio la russa

 

Nel frattempo, gli investitori a Piazza Affari, visto che dall'emiciclo romano non è arrivato il carico da 90° della politica con la richiesta unanime di dimissioni del Ceo, hanno fiutato aria di assoluzione partitica per il manager e di scampato pericolo e sono tornati a gettonare il titolo Leonardo. 

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT