angela merkel ursula von der leyen giuseppe conte

CAVOLETTI DI BRUXELLES – IL DUPLEX MERKEL-URSULA PROVA A FAR INGOIARE AI "FRUGALI" RUTTE E KURZ UN COMPROMESSO SUL RECOVERY FUND - ANGELONA SA BENE CHE I PAESI DEL NORD EUROPA DIPENDONO DALLA GERMANIA. NON SOLO: BERLINO CONTRIBUISCE NELLA MISURA DEL 27% DEL RECOVERY FUND - E CONTE È ORMAI ALLE STRETTE. IL 27 MAGGIO DOVRÀ DIRE SE ACCETTA LA PROPOSTA CHE PORTERÀ URSULA ALLA COMMISSIONE EUROPEA. INTANTO, ALLE SUE SPALLE, AUMENTA IL CAOS A 5STELLE

DAGONOTA

Respinto il Recovery Fund dai quattro "paesi frugali" capitanati da Rutte e Kurz - fondo che deve essere approvato all'unanimità dai 27 paesi dell'Unione Europea - il duplex Merkel-Ursula si è messo al lavoro per far accettare ai Paesi del Nord un compromesso: ad esempio, mille miliardi di cui 500 a fondo perduto. 

 

Angelona sa bene che i quattri paesi frugali dipendono dalla Germania. Non solo: Berlino contribuisce nella misura del 27% del Recovery Fund. Insomma, la Merkel è l'azionista di maggioranza del fondo.

 

E Conte è ormai alle strette. Il 27 maggio, fra appena tre giorni, dovrà dire se accetta la proposta che porterà Ursula alla Commissione Europea. Intanto, alle sue spalle, il marasma dei 5Stelle diventa sempre più assordante.

 

Alberto D’Argenio per “la Repubblica”

 

ursula von der leyen

Sono ore infinite a Bruxelles, con Ursula von der Leyen al lavoro per chiudere il Recovery Fund, l' attesissimo Fondo per la ripartenza che presenterà mercoledì al Parlamento europeo. Il meccanismo di rilancio ormai ha una fisionomia definita, ma la presidente della Commissione tiene coperta la cifra finale della sua potenza di fuoco.

 

SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA

Tra istituzioni e Cancellerie circola una forchetta che va dai 600 agli 800 miliardi. Questo è quanto il Fondo andrebbe a prendere sui mercati con titoli comuni emessi dalla stessa Commissione, dopo la svolta di Angela Merkel. Quindi i soldi saranno distribuiti ai Paesi più colpiti da Covid e recessione sotto forma di aiuti a fondo perduto, prestiti da rimborsare e investimenti.

 

macron merkel

La percentuale della suddivisione sarà discussa fino a martedì sera, vigilia della riunione dei commissari europei che varerà il piano. Un piano che poi sarà negoziato dai leader fino al summit del 18 giugno e, se come probabile non ci sarà accordo, a un secondo vertice a luglio.

 

valdis dombrovskis paolo gentiloni

Il documento firmato da Macron e Merkel chiede 500 miliardi di soli sussidi da non rimborsare. Von der Leyen probabilmente resterà intorno a questa cifra, aggiungendo una parte di prestiti. Tuttavia alcune capitali temono che portando il valore complessivo del Fondo sopra i 500 miliardi, la tedesca scenderà un po' sugli aiuti a fondo perduto, tagliandoli a circa 400 miliardi, e compensando la differenza con prestiti per accontentare i "frugali" del Nord. Il valore complessivo del Fondo, comunque, sfonderà i 1.000 miliardi, visto che con una serie di leve finanziarie riuscirà a moltiplicare la portata dei suoi piani di investimento.

angela merkel emmanuel macron

 

Il Recovery Fund opererà sui mercati usando come garanzia il bilancio europeo 2021-2027. Budget che probabilmente sarà poco più alto rispetto all' ultima proposta sulla quale a febbraio i leader hanno rotto perché respinta dai "frugali". Allora l' estrema mediazione puntava a un bilancio pari all' 1,07% del Pil europeo. Ci si aspetta che von der Leyen aggiunga una quarantina di miliardi, portando il bilancio oltre i 1.100 miliardi per i prossimi sette anni.

EMMANUEL MACRON ANGELA MERKEL

 

Per accontentare i nordici, saranno mantenuti, ma ridotti, i "rebates", ovvero gli sconti sui versamenti nazionali alle casse di Bruxelles. Quindi ci sarà il Recovery Instrument da oltre 1.000 miliardi tra sussidi, prestiti e investimenti. La vera novità contro la crisi alla quale von der Leyen, su input dei leader, lavora da fine aprile. Al suo interno la parte del leone la farà la Recovery and Resilience Facility, strumento che distribuirà la maggior parte dei sussidi (e parte dei prestiti) ai Paesi più colpiti dal Covid. Non prevede condizionalità su conti o riforme.

SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA 1

 

Saranno invece i governi a mandare a Bruxelles un piano di spesa che dovrà essere approvato dalla Commissione. I finanziamenti dovranno concentrarsi su riforme e ammodernamento delle economie, ovvero investimenti in Green deal e digitalizzazione. Sarà anche possibile usare i soldi per sostenere settori colpiti come turismo, trasporti e cultura.

RUTTE KURZ MERKEL

 

Il secondo pilastro sarà il Solvency Instrument, chiamato ad equilibrare la differente capacità di spesa in aiuti di Stato tra gli indebitati mediterranei e i virtuosi del Nord, la cui maggior potenza di fuoco rischia di aumentare in modo non sostenibile le differenze dentro all' Unione. La Banca europea degli investimenti finanzierà insieme a banche, fondi e Cdp nazionali le imprese a rischio fallimento. Potranno accedere al programma le aziende di ogni dimensione e settore.

 

Un terzo pilatro sarà il rafforzamento di InvestEu, che grazie a partnership tra pubblico e privato moltiplicherà gli stanziamenti del Recovery Fund con investimenti nelle imprese dei settori strategici a rischio crisi (e scalate cinesi) come digitale, comunicazioni (5G compreso), intelligenza artificiale, tecnologie verdi, rinnovabili, biomedicina, batterie e infrastrutture sanitarie.

palazzo berlaymont COMMISSIONE EUROPEA

 

Ci sarà poi uno Strumento per la sanità per investire in ricerca, infrastrutture e medicine. Nel piano ci sarà anche la possibilità di anticipare l' attivazione di alcune parti del Fondo - a partire dai fondi per le imprese strategiche - già a settembre. Ma in attesa del nuovo bilancio Ue, dovranno essere i governi a fornire le garanzie per iniziare a operare sui mercati. Certamente tra i punti più duri del negoziato tra i leader.

ursula von der leyen con la famiglia 2ursula von der leyen con la famiglia 1ursula von der leyen e greta thunberg 6

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."