E CHE GAS! – SE IL PREZZO DEL GAS DOVESSE TORNARE A SALIRE I SOLDI CHE IL GOVERNO HA DECISO DI STANZIARE CONTRO IL CARO BOLLETTE BASTERANNO AL MASSIMO FINO A MARZO. È SCRITTO NELLA NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA – I MARGINI PER TROVARE NUOVI FONDI SONO STRETTI PERCHÉ IL DEFICIT PER IL PROSSIMO ANNO È STATO GIÀ PORTATO AL 4,5% E IL PIL NON È CERTO UNA LEVA AFFIDABILE...

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

giorgia meloni conferenza nadef giorgia meloni conferenza nadef

Il rischio che i soldi messi in cassa contro il caro bollette possano bastare al massimo fino a primavera prende forma nella premessa della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. È qui che il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti scrive che "al più tardi" a fine marzo si valuterà se serviranno altri aiuti per le famiglie e le imprese. Il condizionale è legato all'andamento della crisi del gas, ma la vulnerabilità delle prime risposte è stata già messa in conto.

 

E il ragionamento è legato ai soldi perché il decreto Aiuti quater e la legge di bilancio hanno una dote complessiva di circa 30 miliardi per coprire le spese fino alla fine del 2023. Quest'anno Mario Draghi di miliardi ne ha dovuti spendere il doppio.

L'argine contro l'inflazione può essere irrobustito, ma i margini sono stretti perché il deficit per il prossimo anno è stato già portato al 4,5% e il Pil non può essere ritenuto una leva affidabile.

giorgia meloni giancarlo giorgetti 3 giorgia meloni giancarlo giorgetti 3

 

Tra conti pubblici da tenere in ordine e il rischio recessione bisogna attrezzarsi con poco. E si parte subito, con un nuovo decreto Aiuti atteso la settimana prossima sul tavolo del Consiglio dei ministri. L'extragettito a disposizione ammonta a 9,1 miliardi ed è questa la cifra contenuta nella relazione che il Parlamento dovrà approvare per sbloccare le risorse. Il provvedimento assorbirà circa sette miliardi, mentre due copriranno in anticipo alcune spese previste per l'anno prossimo.

 

giorgetti piantedosi meloni giorgetti piantedosi meloni

Dentro al decreto ci sarà la proroga dello sconto da 30 centesimi per un litro di benzina e diesel fino al 31 dicembre, ma anche il rifinanziamento fino a fine anno dei crediti d'imposta per l'acquisto di gas ed elettricità in favore delle imprese e delle attività come i ristoranti e i bar. Due miliardi andranno al Gse, il Gestore dei servizi energetici, a copertura delle spese sostenute negli scorsi mesi per comprare il gas necessario a riempire gli stoccaggi. [...]

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti 2 giorgia meloni giancarlo giorgetti 2

La necessità di fare presto è spinta dagli industriali e dai sindacati, che chiedono misure strutturali e non interventi spot. La premier Giorgia Meloni rassicura sul fatto che i soldi non saranno sprecati con i bonus, rivendica di affrontare con tempestività il caro bollette, ma la partita si gioca su un campo più largo: la manovra. Se il decreto Aiuti quater per tamponare l'emergenza a dicembre è di fatto pronto, la legge di bilancio è ancora appesa alle soluzioni da trovare sui capitoli che non riguardano l'energia. Al ministero dell'Economia è stato definito un impianto di massima: circa nove miliardi si aggiungeranno ai ventuno che saranno riversati sulle bollette. Il totale fa trenta miliardi e per arrivare a questo importo si scaverà tra i risparmi di spesa, oltre a ridimensionare il superbonus e, in forma più lieve, il reddito di cittadinanza, oltre a interventi fiscali come la voluntary disclosure. [...]

giorgia meloni parla con giancarlo giorgetti alla camera giorgia meloni parla con giancarlo giorgetti alla camera giancarlo giorgetti e matteo salvini giancarlo giorgetti e matteo salvini

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - I GUAI SONO DAVVERO COME LE CILIEGIE: UNA

TIRA L’ALTRA. NON BASTAVA ALLA MELONA DI TROVARSI UNA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE FA IMPALLIDIRE I VORTICI DEL TRIANGOLO DELLE BERMUDE: LA RAI INFIAMMA LA LEGA CONTRO FRATELLI D’ITALIA, L’AUTONOMIA SCATENA FORZA ITALIA CONTRO LA LEGA, IL PREMIERATO FA SCHIFO SIA A FORZA ITALIA CHE LEGA, ETC.- ORA GLI SCAZZI DIVAMPANO ANCHE NEL SUO PARTITO - QUEL FUOCO DI PUGLIA DI RAFFAELE FITTO, CHE SOGNA DA TEMPO DI TROVARSI CASA A BRUXELLES E LASCIARSI ALLE SPALLE LE MILLE ROGNE DEL PNRR, È ANDATO SU TUTTE LE FURIE QUANDO OGGI HA LETTO SULLE PAGINE MELONISSIME DE “IL TEMPO” CHE IL SUO NOME POTREBBE SALTARE DALLA CASELLA DI COMMISSARIO EUROPEO (DI SECONDO PIANO). IN POLE C'E' LA TAPPABUCHI ELISABETTA BELLONI - MA “IO SO’ GIORGIA”, ORMAI CERTA CHE DA URSULA VON DER LEYEN OTTERRÀ AL MASSIMO UN COMMISSARIO-STRAPUNTINO ("MEDITERRANEO"), È SEMPRE PIÙ CONVINTA CHE FITTO È L’UNICO CHE PUÒ  PORTARE TERMINE LA SCOMMESSA DEL PNRR. E NELLO STESSO TEMPO EVITEREBBE, CON I DUE ALLEATI SUL PIEDE DI GUERRA, UN PERICOLOSO SUPER-RIMPASTO NEL GOVERNO…

DAGOREPORT - IL SISTEMA, PIÙ SECCO DI UN COLPO DI MANGANELLO, CON IL QUALE LA DUCETTA STA OCCUPANDO TUTTE LE CASELLE DEL POTERE NON S’ERA MAI VISTO, SOTTO NESSUN GOVERNO - UN'ABBUFFATA COMPULSIVA DI INCARICHI PER AMICI E FEDELISSIMI, SPESSO SENZA ALCUNA COMPETENZA, RIVINCITA DI UN'ESTREMA DESTRA SVEZZATA A PANE, LIVORE E IRRILEVANZA - LA PRESIDENZA DI FINCANTIERI, SEMPRE IN MANO A MILITARI O AMBASCIATORI, È STATA OFFERTA A BIAGIO MAZZOTTA SOLO PER RIMUOVERLO DALLA RAGIONERIA DELLO STATO - FABRIZIO CURCIO E' STATO SOSTITUITO ALLA PROTEZIONE CIVILE PER FAR POSTO A FABIO CICILIANO, DIRIGENTE MEDICO DELLA POLIZIA DI STATO, CHE GIORGIA MELONI HA MOLTO APPREZZATO NEL SUO RUOLO DI COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA DI CAIVANO - A SETTEMBRE GIUSEPPE DE MITA, CARO AD ARIANNA E A MEZZAROMA, SARÀ PRONTO AD APPRODARE COME DG A SPORT E SALUTE, LA SOCIETÀ PUBBLICA CASSAFORTE DELLO SPORT 

DAGOREPORT - EIA EIA ALALA’, VENEZIA ECCOLA QUA: "IL POTERE ORACOLARE DEL CINEMA… SETTIMA ARTE O... DECIMA MUSA?" - CON L’AMPOLLOSISSIMA PRESENTAZIONE (CON PAUSE RITARDANTI E ACCELERAZIONI IMPROVVISE, PIÙ DA TURI PANDOLFINI CHE DA TURI FERRO), ABBIAMO FINALMENTE CAPITO PERCHÉ LA MELONA HA SPEDITO PIETRANGELO BUTTAFUOCO ALLA PRESIDENZA DELLA BIENNALE D'ARTE: SODDISFARE IL SUO ERUDITO TROMBONISMO DA MEGALOMANE D’ANNUNZIO SICULO-MUSULMANO - SEMMAI, CI CHIEDIAMO: PERCHÉ L’OTTIMO BARBERA, UNO DEI POCHI DIRETTORI DI SINISTRA CAPACE DI ORGANIZZARE UNA MOSTRA D’ARTE CINEMATOGRAFICA PIENA DI STAR E OTTIMI FILM, SI PIEGA AD ACCETTARE DI REGGERE PER DUE ANNI LA RASSEGNA VENEZIANA PRESIEDUTA DAL FILODRAMMATICO AEDO DELLA FUFFA CULTURALE DI DESTRA? – VIDEO STRACULT!

FLASH! – QUANTI VITTORIO FELTRI CI SONO IN CIRCOLAZIONE? DUE GIORNI FA, SU “IL TEMPO”, FELTRI1 HA ELOGIATO ROBERTO D’AGOSTINO PER IL SUO DOCU-FILM “ROMA SANTA E DANNATA”. PASSANO 48 ORE E SU “IL GIORNALE” SPUNTA IL FELTRI2 CHE, RISPONDENDO A UN LETTORE, ATTACCA DAGO PER LA POSIZIONE CRITICA DI DAGOSPIA VERSO IL GOVERNO MELONI: “SEDICENTE ESPERTI DI ARIA FRITTA”, “CORBELLERIE”, “RICOSTRUZIONI COMICHE”, “SULLA PAGINA SI RIVERSA BILE” – QUALE SARA’ IL FELTRI APOCRIFO: IL PRIMO O IL SECONDO? (MAGARI E’ SOLO UN CASO DI BIPOLARISMO SENILE)…