cina isole filippine

LA CINA MANGIA TUTTO - PECHINO HA PRESO IL CONTROLLO DEL MAR CINESE MERIDIONALE: SE SI ESCLUDE L'IPOTESI DI UNA GUERRA DIRETTA CONTRO GLI USA, IN TUTTI GLI ALTRI SCENARI I SUOI SOLDATI AVREBBERO LA MEGLIO - HA COMPLETATO LA MILITARIZZAZIONE DI SETTE ISOLE NELL' ARCIPELAGO DELLE SPRATLY, CREANDO ATOLLI DAL NULLA PER TRASFORMARLI IN BASI. COSÌ SI È MESSA IN CONDIZIONE DI MINACCIARE DIRETTAMENTE LE FILIPPINE, VIETNAM, TAIWAN, MALAYSIA E BRUNEI

isole spratly armate

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

Pechino ha ormai preso il controllo del Mar Cinese Meridionale. Se si esclude l' ipotesi di una guerra diretta contro gli Usa, in tutti gli altri scenari i suoi militari avrebbero la meglio. Questo avvertimento lo aveva lanciato nel maggio scorso l' ammiraglio americano Philip Davidson, durante le audizioni tenute al Congresso prima di assumere la guida dell' Indo-Pacific Command, e forse spiega meglio di ogni altra analisi la gravità della sfida in corso in quella regione, e nel mondo. Un domino che vede la Cina minacciare la supremazia costruita dagli Usa dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l' aiuto destabilizzante della Russia.

 

Il presidente Trump finora ha concentrato l'attenzione sui rapporti commerciali con Pechino, un po' perché sono oggettivamente sbilanciati, un po' perché l' aggressività economica della Repubblica popolare è strategica, un po' perché i deficit commerciali sono la sua ossessione, e un po' perché ciò lo aiuta a conquistare voti tra i colletti blu degli stati americani più penalizzati dalla globalizzazione.

isole spratly armate

 

In questo contesto ha abbandonato il trattato commerciale TPP, che forse sarà stata una buona notizia per la sua base, ma ha indebolito la percezione degli Usa fra i tradizionali alleati del Pacifico e ha aperto spazi proprio per il rivale Xi. La sfida però è assai più ampia di così, come dimostrano le franche parole di Davidson.

 

Il «New York Times» nei giorni scorsi ha volato su un Poseidon che pattuglia il Mar Cinese Meridionale, e ha sperimentato l' aggressività di Pechino. Appena l' aereo si è avvicinato al Mischief Reef, un piccolo atollo, dalla radio è arrivato l' avvertimento dei militari della Repubblica popolare: «Avete violato la sovranità cinese, la nostra sicurezza e i nostri diritti. Dovete andare via immediatamente e restare lontani». Il Poseidon ha proseguito la sua missione, perché in realtà si trovava nello spazio aereo internazionale, e il Michief Reef è più vicino alle Filippine che al territorio di Pechino. Questo episodio però dimostra la pericolosità della sfida.

isole spratly armate

 

La Cina ha completato la militarizzazione di sette isole nell' arcipelago delle Spratly, creando atolli dal nulla per trasformarli in basi. Così si è messa in condizione di minacciare direttamente Manila. Gli altri paesi che hanno pretese territoriali nella regione, cioè Filippine, Vietnam, Taiwan, Malaysia e Brunei, non sono abbastanza forti per resistere, e quindi gli americani continuano le missioni aeree e navali per mostrare la loro presenza e affermare il principio della libertà di navigazione. L' ammiraglio Davidson però ha ammesso che gli Usa potrebbero sconfiggere la Repubblica popolare se nel Mar Cinese Meridionale scoppiasse una guerra, ma in tutti gli altri scenari Pechino ha ormai il controllo. Se aggredisse i vicini ci sarebbe poco da fare, a meno di scatenare un confitto diretto.

 

La sfida però è globale.

Washington ha appena imposto sanzioni ai militari della Repubblica popolare, perché hanno acquistato 10 caccia russi Sukhoi Su-35 e diversi missili S-400, violando le misure adottate contro Mosca dopo l' invasione della Crimea. Xi però è schierato con Putin su questo punto, per evitare ingerenze nei propri confini, e quindi sfida Trump perché gli servono le armi, e perché vuole contestare l' ordine internazionale promosso dagli Usa.

isole spratly nansha

 

Queste divergenze hanno dimensioni politiche e pratiche, come dimostra il fatto che i militari cinesi hanno partecipato con i colleghi russi alle grandi manovre Vostok appena condotte in Siberia, mentre gli americani li hanno "disinvitati" dalla loro esercitazione "Rim of the Pacific". Un quadro in cui i inserisce anche la questione nordcoreana, dove Trump spera di ottenere un successo che allontani Pyongyang da Pechino, mentre Xi potrebbe avere interesse a deragliare il dialogo, se andasse contro le sue ambizioni geopolitiche.

La sfida cinese dunque si gioca su almeno tre fronti.

isole spratly prima e dopo

 

Quello politico, che passa anche per l' intesa con la Russia; quello economico, che punta ad imporre la sua supremazia in Asia, ma pure ad espandersi in Africa e verso l' Europa, attraverso il piano Belt and Road; e quello strategico, mostrando i muscoli soprattutto nell' area del Pacifico. La risposta dovrebbe venire da Usa, Giappone e alleati occidentali, se saranno capaci di elaborare una strategia comune.

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)