macron mattarella

COM'È ''BUONO'' MACRON! ''I MIGRANTI ECONOMICI VANNO RIMPATRIATI A CASA LORO''. L'ELISEO LA PENSA COME GIORGIA MELONI, E OGGI ''MANÙ'' ARRIVA A ROMA PER INCONTRARE MATTARELLA (IL SUO VERO INTERLOCUTORE) E POI CONTE, DOPO IL GELO DIPLOMATICO NELL'ERA ''GILET-GIALLO-VERDE'' - MA QUALCUNO HA SPIEGATO CHE IL GROSSO DEI MIGRANTI IN ARRIVO SULLE NOSTRE COSTE SONO ESATTAMENTE ECONOMICI?

FONTI ELISEO, I MIGRANTI ECONOMICI VANNO RIMPATRIATI

 (ANSA) - La Francia vuole un "meccanismo stabile, prevedibile e automatico di ripartizione delle persone salvate in mare, senza rimettere in discussione il principio dell'approdo più vicino": è quanto affermano fonti dell'Eliseo, rispondendo a una domanda sulla questione migratoria alla vigilia della visita del presidente Emmanuel Macron a Roma. Quanto ai migranti economici, ha proseguito la fonte, la "vera sfida" è garantire il loro "rapido rimpatrio" nei Paesi d'origine, accelerando le procedure.

 

 

Marco Conti per ''Il Messaggero''

 

 

emmanuel macron e sergio mattarella alla tomba di leonardo da vinci

Sette mesi dopo il richiamo a Parigi dell'ambasciatore Christian Masset, a seguito dell'incontro di Luigi Di Maio con i gilet gialli, l'Italia tende la mano e Emmanuel Macron non se la lascia scappare arrivando in serata a Roma. Prima l'incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi la cena con Giuseppe Conte. Ma se il Capo dello Stato ha sempre tenuto aperti i canali diplomatici con i cugini d'oltralpe, altrettanto non si è fatto nei quattordici mesi di esecutivo gialloverde.

 

Conte è salito ieri al Quirinale per discutere con Mattarella dei tanti dossier internazionali che l'aspettano questa settimana. L'annuncio della ripresa dei vertici intergovernativi, fermi al 2017, verrà dato oggi al termine di un incontro a palazzo Chigi che servirà ai due per tastarsi il polso sui molti temi che Italia e Francia dicono di avere in comune. L'uscita della Lega dal governo favorisce la ripresa dei rapporti, ma soprattutto aiuta il significativo cambio di linea compiuto dai grillini in politica estera.

 

IL FUOCO

conte macron

Visto anche il format della visita, Macron non incontrerà il neo ministro degli Esteri e sui sette mesi di scontri diplomatici farà calare un significativo silenzio. Rapidamente sembra ricomporsi il puzzle delle alleanze. Domani Mattarella incontrerà il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, mentre la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese sarà a Berlino.

 

A Mattarella l'Eliseo ha riconosciuto ieri di «aver garantito le relazioni con Roma» e Macron avrà modo di ribadirlo nel colloquio che avrà al Quirinale. L'incontro conviviale servirà invece a mettere a fuoco alcuni nodi che per il neonato governo italiano rappresentano una possibile svolta rispetto all'esecutivo precedente. Migranti e legge di Bilancio priorità per Conte, ma anche per Macron che lunedì sera a Parigi ha lanciato una vera e propria sfida a Marine Le Pen proprio sul fronte della lotta all'immigrazione clandestina. Obiettivo di Conte è quello di arrivare ad un meccanismo automatico di redistribuzione dei migranti, nel tentativo di evitare che ogni nave si trasformi in un caso.

macron conte

 

Sulla ricerca di un unico criterio di accoglienza e di ripartizione, anche Parigi sembra d'accordo. Così come Macron condivide la necessità di accelerare accordi europei di rimpatrio, di rivedere il trattato di Dublino e ricercare un meccanismo di penalizzazione per i paesi europei che rifiutano le quote. Sulla rotazione dei porti di primo approdo, tra Italia, Malta, Francia e Spagna, le posizioni restano però distanti. Così come un'intesa ancora non c'è sui movimenti secondari che Parigi stima in 140 mila immigrati che dovrebbero rientrare nel paese di primo sbarco (l'Italia) in attesa dell'asilo o del rimpatrio.

 

E' possibile che dopo la cena e l'incontro con le delegazioni Conte e Macron abbiano un faccia a faccia durante il quale si tornerebbe ad affrontare il tema della flessibilità che la Commissione Ue dovrebbe dare ai bilanci nazionali, e il nodo della pacificazione della Libia. Sul primo punto le posizioni tra Roma e Parigi sono molto vicine. Macron ha bisogno di comporre un fronte mediterraneo in grado di tenere testa al fronte rigorista dei paesi del nord Europa e sostenere l'arrivo alla Bce della francese Lagarde. L'Italia ha invece bisogno di nuovi spazi di bilancio per risollevare una crescita ormai al lumicino attraverso investimenti pubblici nell'ambito della svolta verde promessa dalla presidente della Commissione Ue von der Leyen.

CONTE SERRAJ

 

Poche ore prima della cena con il presidente francese, Giuseppe Conte incontrerà il primo ministro libico Fayez Serraj al quale rinnoverà l'invito a fare ogni sforzo per la ripresa del dialogo con le altre tribù e fazioni libiche. L'incontro tra i due avviene mentre prende quota l'idea di una terza conferenza di pace sulla Libia. Dopo Parigi e Palermo, la sede potrebbe essere Berlino e di questo si discuterà a margine dell'assemblea delle Nazioni Unite di fine mese a New York. La coincidente presenza a Roma di Serraj e Macron non sarà però l'occasione per un incontro a tre, anche se la Francia gioca nel nord Africa una partita importante e ha contribuito non poco a destabilizzare la Libia.

 

giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles

Ma se i temi economici verranno rinviati al prossimo vertice intergovernativo che potrebbe tenersi anche prima della fine dell'anno, la questione libica si intreccia a quella dei migranti e ai rapporti con l'Egitto ancora in stand by dopo il caso Regeni, malgrado i fortissimi interessi economici che Roma ha con il Cairo. Anche su questo punto il contributo francese potrebbe risultare decisivo.

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO