COME SI DICE “MILLE MIGLIA” IN FRANCESE? - LA STRANA CAMPAGNA DI UN’AZIENDA SVIZZERA (LA CHOPARD, OROLOGI DI LUSSO) CHE DICE A UN MINISTRO ITALIANO, PIERO GNUDI, E A UN ENTE PUBBLICO, L’ACI DI BRESCIA, COSA DEVONO FARE - LA REPUBBLICA: “BONOMI È ACCUSATO DI AVER SVENDUTO IL MARCHIO MILLE MIGLIA AI GIOIELLIERI SVIZZERI CHOPARD”….

Condividi questo articolo


DAGOREPORT

MILLE MIGLIAMILLE MIGLIA


L'Italia s'è desta? Mica tanto. Leggete qua: un'azienda straniera compra una pagina intera su uno dei due principali quotidiani italiani. Per pubblicizzare i suoi prodotti? Nossignori. Spende qualche decina di migliaia di euro per dire a un Ministro della Repubblica italiana e a un importante Ente Pubblico cosa devono fare e non fare.

ALDO BONOMIALDO BONOMI

Entra nel merito di decisioni importanti e addirittura della gestione finanziaria dell'Ente, definendo inopportuni i loro atti, dà direttive operative e dice, esplicitamente, che non seguire quelle direttive significherebbe cedere a "derive clientelari e forzature politiche".

Sembra impossibile, ma è successo. Lo ha fatto la svizzera Chopard, marca di orologi di lusso. Una pagina intera de La Repubblica, seguita da una massiccia campagna stampa su tutti i giornali. Per contestare le decisioni prese dal Ministro Gnudi e dall'ACI in merito al commissariamento dell'AC Brescia (commissariata per questioni di bilancio e sospetti brogli elettorali) e dire loro quello che devono fare. In pratica tornare indietro sulle loro decisioni.

MILLE MIGLIAMILLE MIGLIA

Roba da scandalo diplomatico. Ma perché un'azienda svizzera si espone a una gaffe così clamorosa? Perché Chopard è sponsor da vent'anni della Mille Miglia. Anzi, sul marchio Mille Miglia ha costruito buona parte del suo marketing, registrandolo in mezzo mondo creando così un danno non da poco all'AC Brescia. E con il presidente commissariato, Aldo Bonomi, avrebbe sottoscritto un accordo tenuto segreto che , come ha detto ai magistrati l'ex direttore dell'AC Brescia, Ungaretti, neanche aveva mandato di fare.

OROLOGI CHOPARDOROLOGI CHOPARD

E che Bonomi ha detto essere segreto per volontà di Chopard. In sostanza, come ha scritto La Repubblica, "Bonomi è accusato di aver svenduto il marchio Mille Miglia ai gioiellieri svizzeri Chopard". E come avrebbe fatto? Semplice. Per Bonomi la "corsa più bella del mondo" dovrebbe essere gestita da quest'anno da una società dell'AC Brescia, la 1000 Miglia srl, mentre la gestione degli ultimi cinque anni era stata assegnata con una gara. Insomma a un'azienda in house che nasce nel momento in cui, con la spending review, le società di questo tipo vengono chiuse.

Gnudi PieroGnudi Piero

E chi viene nominato presidente della 1000 Miglia srl? Robero Gaburri, ovvero il vice, anche lui commissariato, di Bonomi. E guarda caso due giorni dopo il commissariamento (quindi con un atto nullo), il Consiglio Direttivo dell'AC Brescia trasferisce il marchio Mille Miglia da AC Brescia a 1000 Miglia srl, senza che vi sia alcuna traccia del verbale di questo consiglio sul sito dell'AC Brescia. Tu chiamala, se vuoi, trasparenza. Tutto a posto? No, perché con la storia del commissariamento deciso dall'ACI (e confermato il 25 settembre con 22 voti contro 2) il giochino rischia di saltare.

A questo punto, ma sono sempre coincidenze, Chopard avvia la sua campagna contro Gnudi e l'ACI a sostegno della gestione commissariata. Facendo sorgere qualche domanda impertinente. La prima: ma se Chopard è "solo" uno sponsor cosa gliene importa di chi gestisce la Mille Miglia? Anzi, visto il successo degli ultimi anni di gestione (riconosciuto da tutti, perfino da Bonomi) dovrebbe augurarsi che venga gestita da chi ha dimostrato di saperlo fare. O forse ha ragione chi sostiene che non è "solo" uno sponsor?

Eleonora Daniele e Aldo Bonomi aci bresciaEleonora Daniele e Aldo Bonomi aci brescia

La seconda: quali sono gli interessi che spingono Chopard a esporsi in modo così sconcertante a favore di una gestione dell'AC Brescia che è accusata di brogli elettorali (memorabili i servizi di Le Iene e Report), che è stata commissariata per ben due volte, contro la quale ci sono numerosi esposti alla Procura della Repubblica?

La terza, forse la più inquietante: ma che idea ha Chopard della dignità degli italiani e delle loro istituzioni? Perché pensa di essere in diritto di dare indicazioni a un Ministro o di definire "inopportuna" la decisione di un ente pubblico? Mah...

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…

MELANIA, INSTA-CAFONAL!  - IL PROFILO INSTAGRAM DI MELANIA RIZZOLI CONTINUA AD ESSERE LA BUSSOLA (IMPAZZITA) DELLA MILANO DA RI-BERE - TRA I NAVIGLI E VIA MONTENAPOLEONE, TRA IL BARETTO E IL CAFFÈ CIPRIANI, A SUON DI PARTY-BOOKS, SERATE CHARITY E COMPLEANNI, MELANIA E' PEGGIO DELLA DIGOS, LI SCHEDA TUTTI: PAOLINO BERLUSCONI, MINIMO BOLDI, AL BANO CHE SI GOLA, CHIARA BONI, CANDIDA MORVILLO CHE APPARECCHIA IL LIBRO, GUIDO BERTOLASO, ATTILIO FONTANA, FRANCESCO SPECCHIA, PIERO MARANGHI E... - VIDEO