giuseppe conte e mario draghi

TRA CONTE E DRAGHI SI INFILA FORZA ITALIA - AL PARTITO DEL CAV NON PIACE L'IDEA DI RENDERE IMPRESCRITTIBILI TUTTI I REATI DI MAFIA E TERRORISMO, EQUIPARANDOLI A QUELLI CHE GIÀ PREVEDONO L'ERGASTOLO - PER TROVARE UN ACCORDO, I 5 STELLE SAREBBERO DISPOSTI A RITIRARE LA PROPOSTA DI ALLARGARE L'AREA DEI REATI PER CUI NON VALE L'IMPROCEDIBILITÀ ANCHE A QUELLI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E A DISCUTERE SERIAMENTE DI ABUSO D'UFFICIO…

mario draghi giuseppe conte

Francesco Grignetti,Ilario Lombardo per "la Stampa"

 

Per giovedì, dopodomani, è fissato un Consiglio dei ministri. L'ideale, per Mario Draghi, è chiudere il capitolo della riforma del processo penale per quel giorno, approvando all'unanimità un nuovo maxi-emendamento da inviare blindato alla Camera. Così il premier intende spazzare via tutti i veti incrociati che sono tornati a ingarbugliare la norma sulla giustizia. Ieri è stata una giornata di perfetta pre-tattica.

 

mario draghi marta cartabia 1

Come anticipato, Draghi e la ministra Marta Cartabia hanno fatto filtrare una netta apertura alle proposte di compromesso del leader del M5S Giuseppe Conte sui reati di stampo mafioso e terroristico. A quel punto anche Luigi Di Maio ha detto di essere ottimista: «Sono certo che Conte troverà una soluzione all'altezza delle nostre aspirazioni».

 

L'accordo sembrerebbe già fatto. Ma non è così semplice. E infatti tutte le controparti lasciano uno spazio di ambiguità che dà il senso dello stallo politico. Perché il M5S appare poco intenzionato a cedere rispetto alla sua ultima richiesta, e cioè di rendere imprescrittibili - togliendo del tutto la tagliola dell'improcedibilità - i reati di mafia e terrorismo, equiparandoli a quelli che già prevedono la pena dell'ergastolo.

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

 

Non solo la mafia che uccide, secondo Conte, ma anche quella che chiede il pizzo, che usa violenza sotto forma di associazione criminale, non deve essere prescritta. Ma la proposta, che a quanto pare anche Draghi e Cartabia sarebbero pronti a valutare, non va bene a Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi ha già fatto pervenire tutto il suo disappunto al governo ed evocato rischi per la tenuta del gruppo in parlamento.

 

antonio tajani

Per questo, per placare l'ira degli alleati, i 5 Stelle sarebbero pure disposti a ritirare l'ulteriore proposta di allargare l'area dei reati per cui non vale l'improcedibilità anche a quelli contro la Pubblica amministrazione e a discutere seriamente di abuso d'ufficio. Nel gioco dei posizionamenti, infatti, mentre la Lega gioca le sue carte sui referendum, Fi ha deciso di farsi notare bloccando i lavori della commissione Giustizia proprio sull'abuso d'ufficio.

 

Dice Antonio Tajani: «A noi interessa che la riforma si faccia, però ci sono alcuni correttivi che si possono apportare, sia per tutelare i sindaci e gli amministratori pubblici, sia per rendere più veloce il processo. Il governo può fare un maxi-emendamento e accogliere i correttivi che noi proponiamo e che per noi sono di fondamentale importanza».

 

marta cartabia mario draghi.

Le soluzioni tecniche sono tutte sul tappeto. Il Pd propone una norma transitoria ormai accettata da quasi tutti, che porterà l'avvio della riforma al 31 dicembre 2024. In questo modo si darà alla macchina giudiziaria il tempo di assorbire gli investimenti in termini di personale, edilizia e infrastruttura digitale; e solo dopo, quando sperabilmente di vedranno i risultati, scatteranno le tagliole del processo di appello o di Cassazione.

 

Quanto alle «garanzie» per i processi di mafia e di terrorismo, alla fine Draghi e Cartabia dovranno scegliere come mediare tra le due ipotesi all'esame: quella di massima, del M5S, per cui sarà sufficiente l'aggravante di associazione di stampo mafioso o terroristico per cui tutti i reati di quel procedimento non avranno più scadenza; e quella di minima, avanzata dal Pd - che non dispiace troppo ai renziani e al centrodestra - di concedere più tempo ai processi «di particolare complessità», dando una certa discrezionalità al giudice: allungarsi il processo di un anno in generale per i reati ordinari, di ulteriori 6 mesi quando sono reati speciali.

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

 

L'ipotesi del doppio binario, così come l'ha recapitata Conte, non è affatto esclusa dal governo. Avrebbe il pregio della semplicità: ovvero tutti i procedimenti che sono oggi di competenza delle Direzioni distrettuali antimafia (contro mafia e terrorismo) non dovrebbero mai fare i conti con il calendario, a prescindere del tipo di reati che sono contestati agli aderenti.

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...