matteo salvini giorgia meloni ocean viking migranti

COSA PORTA A CASA L’ITALIA DALL’ACCORDO SUI MIGRANTI? POCA ROBA - IL CONCETTO DI “SOLIDARIETÀ OBBLIGATORIA” NON PREVEDE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI ALLEATI NELLA REDISTRIBUZIONE DEI MIGRANTI - PEGGIORA LA GESTIONE DEI MOVIMENTI SECONDARI: L’ITALIA È ACCUSATA DI PERMETTERE AI MIGRANTI IRREGOLARI DI TRASFERIRSI IN ALTRI PAESI UE, SCARICANDO LA GESTIONE DEFINITIVA DEL MIGRANTE - NEL NUOVO TESTO È PREVISTA LA POSSIBILITÀ DI RESTITUIRE IL ”MOVIMENTO SECONDARIO” NEI DUE ANNI SUCCESSIVI AL TRASFERIMENTO. UN RISCHIO ULTERIORE PER L’ITALIA CHE PERDE UNO DEGLI STRUMENTI CON CUI HA CONTROLLATO I FLUSSI…

Estratto dell’articolo di C.T. per “la Repubblica”

 

Un accordo senza sostanza. Nonostante il volto duro e i pugni metaforicamente sbattuti sul tavolo, alla fine il governo Meloni esce con le ossa rotte dall’ultima trattativa sul nuovo Patto per l’Asilo e i Migranti. Il nostro Paese, infatti, non ha ottenuto nulla di quello che riguarda il nucleo dell’emergenza migranti.

meloni salvini

 

Il concetto di «solidarietà obbligatoria », infatti, non ha nulla a che vedere con una partecipazione attiva degli alleati nella redistribuzione dei migranti. Anzi, rimane il concetto di volontarietà legato alla possibilità di pagare 20 mila euro per ogni migrante rifiutato in base alla definizione annuale della quota di extracomunitari da ricollocare. Roma ottiene una regola più elastica sui “Paesi Terzi” cui rimandare indietro i migranti illegali che abbiano avviato la loro partenza proprio da quelle aree. Ma si tratta di una procedura dall’attuazione complicatissima. Che richiederà la definizione di accordi. E che necessita dell’individuazione di una vera «connessione» tra quel Paese e il migrante. Meccanismo complicatissimo.

 

Migranti a Lampedusa

[…] ci sono due aspetti che restano sulle spalle dei Paesi di primo approdo come l’Italia. Il carico di lavoro, amministrativo ed economico, per identificare i nuovi arrivi. Anche se ci saranno degli aiuti in questo senso dal punto di vista economico e di collaborazione amministrativa. Ma si impone un termine di tre mesi che può essere rischiosissimo per una macchina burocratica farraginosa come quella italiana.

 

MIGRANTI A LAMPEDUSA 1

Poi rimane immutata, anzi peggiora, la gestione dei cosiddetti movimenti secondari. L’Italia è accusata dai partner - soprattutto Austria, Francia e Germania - di permettere volontariamente il trasferimento negli altri Paesi degli extracomunitari approdati illegalmente. Sostanzialmente l’Italia lascia che il nostro Paese sia solo di passaggio, scaricando sugli altri la gestione definitiva del migrante. Circostanza confermata anche dai dati ufficiali in base ai quali si dimostra che il numero di stranieri – legali e illegali - presenti in Italia negli ultimi dieci anni non è mai aumentato.

 

migranti lampedusa 8

Nel nuovo testo è prevista la possibilità di restituire il ”movimento secondario” nei due anni successivi al trasferimento. Un rischio ulteriore per il nostro Paese che perde così di fatto uno degli strumenti principali con cui ha controllato i flussi. C’è poi un aspetto strettamente politico che rende fragile il patto e anche il perimetro delle alleanza del governo Meloni. Anche il voto finale di ieri segna l’incoerenza delle “amicizie” con Ungheria e Polonia, ossia con i governi sovranisti.

 

GIORGIA MELONI CON MATTEO SALVINI SULLO SFONDO

Anche la Svezia, ormai conquistata dalla destra, ha fatto capire che esiste una distanza gigantesca negli interessi di quei Paesi rispetto al nostro. L’interesse nazionale di Giorgia Meloni si scontra concretamente con quello degli alleati di Visegrad. […] Palazzo Chigi […] non riesce a ottenere nulla dalla vicinanza ideologica con Orban e Moraviecki. […] l’Italia. […] non ottiene nulla di davvero concreto in questo nuovo Patto. Se non una vittoria “estetica” […]: un passo avanti nell’interpretare la lotta alla migrazione illegale come una questione europea. È il segno che il giudizio di benevola attesa con cui le istituzioni europee avevano accolto l’esecutivo Meloni inzia a esaurirsi. E si rifletterà sui dossier più importanti dei prossimi mesi: a cominciare dalla riforma del Patto di Stabilità.

Migranti a Lampedusa 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?