COSI’ I “CUGINI” FRANCESI CI HANNO FATTO LA GUERRA IN LIBIA - MENTRE RENZI E BOSCHI STENDONO TAPPETI ROSSI ALLA TOTAL, DA WIKILEAKS LA CONFERMA: SARKOZY DICHIARO’ GUERRA A GHEDDAFI PER SOFFOCARE L’ENI IN LIBIA E RAFFORZARE IL SUO COLOSSO PETROLIFERO

Dalle mail di Hillary Clinton la conferma: Sarkozy per sostenere i “ribelli” libici chiese l' azzeramento dei permessi estrattivi concessi dal regime di Gheddafi, e l' assegnazione al gruppo francese Total di una quota rilevante degli stessi: almeno il 35%...

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Franco Bechis per “Libero Quotidiano

 

gheddafi sarkozy x gheddafi sarkozy x

Il primo documento è emerso nel giugno dello scorso anno fra le carte della commissione di inchiesta del Congresso Usa sulla uccisione - avvenuta l' 11 settembre 2012 - dell' ambasciatore americano a Bengasi, Christopher Stevens.

 

Era un appunto inviato per mail il 22 marzo 2011 dal consigliere Sydney Blumenthal all' allora segretario di Stato Hillary Clinton dal titolo più che significativo: «How the French created the National Libyan Council, ou l'argent parl».

gheddafi e sarkozy jpeg gheddafi e sarkozy jpeg

 

Davanti al Congresso Blumenthal ha spiegato che le informazioni lì contenute gli erano arrivate da un agente Cia, Tyler Drumheller, che aveva seguito sul campo l' evoluzione della crisi libica e la caduta del colonnello Gheddafi.

 

A quelle carte oggi se ne sono unite decine di altre, grazie a Wikileaks che ha messo on line il 19 marzo scorso l' archivio integrale delle e-mail ricevute e mandate dalla Clinton quando ricopriva quel ruolo durante il primo mandato presidenziale di Obama. Tutta la corrispondenza racconta un solo fatto: la guerra in Libia fu voluta e preparata molto prima di quanto si conoscesse ufficialmente dalla Francia di Nicolas Sarkozy.

 

TOTAL ENI TOTAL ENI

Che aveva contattato e ospitato a Parigi i primi traditori della cerchia del colonnello, e aveva preso contatti con esponenti dei ribelli libici, firmando anche veri e propri memorandum di intesa che prevedevano il riconoscimento del nuovo consiglio libico dei ribelli guidato da Mustafa Abdul Jalil e dal generale Abdul Fatah Younis, e le contropartite economiche che avrebbe avuto la Francia.

 

Fra queste una sopra tutte: l' azzeramento dei permessi estrattivi concessi dal regime di Gheddafi, e l' assegnazione al gruppo francese Total di una quota rilevante degli stessi - almeno il 35%.

TOTAL TOTAL

 

Le corrispondenze mail della Clinton raccontano di falsi voli umanitari organizzati dalla Dsge francese a Tripoli e Bengasi, e fra questi un volo del 13 aprile 2011 dentro cui erano nascosti i vertici di Total, oltre ai top manager di Vinci (costruzioni) e di Eads (European Areonautic Defence and Space company).

 

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Questo strano viaggio per altro fu raccontato da Libero il 28 aprile 2011, dando sostanza a una impressione che pochi osavano scrivere: la guerra in Libia più che a Gheddafi nella testa francese aveva un altro obiettivo.

 

Quell' obiettivo era l' Italia, e in particolare l' Eni allora guidato da Paolo Scaroni, a cui i francesi volevano portare via i permessi estrattivi per assegnarli al loro campione nazionale, il gruppo Total.

 

Libero l' aveva scritto, ma ora questo emerge dalla corrispondenza riservata della Clinton (che aggiunge solo il particolare della Gran Bretagna a fianco della Francia con lo stesso obiettivo: portare via quei permessi all' Eni in favore di BP).

 

Le ragazze erano struprate da Gheddafi dai figli e dagli ufficili Le ragazze erano struprate da Gheddafi dai figli e dagli ufficili

Quella dunque fu a tutti gli effetti una guerra della Francia all' Italia, e possiamo dire sulla base di quei documenti, una guerra del gruppo Total agli interessi economici dell' Italia nel Mediterraneo. Sembrano fatti lontani, anche se provati da documenti assai recenti. Ma hanno un peso ancora più rilevante dopo avere letto le cronache giudiziarie su Tempa Rossa e la Basilicata.

 

Perché quei documenti diventano oggi un capo di accusa serio nei confronti di Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, e l' intero governo per avere rivendicato con orgoglio l' emendamento della discordia.

 

tripoli brucia tripoli brucia

Federica Guidi può essere accusata di debolezza di cuore, di conflitto di interessi per avere appoggiato quel che faceva comodo al suo fidanzato Gianluca Gemelli. Che dire però di premier e ministro dei Rapporti col Parlamento che rivendicano oggi di avere costruito una autostrada agli interessi dei francesi di Total, quelli che avevano mosso guerra all' Italia e all' Eni provocando quella instabilità dell' intero Mediterraneo di cui tutta Europa e l' Italia in particolare sta pagando le conseguenze oggi?

 

jet dell aeronautica libica abbattuto dai miliziani jet dell aeronautica libica abbattuto dai miliziani

Fa un certo effetto, leggendo le corrispondenze della Clinton, vedere oggi premier e suo ministro più fidato non mettere alla porta i francesi e chiedere loro di accomodarsi altrove, ma stendere tappeti rossi a Palazzo Chigi, scambiarsi affettuose mail che di fatto lasciavano a Total la scrittura dello stesso emendamento della discordia. Comportarsi non secondo l' interesse e l' orgoglio nazionale, ma come prigionieri della sindrome di Stoccolma.

 

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