sergio costa

COSTA FATTO A MAGLIE – IL MINISTRO DELL’AMBIENTE FINORA SI ERA NASCOSTO NEL VOLEMOSE BENE, ORA INVECE, VUOI CHE D'ESTATE I RIFIUTI PUZZANO, VUOI CHE ANCHE LUI È USCITO ALLO SCOPERTO CON CRITICHE E POLEMICHE, È DIVENTATO TALEBANO. SÌ, MA SOLO QUANDO NON RIGUARDA IL CIRCOLETTO DI AMICI – DICE DI NO A TUTTO, MA SE METTI LE MUTANDE AL MONDO, DEVI ESSERE AL DI SOPRA DI OGNI MINIMO SOSPETTO. LUI INVECE… – L’ALLOGGIO A ROMA DI CUI SI PARLA MOLTO AL MINISTERO, I VIAGGI ALL’ESTERO E IL DOSSIER UNESCO…

 

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

TRENTA COSTA BONISOLI TONINELLI LEZZI GRILLO

Talebano sì, quando non riguarda il circoletto di amici. L'elenco dei ministri che la Lega proprio non manda giù è abbastanza noto, si va storicamente da Tria alla Trenta, passando per Toninelli, ma ce n'è un quarto che, crisi o no, al voto al voto o semplice rimpastone, si è aggiunto prepotentemente. Non che non sia stato fin dall'inizio un ministro ostico, eco giustizialista, oltranzista, campione di no e di severi giudizi morali soprattutto applicati agli altri, meno a se' stesso e al suo stretto circolo, ma si era nascosto nel volemose bene della prima fase del governo. Ora invece, vuoi che d'estate i rifiuti puzzano, vuoi che anche lui è uscito allo scoperto con critiche e polemiche, ecco a voi il talebano ministro dell'Ambiente, Sergio Costa.

sergio costa 2

 

Twitta Salvini: Ogni giorno non è gradevole essere attaccato dagli alleati dei 5Stelle.

 

Ieri il ministro dell'Ambiente Costa ha detto che se a Napoli bruciano rifiuti per strada è colpa mia, quando evidentemente se non si fanno i termovalorizzatori…

 

matteo salvini vannia gava

Incalza Vannia Gava, sottosegretario leghista all'Ambiente: “Non si può schierare l’esercito ad ogni rogo e invocare l’intervento del Ministro dell’Interno solo per coprire la gestione disastrosa che il Movimento Cinque Stelle continua ad avallare. Costa è ostaggio dell’ideologia a 5 stelle e dell’idealismo scellerato che il Movimento porta avanti sui rifiuti e sugli impianti".

vannia gava matteo salvini

 

La Gava e' implacabile su " la totale mancanza di condivisione di scelte e strategie che spesso tengono noi alleati di governo all’oscuro, quasi si fosse in preda di infantili gelosie da primi della classe".

 

IL MINISTRO SERGIO COSTA MINACCIA DI NON FIRMARE PER LE TRIVELLE 1

Poi a sera, reduce dall'incontro a palazzo Chigi in cui probabilmente ha vuotato il sacco sulla sua scontentezza, Salvini torna a parlare a Sabaudia, in quello che si può definire un discorso elettorale, della nota dolente dei rifiuti, e del ministro Costa.

 

il generale sergio costa

" Il  problema  è  la mancanza di una gestione industriale integrata dei rifiuti. Fino a: quando i 5 stelle negheranno la necessità di costruire impianti e termovalorizzatori, il problema dei rifiuti rimarrà".

luigi di maio sergio costa

 

Insomma, ce n'è abbastanza per aggiungere Sergio Costa all'elenco dei ministri dei quali non se ne può più, visti da casa Lega, e per ammainare la bandiera del generale simbolo della Terra dei fuochi, che fu scelto personalmente da Luigino di Maio, perché appassionatamente  a favore di chiunque incarni la battaglia anti-industrialista in generale, plastic free fino all'ossessione, animalista fino alla stucchevolezza,  soprattutto fino al sospetto che degli umani gli importi poco.

maria giovanna maglie foto di baccoalfonso pecoraro scanio inforna la pizza napoletana

 

In realtà gli importa di alcuni umani, vedremo quali. Subito un esempio, l'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi all'inizio degli anni 2000 ed ex ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente nei governi Amato II e Prodi II.

 

Sua la linea sul no agli inceneritori, sugli incentivi alle rinnovabili e sul no al Ceta, il trattato con il Canada. Suoi alcuni collaboratori scelti da Costa  come capo segreteria e come ufficio stampa, come Fulvio Mamone Capria, già presidente della Lipu ed ex segretario particolare del Pecoraro ministro, o come Stefania Divertito,ambientalista campana.

fulvio mamone capria 1

 

Dicevamo che il "no" a tutto, che ormai dà tanto fastidio a Salvini e alla Lega, Costa lo incarna alla perfezione.

 

 No ai termovalorizzatori, impianti che risolverebbero parte del problema rifiuti  a Roma, al ministro piace evocare la visione dei “rifiuto zero” . Che significa? Niente, assolutamente niente  che l''immondizia resta dov'è, e si accumula.

giovanni tria sergio costa

 

Costa tanto dice di no a tutto, anche al gasdotto Tap, ma quello se l'è dovuto rimangiare, e subito dopo un bel no alle trivelle nell'Adriatico, e no alla caccia, di qualsiasi tipo in qualsiasi stagione, e sempre sI' all'orso e al lupo, dei quali Costa indossa entusiasta le magliette, l'ipotesi che possano danneggiare esseri umani non lo sfiora neanche.

lewis eisenberg sergio costa ph andrea giannetti:ag.toiati

 

Naturalmente è sulla Terra dei fuochi che il ministro si agita a dismisura come se fosse stato in visita all'inferno dantesco, e usa espressioni che rendono felice Saviano sul nostro Inferno agroalimentare.

 

sergio costa 1

Inutile, fanno notare alcuni dei suoi collaboratori non totalmente convinti della sacra missione, tentare di far capire al ministro che non puoi avere un approccio da militare perennemente sospettoso e in attesa di riferire al magistrato, che la cultura del sospetto e' negativa se blocca opere necessarie per la tutela ambientale, se si oppone a impianti per la valorizzazione energetica dei rifiuti, proprio in assenza dei quali la malavita organizzata prospera.

milano marittima, il figlio di salvini sale nella moto d'acqua della polizia 4

 

Non bastasse il culto idiota della decrescita felice, il generale e ministro Sergio Costa ora si è messo anche a picconare Salvini in nome di una morale della quale si sente austero interprete è portatore.

 

il giretto sulla moto d'acqua fatta fare al figlio adolescente da un agente di polizia Milano marittima? Reato, reato.

 

sergio costa fulvio mamone capria

 “La vicenda del figlio di Salvini su una moto d’acqua della polizia a Milano Marittima configura un reato che è sanzionato, attenzione non sanzionabile, ma sanzionato”. Il Ministro, che è anche Generale dei Carabinieri, sottolinea che “io, se ho i portato i miei figli su una moto o una jeep, era la mia moto o la mia jeep oppure l’avevo affittata, non era certo quella della Carabinieri".

 

sergio costa

Però, se metti le mutande al mondo, occhio che devi essere al di sopra di ogni minimo sospetto. Magari la jeep è la tua, ma l'alloggio a Roma che al ministro dell'ambiente non spetterebbe, e che è esteso anche a collaboratori?

 

Ne parla tutto il ministero, come parla dei moltissimi viaggi all'estero, con tanto di Cina e Giappone, intrapresi dal ministro Sergio Costa in questo ultimo anno, ai quali hanno sempre partecipato alcuni membri della segreteria dei quali il ministro proprio non riesce a fare a meno.

sergio costa 4pier luigi petrillo

 

Infine c'è il dossier Unesco, che agita alcuni collaboratori di Costa non del tutto convinti.

 

il 24 luglio del 2018 il ministro andò a Parigi con due direttori generali e con il suo capo di gabinetto, Pier Luigi petrillo, per incontrare il direttore generale dell'Unesco.

 

La competenza dei rapporti con l'agenzia Onu per il patrimonio mondiale nel nostro ordinamento è demandata al ministero dei Beni Culturali. Però Costa si inventò una task force internazionale in difesa delle aree verdi del pianeta finanziata dal ministero dell'Ambiente italiano.

sergio costa giuseppe conte

 

 Intelligenze da mettere a disposizione, e fondi che Costa dichiarava già disponibili, ovvero quelli per la difesa del cambiamento climatico a cui l'Italia si era impegnata con l'accordo di Parigi. Caschi Verdi, tutti pronti. Qualche mese, dopo il primo dicembre del 2018, nella sobria location di Port Louis,alle Mauritius, il comitato del patrimonio culturale dell'Unesco ha eletto proprio il professor Pier Luigi Petrillo membro del gruppo di esperti che valuta le candidature UNESCO per i prossimi quattro anni. Carica estremamente prestigiosa, la prima volta che un italiano e' membro di questo gruppo di super esperti UNESCO mondiali, sei in tutto.

sergio costa virginia raggi

 

Si capisce che Petrillo è stato considerato un benemerito visto che appena pochi mesi prima aveva impiegato risorse del ministero dell'Ambiente per finanziare l'Unesco attraverso l'iniziativa dei Caschi Verdi, i cui contorni e obiettivi restano un bel po' opachi. Ma come, sei il capo di gabinetto del ministero che contribuisce  a fondi dell'Unesco e ti prendi un incarico dell'Unesco?

pier luigi petrillo 1

 

il generale sergio costa

Non basta, Petrillo ha con sé due giovani collaboratori che ha inserito al vertice del gabinetto con ottime retribuzione. Sono tutti e tre esperti di Unesco ma non lo dichiarano pubblicamente. Da notare che i loro contratti sono di €39.999, giusto giusto sotto la soglia dei €40000 che non prevede l'affidabilità diretta. Sono con il CREA,il discusso centro di ricerca vigilato dal ministero dell'Agricoltura. le tre delibere che li riguardano sono state firmate dal direttore del Elisabetta Lupotto, indagata ed arrestata nei mesi scorsi  Si incaricano i tre, Pierluigi Petrillo, Ottavio di Bella, Alessandro Zagarella, di attività editoriali e negoziali con l'Unesco.. Come mai non vengono dichiarati? Potrebbero arricchire il curriculum.

 

sergio costa

Forse perché il professor Petrillo è il capo di gabinetto più pagato dell'intero governo Conte, essendo retribuito dal ministero dell'Ambiente con €226986 annui.e se dichiarasse la cifra percepita dal CREA,la sua retribuzione supererebbe la soglia massima consentita per gli stipendi pubblici. E vai così, con un filo neanche tanto sottile che lega l'Unesco ai più importanti e retribuiti collaboratori di Sergio Costa, con tanto di conflitti di interesse, dichiarazioni amministrative mendaci.Tutto materiale scottante del quale il ministro talebano difficilmente può non essere al corrente.

terra dei fuochi sergio costa 3milano marittima, il figlio di salvini sale nella moto d'acqua della polizia 6terra dei fuochi matteo salvini sulla moto d acqua della scorta della poliziamatteo salvini con la moto d'acqua della polizia in spiaggia a milano marittimamilano marittima, il figlio di salvini sale nella moto d'acqua della polizia 7

 

terra dei fuochi milano marittima, il figlio di salvini sale nella moto d'acqua della polizia 3milano marittima, il figlio di salvini sale nella moto d'acqua della polizia 2milano marittima, il figlio di salvini sale nella moto d'acqua della polizia 1

Ma la moto d'acqua sarebbe rigorosamente la sua, vero?

milano marittima, il figlio di salvini sale nella moto d'acqua della polizia 5sergio costa e fulvio mamone capria

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?