davide crippa giuseppe conte

CRIPPA INDIGESTO PER CONTE – LA SCISSIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE È CONGELATA, MA IL CAPOGRUPPO ALLA CAMERA, DAVIDE CRIPPA, CONTINUA A INFILARE IL DITO NELLA POCHETTE DI PEPPINIELLO: “SECONDO ME SI DOVEVA LAVORARE PER STAR DENTRO IL GOVERNO” – “ALCUNI TONI UTILIZZATI IN ASSEMBLEA SONO STATI SPREZZANTI, NON RISPETTOSI E INCOMPRENSIBILI, ALLA LUCE DEL FATTO CHE IL DIBATTITO SULLA POSIZIONE DA ASSUMERE È STATO VIVO E ACCESO FINO ALLA FINE. DI BATTISTA? PER QUANTO MI RICORDI, SI È DISISCRITTO DAL M5S” – IL NODO DEL TERZO MANDATO E LE CASSE VUOTE PER LE MANCATE RESTITUZIONI

1 - IL TRISTE DAY AFTER DEL MODERATO CRIPPA «UN ERRORE LA LINEA DURA DI BATTISTA? È FUORI»

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

DAVIDE CRIPPA E GIUSEPPE CONTE

Davide Crippa, avete fatto cadere il governo, non le sembra da irresponsabili in questo momento?

«Ho sempre espresso in tutti i contesti interni il mio orientamento, dettato soprattutto dalla preoccupazione per il Paese, e ho lavorato fino alla fine per favorire il dialogo. Si era giunti a valutare in maniera concreta l'ipotesi di votare la fiducia garantendo poi un appoggio esterno. Dopo la replica del presidente Draghi la situazione è scivolata verso un'altra strada».

 

GIUSEPPE CONTE

I mercati oggi sono in ribasso e lo spread sale.

«Era una delle molte preoccupazioni che hanno animato il dibattito sulla permanenza nel governo, siamo stati noi i primi a parlare di pandemia energetica e di profonda crisi economica che non potrà che aggravarsi nel prossimo autunno a meno che non si tenti di arginarla assumendo iniziative forti».

 

Conte ha detto che da Draghi c'è stato un atteggiamento sprezzante verso il M5S.

«Ci siamo sforzati di vedere in alcuni passaggi un tentativo di dialogo, che in una logica di mediazione interna ci aveva portato a valutare l'appoggio esterno. La replica non è stata caratterizzata da toni accomodanti e di mediazione e questo purtroppo ha contribuito a far precipitare gli eventi».

 

A suo avviso l'esecutivo andava salvato?

Davide Crippa a Montecitorio

«Secondo me si doveva lavorare per star dentro e incidere nei provvedimenti in lavorazione che, stando alle dichiarazioni di Draghi, dovevano tradursi in corpose misure economico-sociali per contrastare il caro energia e sostenere il potere d'acquisto, da varare entro fine luglio.

 

Auspichiamo che negli affari correnti, comunque, si possa intervenire in qualche misura ad alleggerire il peso che i cittadini stanno già sopportando da mesi».

 

GIUSEPPE CONTE E LA DEPOSIZIONE DI DRAGHI - BY EDOARDO BARALDI

Come giudica l'atteggiamento dei falchi? Ha definito vergognosi gli attacchi nei vostri confronti.

«La dialettica politica è spesso aspra quando ci si confronta soprattutto nei momenti di estrema difficoltà e delicatezza .

 

Ma alcuni toni utilizzati in assemblea nei confronti dei colleghi sono stati sprezzanti, non rispettosi di un confronto democratico e risultano ancor più incomprensibili alla luce del fatto che il dibattito sulla posizione da assumere è stato vivo e acceso fino alla fine: ancora alle 17 di ieri pomeriggio (mercoledì, ndr ) si ipotizzava, in un confronto ampio, di votare la fiducia» .

 

Ci sarà una scissione?

GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO

«Il dibattito e il confronto su posizioni differenti in seno ad una assemblea non deve per forza di cose tradursi in una scissione. Considero ancora il confronto interno un momento di valorizzazione per tutti quelli che lo conducono con linearità e rispetto dell'altro».

 

Si parlerà del tetto dei due mandati. A suo avviso vanno fatte deroghe?

«È una decisione che dovranno prendere Conte e Grillo. Il M5S è evidentemente cambiato: oggi non corre più da solo, ma in un quadro che prefigura alleanze nel campo progressista.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA VIRGINIA RAGGI PH LAPRESSE

Personalmente credo che debba essere svolta una analisi costi benefici nel disperdere patrimoni di esperienze consolidati in oltre dieci anni di militanza ed esperienza nelle istituzioni.

 

E poi, sacrificando le figure di maggiore esperienza, rinunciando a candidarle nei collegi uninominali, si rischierebbe di cederli a mani basse a un alleato, con esperienza di lungo corso ma appartenente a un'altra forza politica».

 

Danilo Toninelli auspica il ritorno di Di Battista: sarà il vostro nuovo leader?

«Il capo politico è Giuseppe Conte. Per quanto mi ricordi, Alessandro si è disiscritto dal M5S».

Conte Toninelli

 

2 - TERZO MANDATO, FONDI, ESPULSIONI M5S, L'ORA DELLA RESA DEI CONTI

E. Bu. per il “Corriere della Sera”

 

La faida nel Movimento non si placa. Tra i Cinque Stelle c'è ancora un clima da guerriglia tra falchi contiani e governisti. Ieri lo scontro si è spostato in assemblea.

 

Alla Camera il capogruppo Crippa ha puntato l'indice contro l'ala barricadera, colpevole di attacchi «ingenerosi» nei confronti dei governisti: «È stato vergognoso, eppure fino a ieri pomeriggio tutte le opzioni erano sul tavolo, anche quella di dare la fiducia al governo». I falchi non avrebbero gradito il messaggio e - come sostiene l'Adnkronos - avrebbero tentato di organizzare un'assemblea per costringere Crippa a dimettersi dal suo ruolo. Tentativo fallito.

 

DAVIDE CRIPPA

In mattinata ai deputati si rivolge anche Giuseppe Conte. Il leader ripercorre la strada che ha portato il M5S a non votare la fiducia e sostiene: «Se le altre forze politiche vogliono continuare questa esperienza (di governo, ndr ) non saremo noi a metterci di traverso».

Ma tra i Cinque Stelle è scattata l'ora della resa dei conti.

 

«Faremo tabula rasa», dicono alcuni esponenti che aprono a «un profondo rinnovamento» nel segno della rifondazione contiana. Ovviamente il discorso è legato a doppio filo ad eventuali deroghe al tetto di due mandati massimo per gli eletti. Anche nelle ultime ore Beppe Grillo avrebbe espresso la propria contrarietà a modificare una delle regole fondanti del Movimento.

 

Mariolina Castellone

Ma a testimoniare la disaffezione della truppa parlamentare per il garante è il fatto che ieri il compleanno di Grillo sia stato per lo più ignorato sui social dai suoi figli politici, che erano soliti celebrarlo.

 

Oltre alla questione mandato si apre un'altra urgenza per gli stellati: quella dei fondi. Con la fine della legislatura, i Cinque Stelle si vedranno costretti a contare solo su quanto c'è in cassa. Molti parlamentari sono indietro con le restituzioni e con le elezioni all'orizzonte è facile immaginare che non abbiano intenzione di proseguire con i versamenti. Anche per questo motivo, lo svolgimento della kermesse Italia 5 Stelle sarebbe a rischio.

 

Il redde rationem interno potrebbe toccare indirettamente anche il contratto di consulenza di Beppe Grillo. Lorenzo Borré fa la sua mossa e su Facebook annuncia: «Pronta la lettera con richiesta di chiarimenti al collegio dei probiviri per chiedere se intendano confermare la giurisprudenza interna in materia di espulsione dei parlamentari per mancato voto di fiducia a governi di cui fa parte il M5S o se intendono invece annullare tutte le espulsioni irrogate fino ad ora per la violazione dell'art. 3 del Codice etico. Un doppio standard non è predicabile».

onorevole davide crippa foto di bacco

 

Gli stellati ora sono di fronte a un bivio: o espellere tutti i senatori che non hanno partecipato al voto di fiducia (stroncando di fatto il loro percorso nel M5S) o rischiare di perdere le cause di risarcimento da parte di chi è stato cacciato per lo stesso motivo, mettendo a ulteriore dura prova le casse. «In pratica dobbiamo scegliere se salvare il futuro di Turco, Maiorino, Castellone o il contratto di Grillo», dice tra il serio e il faceto un Cinque Stelle.

 

A complicare ulteriormente la situazione si sommano gli addii certi o presunti. Ieri ha lasciato il gruppo della Camera Soave Alemanno. La deputata è passata direttamente a Italia viva. Ma fa ancora più rumore l'indiscrezione che circola nelle ultime ore: Max Bugani, uno dei volti storici M5S, ex socio di Rousseau, capo staff di Virginia Raggi e ora assessore a Bologna sarebbe in procinto di dire addio ai Cinque Stelle.

VIRGINIA RAGGI E MAX BUGANI

 

Da tempo Bugani è inserito nell'alveo di un percorso di centrosinistra e in base agli ultimi avvenimenti starebbe valutando il da farsi. Intanto Conte commenta: «Grillo? Ci siamo sentiti e anche lui ovviamente è rimasto sconcertato come me, sgomento, per gli attacchi subiti ieri».

CONTE GRILLOBEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE - MARIO DRAGHI - BY EDOARDO BARALDI

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…