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ursula von der leyen votazione al parlamento europeo sui commissari
Culo vuole che il voto del Parlamento Europeo capiti una volta. Se un giorno a Lor Signori gira il pallino di sfiduciare Ursula, dovranno ricorrere al voto di sfiducia. L’ex portaborsetta di Angela Merkel ha superato lo scoglio più grosso: ce l’ha fatta col 51 per cento.
Nel 2019, von der Leyen conquistò 383 voti favorevoli, 327 contrari, 22 astensioni e una scheda nulla. Oggi 370 deputati hanno votato a favore, 282 contro e 36 si sono astenuti.
LA SQUADRA DELLA COMMISSIONE EUROPEA DI URSULA VON DER LEYEN
Contro la tedesca si sono schierati, gli italici della Lega e del M5S, più i dissidenti del Pd, Cecilia Strada e Marco Tarquinio. Dello stesso schieramento di opposizione, irritati per la svolta a destra di Ursula verso la Ducetta, abbiamo metà dei verdi, mentre una parte dei liberali di Renew e dei socialisti tedeschi, che fanno parte della triade della coalizione che ha portato Ursula alla presidenza, si sono divisi tra il no e l’astensione.
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN AL G7
Un discorso a parte per il no del gruppo dei popolari spagnoli, che si sbattono per far cadere il premier Sanchez e quindi hanno per nulla gradito la nomina a commissario di colei che, per loro, è responsabile del disastro alluvionale di Valencia, il ministro dell’Ambiente Teresa Ribera.
Dall’altra parte, hanno detto sì alla riconferma di Ursula, oltre al Pd e a Forza Italia, anche i fratellini della Meloni che, in cambio, hanno ottenuto la vice presidenza di Raffaele Fitto (l’ex democristiano che, per l’italianità, è stato sostenuto anche da esponenti del Pd e ricevuto da Mattarella al Quirinale).
Ora un quadro politico così parcellizzato mostra ad Ursula una via accidentata. In Consiglio europeo, con gli Orban e i Fico, i maggiori provvedimenti da affrontare (esercito europeo, transizione ecologica, Ucraina) hanno bisogno del voto unanime. E il primo obiettivo di Ursula sarà di togliere di mezzo l’unanimità a favore di una maggioranza qualificata.
Trump è alle porte. E per l’Europa la ricreazione è finita. A Rutte, novello capo della Nato, il tycoon ha fatto presente che serve un ribilanciamento del peso economico dell'alleanza atlantica: non si capisce perché Washington per la Nato deve sborsare il 60% e l’UE il 40. Dovete cacciare i dindi. Va detto che i 27 paesi dell’Unione la forza economica ce l’hanno. Ma purtroppo non hanno l’unità, gli stati sono divisi, vedi il filo-Putin Vicktor Orban.
viktor orban vladimir putin viktor orban e vladimir putin
ursula von der leyen giorgia meloni - foto lapresse MARK RUTTE DONALD TRUMP GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN ursula von der leyen votazione al parlamento europeo sui commissari