giorgia meloni matteo salvini antonio tajani marina berlusconi pier silvio gianni letta barbara d'urso durso d urso

DAGOREPORT - LA GUERRA D’ATTRITO NEL CENTRODESTRA NON SI FERMA A UCRAINA, AUTONOMIA, RAI, BANCHE E CANONE, MA SI ARRICCHISCE DI UNA NUOVA SORPRENDENTE ATTRICE PROTAGONISTA: BARBARA D’URSO – A VIALE MAZZINI SI MORMORA CHE DIETRO L’OSPITATA DELLA CONDUTTRICE A “BALLANDO CON LE STELLE” (COSTO: 70MILA EURO) CI SIA LO ZAMPINO DI TELEMELONI. UNA PIZZA IN FACCIA A PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE HA ALLONTANATO “BARBARIE” DA MEDIASET E NON VUOLE VEDERLA NEMMENO SULLE ALTRE RETI – L’AFFONDO DI GASPARRI SULLE BANCHE E SU ELON MUSK, L’AUTONOMIA, IL POSIZIONAMENTO INTERNAZIONALE: TUTTE LE SCHERMAGLIE TRA FRATELLI D’ITALIA, FORZA ITALIA E LEGA…

DAGOREPORT

barbara d urso 4

Nella maggioranza di centrodestra è in corso quello che i politologi definirebbero “guerra di attrito”, cioè un susseguirsi di schermaglie, scaramucce, ripicche, scazzetti, che porta Fratelli d’Italia, Forza Italia e lega a duellare praticamente su tutto.

 

Le divisioni tra i partiti che reggono il governo Meloni sono numerose e, in alcuni casi, profonde. Eppure, a differenza di quel che accade a sinistra, l'alleanza regge in nome del potere: non appena si entra in Parlamento a votare, ogni dissapore svanisce e si procede compatti. 

 

Negli ultimi tempi, però, i conflitti dell'armata Branca-Meloni stanno superando il livello di guardia. Solo per citare gli ultimissimi casi:

 

1.L’affondo di Gasparri a difesa delle banche (“Siamo contrari a nuove tasse a carico di chi già le paga”), contro ogni proposito di tassa sugli extraprofitti, ipotizzata dal duplex Meloni-Fazzolari, e l’attacco alzo zero a Elon Musk (“bandito fiscale”), lo stesso che giusto una settimana fa flirtava con la Meloni all’Atlantic Council di New York. Un doppio affondo non casuale, visto che è arrivato il giorno dopo il no della Meloni allo ius scholae chiesto da Forza Italia.

 

pier silvio marina berlusconi

2.Autonomia: oggi sul “Corriere della Sera” uno dei più importanti ras di FI, il governatore della Calabria Roberto Occhiuto, è sceso in campo pesantemente contro la riforma cara alla Lega, chiedendo “prudenza” alla maggioranza.

 

Occhiuto, uno che i voti li porta (e tanti) ha lanciato un appello al Governo: “Congelate gli effetti della legge sull'autonomia in attesa che la riforma sia completa, utilizzate il tempo per ragionare su ogni aspetto e per spiegare all'opinione pubblica cosa succederà e come".

 

barbara d'urso con la caffettiera

Per poi affondare il colpo: "È vero che l'autonomia era uno capisaldi del centrodestra con la riforma della giustizia e il premierato, ma è l'unica su cui si è andati di fretta, di notte, con un'urgenza poco comprensibile. Il referendum? Temo che si riveli un danno, perché stravincerebbe al Sud e al Centro e credo che non basterebbero i voti del Nord per salvare la legge. Lo credo perché oggi non è più come 10 anni fa, l'autonomia non è più sentita come una priorità nemmeno a Nord".

 

3. Il posizionamento internazionale. La Lega si smarca costantemente sull’Ucraina, al punto da costringere Giorgia Meloni a sbianchettare, dal comunicato italiano del vertice a Washington tra Biden e Zelensky, ogni riferimento alle armi a Kiev.

VORTICE DI MAGGIORANZA - IL GIORNALONE - LA STAMPA

 

La premier era collegata da remoto: per la seconda volta consecutiva non è andata alla cena con Biden alla Casa Bianca (la prima mancò per farsi una pizza con la figlia Ginevra), proprio sul tema Ucraina, in nome di una presunta “equidistanza” internazionale.

 

In realtà, e lo zio Sam l’ha capito benissimo, la premier nasconde soltanto il desiderio di tenere buono Salvini, arrivando al punto di far incazzare gli americani. La sua decisione, però, viene giudicata improvvida oltreoceano, considerando che Giorgia Meloni non è soltanto presidente del Consiglio, ma ha la guida di turno del G7, e la sua assenza a un importante vertice sull’Ucraina è un grave scivolone.

 

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

Se è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione, gli americani potrebbero arrivare a stracciare l’unico risultato tangibile del vertice G7 a Borgo Egnazia, che la sora Giorgia aveva esaltato come grande successo.  

 

Come scrive oggi sul “Corriere della Sera” Marco Galluzzo: “La doccia fredda è arrivata a Palazzo Chigi […] quando il Tesoro americano ha comunicato in modo formale che per partecipare al prestito di oltre 50 miliardi che con grande fatica (e qualche incertezza) la diplomazia italiana e dell’intero G7 aveva promesso nero su bianco all’Ucraina, nel corso del summit in Puglia, nel giugno scorso, aveva bisogno di garanzie molto più forti di quelle offerte finora. […]

 

MARINA PIER SILVIO E PAOLO BERLUSCONI

Era stata una trattativa serrata e durata svariate settimane, proseguita durante l’estate, che si è arenata quando anche la Casa Bianca ha fatto presente agli altri governi che le richieste del suo Tesoro non erano negoziabili: almeno tre anni di certezza giuridica, con tanto di voto del Consiglio europeo, sul congelamento (oggi da rinnovare ogni sei mesi) degli utili (oltre 4 miliardi l’anno) che producono i fondi russi confiscati nelle banche della Ue. Utili che dovrebbero garantire il prestito a Kiev targato G7.[…]”.

biden meloni vertice nato

 

A rendere il boccone più amaro per Washington sarà la presenza, il 6 ottobre a Pontida, di Viktor Orban, vassallo di Putin nell’Ue e alleato del vicepremier Salvini in Europa nel gruppo dei “Patrioti”.

 

4.Rai/1. Salvini torna alla carica sul taglio di 20 euro dal canone Rai per il 2025. Il leader della Lega, ricicciando la proposta, ha fatto inalberare Forza Italia. È sempre la solita storia: tagliare il canone comporterebbe un innalzamento del tetto pubblicitario per il servizio pubblico, a detrimento di Mediaset.

GIORGIA MELONI E VIKTOR ORBAN AL CONSIGLIO EUROPEO

 

Alla proposta dell’ex Truce del Papeete si oppone non solo Forza Italia, a difesa dei Berlusconi, ma anche Giorgetti, a difesa dei conti pubblici (già fortemente deteriorati in vista della manovra).

 

5.Rai/2. Sulla governance a Viale Mazzini la maggioranza è in fibrillazione (e quando si arriverà alle direzioni voleranno coltelli): mentre Antonio Tajani è stato completamente ammansito da Giorgia Meloni, con la promessa di essere il candidato al Quirinale per il centrodestra nel 2029, al punto da incassare obbedir tacendo il no allo ius scholae senza colpo ferire, Gianni Letta non ci sta a passare per stuoino della premier.

 

GIOVANNI TOTI - MAURIZIO GASPARRI

La mancata nomina della sua fedelissima, Simona Agnes, alla presidenza della Rai, sta mandando “l’eminenza azzurrina” fuori giri. Per arrivare a piazzarla al vertice della tv pubblica, servirebbero anche i voti dei 5stelle, ma Giuseppe Conte, impantanato in una battaglia identitaria interna al Movimento, può permettersi, ora come ora, di tendere la mano alla destra senza far infuriare ulteriormente i grillini duri e puri?  

 

L’ultima bega, tra gli alleati di centrodestra, riguarda la tv, ma stavolta non c’entrano né gli intrighi per le poltrone né questioni venali come il canone: c’entra Barbara D’Urso. Quella che a prima vista potrebbe apparire come una notiziola televisiva, nasconde l’ennesimo dispettuccio tra i partiti di maggioranza.

 

Come anticipato dal nostro Giuseppe Candela, sabato sera, nello studio di "Ballando con le Stelle", tra un lampadario dell'800 e il solito show a tavolino scritto e diretto da Milly Carlucci, sbarcherà “Barbarie” D'Urso.

 

Negli ultimi quindici mesi, dopo l'uscita da Mediaset, abbiamo assistito a una pioggia di indiscrezioni sui nuovi impegni in Rai, a La7, Discovery, Netflix e pure sulla tv locale di Trapani. Sono arrivate solo smentite e un'intervista nel salotto di Mara Venier con bordate contro il Biscione.

 

barbara d'urso a londra

Anche la Rai, guidata dal duplex Sergio-Rossi, aveva smentito la possibilità di un suo arrivo e invece eccoci qui: sabato sarà ballerina per una notte ritrovando in giuria la "nemica amatissima" Selvaggia Lucarelli.

 

La prima notizia riguarda il clamoroso cachet: per accennare due passettini in pista “Carmelita” incasserà circa 70 mila euro. Sì, avete capito bene. Una cifra altissima, cachet che a Viale Mazzini non girano da tempo.

 

Per averla Milly Carlucci ha spinto sull'acceleratore, ha smosso mari e monti. E ora già c'è chi accenna alla possibilità di quattro prime time per inizio 2025 o addirittura uno sbarco nel daytime per la prossima stagione (avvisate Matano e Venier!).

 

Per ora suggestioni e poco più. La sostanza però non cambia: Telemeloni ha tirato una pizza (brutta come quelle che vende Briatore) a Pier Silvio Berlusconi. "Con la complicità di Salvini e Meloni?", si chiedono nei corridoi di Cologno Monzese. Perché “Barbarella”, dopo la cacciata, ha svelenato parecchio contro Mediaset in due occasioni, nelle interviste a Repubblica e a Domenica In, promettendo urbi et orbi rivelazioni della serie: "Adesso parlo io", come una Maria Rosaria Boccia qualunque.

 

giampaolo rossi roberto sergio

Così i retroscena fioccano. "E' una vendetta con l'ok di Giorgia dopo l'incontro di Marina Berlusconi con Draghi. Dopo l'invito di Maria Rosaria Boccia a CartaBianca e dopo i famosi fuorionda di Striscia la notizia su Andrea Giambruno". E c'è chi aggiunge: "Non finisce qui, arriverà un doppio segnale: faranno saltare anche Simona Agnes". È solo una notizia televisiva o è l'ennesima spallata tra i partiti di maggioranza? Nel dubbio Barbarella incassa 70 mila euro per un balletto. Il resto si vedrà. Col cuore.

fazzolari melonigiovanbattista fazzolari giorgia meloni

joe biden e giorgia meloni al concerto di andrea bocelli g7 maurizio gasparri alla partita del cuore simona agnes giampaolo rossi roberto sergio

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - C’ERA UNA VOLTA LA LEGA DI SALVINI - GETTATO ALLE ORTICHE CIÒ CHE RESTAVA DEI TEMI PIÙ IDENTITARI DEL CARROCCIO, DECISO A RIFONDARLO NEL PARTITO NAZIONALE DELLA DESTRA, SENZA ACCORGERSI CHE LO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DALLE FALANGI DELLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, HA PERSO IL LUME DELLA RAGIONE: UNA FURIA ICONOCLASTA DI NAZIONALISMO, SOVRANISMO, IMPREGNATA DI RAZZISMO, XENOFOBIA, MASCHILISMO E VIOLENZA VERBALE - SECONDO I CALCOLI DEI SONDAGGISTI OGGI QUASI LA METÀ DEI CONSENSI DELLA LEGA (8,8%) APPARTIENE AI CAMERATI DEL GENERALISSIMO VANNACCI CHE MICA SI ACCONTENTA DI ESSERE NOMINATO VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO: CONSAPEVOLE CHE L’ELETTORATO DI ESTREMA DESTRA, AL SURROGATO, PREFERISCE L’ORIGINALE, SI È TRASFORMATO NEL VERO AVVERSARIO ALLA LEADERSHIP DEL CAPITONE, GIÀ CAPITANO - OGGI SALVINI, STRETTO TRA L’INCUDINE DELL'EX GENERALE DELLA FOLGORE E IL MARTELLO DI MELONI, È UN ANIMALE FERITO, QUINDI PERICOLOSISSIMO, CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI GETTARE IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA...

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...