angelo tofalo marco mancini gennaro vecchione giuseppe conte beppe grillo luigi di maio

DAGOREPORT - L’EMINENZA GRIGIA DIETRO LA FAMIGERATA NORMA CHE PROLUNGA LA VITA DEL CAPO DEI SERVIZI GENNARO VECCHIONE, FEDELISSIMO DI CONTE, È MARCO MANCINI, IN PASSATO COINVOLTO NEL RAPIMENTO DI ABU OMAR, LA MORTE DI NICOLA CALIPARI E TELECOM-SISMI. ORA, LEGATISSIMO A VECCHIONE E TOFALO, VUOLE LA POLTRONA DI VICE DIRETTORE DELL’AISE - MA IL CIAMBELLONE DI MANCINI-VECCHIONE-CONTE NON È RIUSCITO COL BUCO. 50 DEPUTATI PENTASTELLATI HANNO SOTTOSCRITTO UN EMENDAMENTO PER SOPPRIMERE LA PORCATA - SORPRESA! DIETRO L'AGGUATO DEI 5STELLE ALLA CAMERA CI SAREBBE LA MANINA DI GRILLO...  – FRACCARO SMENTISCE IL COINVOLGIMENTO SULLA RETE UNICA

LA SMENTITA DI RICCARDO FRACCARO:

 

“In riferimento a quanto pubblicato da Dagospia sulla vicenda della “rete unica” si smentisce seccamente il presunto coinvolgimento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. La notizia secondo la quale quest’ultimo avrebbe promesso a Gubitosi l’ingresso del fondo americano KKR è semplicemente falsa e priva di ogni fondamento”.

 

 

DAGOREPORT

conte vecchione

Nel decreto Covid, che allunga lo stato d'emergenza fino al 15 ottobre, Conte ha infilato di nottetempo (all’aula dei parlamentari si è ben guardato di riferirlo, né l'ha comunicato a fine Cdm con la consueta nota di Palazzo Chigi) la famigerata norma che prolunga il suo fedelissimo capo del dis, Gennaro Vecchione, in scadenza il prossimo novembre, di ulteriori quattro anni. Anche con il beneplacito del Pd che vedeva così sanato un problema non da poco che si è formato all'Aisi guidato da Mario Parente, nominato il 29 aprile del 2016 ai tempi del governo Renzi.

marco mancini

 

Parente aveva avuto un primo mandato di due anni e poi un secondo sempre biennale, scaduto in piena pandemia, rinnovato con proroga tecnica il 15 giugno grazie a un Dpcm per un anno, e per la cui posizione o si sarebbe dovuto procedere a una sostituzione o a un rinnovo di 4 anni. Con la nuova norma potrà essere adesso confermato anche solo per un anno. Insomma, con una fava clandestina, Conte prendeva due piccioni: Parente per il Pd, Vecchione per se stesso.

 

Bene, ieri sera abbiamo rivelato che dietro lo scandaloso blitz c’è la manina di Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa del M5s, attivo frequentatore della Link Campus di Scotti dove conseguì un Master nel 2016 (sbucò pure fuori all'inaugurazione del centro di cyber security dei cinesi di ZTE). E che Giggino, Crimi e co. della paraculata di Conte e Tofalo non ne sapessero un bel niente.

 

Marco Mancini pollari

Oggi possiamo svelare che l’eminenza grigia dell’operazione è un personaggio ben noto alle cronache, anche giudiziarie: il vispissimo Marco Mancini. 60 anni, ex carabiniere, dal 1984 nel Sismi di Pollari, in passato coinvolto in inchieste importanti come quella per il rapimento di Abu Omar, la morte di Nicola Calipari e Tavaroli-Telecom-Sismi, si sta muovendo con insistenza (eufemismo) per assumere la poltrona ai vertici dell’Aise, come vice del nuovo direttore Giovanni Caravelli.

 

caravelli

La sua candidatura, sostenuta da Gennaro Vecchione, capo del Dis (il Dipartimento che coordina i Servizi e al quale in questo momento Mancini è assegnato), è stata bocciata all’unanimità da tutti: dal Pd, da Di Maio, da Mattarella, dalla Cia, da Caravelli. Ma Vecchione punta i piedi: Mancini è l’unica spia di cui si fida veramente all’interno dei servizi, che lui considera un nido di serpi, l’unica che si vanta di risolvergli qualsiasi problema, di qualsiasi natura. La gestione della vicenda Barr, quella relativa allo spygate statunitense (Mifsud-Link University) è una spada di Damocle che ballonzola pericolosamente sulla testa di Vecchione e di Conte.

 

carmine masiello

E Mancini sa benissimo che senza Vecchione al fianco non ha né futuro né condizionale. E viceversa. Di qui, Vecchione pressa Conte per infilare nel decreto la norma salva-poltrona mentre Mancini mette in pista l’amico a 5 stelle Angelo Tofalo. I due sono legatissimi: tra l’altro, lo spione gli presentò il magistrato Gratteri.

 

Certo, il sogno di approdare alla vice direzione dell’Aise di Caravelli per Mancini è svanito ma c’è un ripiego: prendere il posto di vice direttore generale del Dis, attualmente occupato dal generale Carmine Masiello. Che potrebbe essere spedito alla Nato di Bruxelles.

 

Ma il ciambellone di Mancini-Vecchione-Tofalo-Conte non è riuscito col buco. Cinquanta deputati pentastellati, capitanati da Federica Dieni, hanno sottoscritto un emendamento per sopprimere questo articolo, nella discussione del decreto alla Camera.

Federica Dieni

 

Andato a puttane il tentativo del ministro per i rapporti con il Parlamento, il grillino D'Incà, di trovare un accordo con la Dieni e gli altri 5stelle per far ritirare l’emendamento, preso dall’orgoglio di piccolo borghese qual è che non vuole accettare una sconfitta politica, Conte ha posto la fiducia sul decreto, scatenando le proteste non solo del centrodestra ma anche del Pd (Borghi, membro del Copasir era contrario) e dei dissidenti dei cinque stelle. Ovviamente anche Sergio Mattarella non ha gradito. Ma un incazzatissimo Conte ha ribadito al suo staff: se vengo ricattato una volta, sarò ricattato per sempre.

 

giuseppe conte gennaro vecchione 1

Dietro l'agguato dei cinque stelle alla Camera, secondo La Repubblica, ci sarebbe proprio la manina di Di Maio nella sua lunga battaglia per indebolire il suo nemico più intimo. Ma stavolta, a dare il semaforo verde alla ribellione dei 50 deputati a 5 stelle alla norma sui servizi, occorre aggiungere l’Elevato. Essì, Grillo è sempre più “insofferente” nei confronti di Conte. Un’irritazione che ha origine dal ginepraio sulla rete unica che ha dato vita alla Fibercop di Gubitosi con Cdp.

 

angelo tofalo con mitra e mimetica 1

Il 12 agosto scorso, il Fondatore lo aveva comunicato prima telefonicamente a Conte e poi l’aveva ribadito a chiare lettere in un video-post sul suo blog: “Si deve puntare a creare un unico grande polo aggregatore delle migliori infrastrutture e tecnologie digitali utili a ridurre il divario digitale italiano. Serve, in particolare, una società che sia in grado di sviluppare una rete moderna, capillare e sicura, e che abbia tutte le tecnologie attuali e prospettiche. E’ ora di fare scelte coraggiose, sostenendo lo sviluppo digitale dell’Italia con una visione industriale e di lungo periodo. Infrastrutture e competenze digitali, infatti, sono un elemento imprescindibile per rendere il nostro Paese competitivo sui mercati internazionali e generatore di sviluppo”.

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

 

La rete unica indipendente sotto la sovranità dello Stato, senza alcun privato nella banda larga, auspicata da Grillo (ma ben vista anche dal Pd, compreso Gualtieri), si è sciolta come neve al sole. Da una parte il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fraccaro aveva già promesso a Gubitosi che poteva andare l’ingresso del fondo americano KKR.

 

Dall’altra, Conte si è rivelato come sempre “scivoloso come un anguilla”. Nelle riunioni di maggioranza, ha messo in campo il solito temporeggiamento, prendiamo tempo, tanto abbiamo la maggioranza con la Cdp. Ma è un conto avere la maggioranza del capitale, un’altra è avere la maggioranza dei consiglieri, che rispondono solo a se stessi. E poi, all’indomani della opaca vicenda Barr-Mifsud-Vecchione-Scotti, quando ci sono di messo gli Stati Uniti, Conte stende il tappeto rosso.

ANGELO TOFALO GIUSEPPE CONTE

 

Di qui, il tiro Mancini di Grillo all’Avvocato di Padre Pio (tutto).

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…