DEUTSCHLAND ÜBER ALLES PER FORZA: I CRUCCHI PERDONO L’EUROCANZONE E SE LA PRENDONO CON LA MERKEL

Alessandro Carlini per "Libero"

La musica pop è fondamentale per i tedeschi, importante in certi casi come il calcio. Ed ecco quindi che la gara canora detta Eurovision Song Contest diventa un momento fondamentale per tutta la nazione. Peccato però che la performance tedesca di quest'anno sia stata fra le più scadenti di sempre: i Cascada, gruppo originario di Bonn, che fa musica Eurodance e Hands Up, sono arrivati al ventunesimo posto, su 26 Paesi in gara.

Si tratta del peggiore piazzamento negli ultimi 5 anni. Una figuraccia nella gara che, per la cronaca, è stata vinta dalla danese Emmelie de Forest. I tedeschi hanno ricevuto pochissimi voti, 18, da un gruppo di Paesi: Austria, Israele, Spagna, Albania e Svizzera.

La batosta è diventata subito un caso nazionale. E molti osservatori hanno puntato il dito contro la cancelliera, Angela Merkel, dicendo che i tedeschi non sono ben visti nel continente per colpa dell'austerità imposta da Berlino. Basta ricordare i fotomontaggi con la leader tedesca che indossa la divisa delle SS e la svastica, che sono state usate per tappezzare il centro di Atene, quando lo scontro con Berlino era più forte. «C'è chiaramente una situazione politica da tenere in mente», ha detto Thomas Schreiber, direttore di rete della Ard. «Non voglio dire che questi fossero 18 punti per Angela Merkel».

Da qui il dibattito si è allargato e ha coinvolto opinionisti e giornalisti. Anche perché molti pensano che sul palco dell'Eurovision non siano saliti solo i Cascada ma tutto il Paese. L'elenco di Stati che hanno affondato il gruppo di Bonn annovera ad esempio la Spagna, che come la Grecia ha sentito molto bene pressioni e imposizioni della Merkel per uscire dalla recessione. Perfino i vicini austriaci si sono «ribellati» contro i cugini. Mentre per Israele qualche maligno potrebbe pensare alle ovvie ragioni storiche. «È incomprensibile che sia andata così», ha affermato, sconsolato, Peter Urban, un commentatore televisivo.

«È forse che non piaciamo alla gente?», si è chiesto, non aggiungendo altro. I tedeschi intanto vivono questo piccolo-grande dramma. Le finali del concorso canoro le hanno seguite in otto milioni di telespettatori: è un vero e proprio evento, col 44% di share. E perdere in questo modo ha lasciato l'amaro in bocca a molti. Fra le ipotesi più assurde quella di un complotto internazionale contro la Germania. «Ci saranno già due squadre tedesche nella finale di Champions League», ha detto Urban, «forse non ci volevano far vincere anche l'Eurovision».

Sotto accusa sono finiti anche i Cascada. Alcuni critici hanno detto che non si sono impegnati al meglio, in una gara vista da 125 milioni di persone di tutto il continente. La cantante Natalie Horler ha tentato di frenare le polemiche, si è detta «assolutamente allibita» per il piazzamento ma ha precisato che come gli altri ci ha messo ogni energia per vincere ed e' dispiaciuta per la brutta figura della Germania.

«È stata comunque un'esperienza fantastica», ha aggiunto. I tedeschi però sono delusi. Negli ultimi tre anni hanno ottenuto solo risultati scadenti e vogliono tornare in vetta alla musica europea, come hanno fatto col calcio. Ma in questo l'ostacolo politico pare proprio insormontabile.

Del resto basta guardare a qualche sondaggio per capire lo stato d'animo degli europei nei confronti della Merkel e, in molti casi, anche del suo popolo. Secondo una rilevazione condotta dal centro di ricerche americano Pew sull'operato della cancelliera tedesca, in questi anni per meta' degli italiani ha fatto un cattivo lavoro, così come per l'88% di greci e il 57% degli spagnoli. Dato che è destinato a crescere mentre si gonfia in Germania il sentimento euroscettico.

La riprova arriva dal nuovo partito «anti-Europa povera» Alternativa per la Germania, che sta raccogliendo sempre più consensi. Di sicuro, in caso di vittoria alle elezioni, taglierebbero i possibili contendenti del sud nella gara di Eurovision. Per poi concentrarsi sul resto del programma. Il leader del partito, Bernd Lucke, ha le idee chiaro in proposito, vuole «ripulire» l'Ue dai Paesi più in difficoltà. «La Germania non deve lasciare l'euro, lo devono fare i Paesi del sud d'Europa» - ha afferma Lucke - «Così avranno l'opportunità di tornare ad essere competitivi grazie ad una svalutazione della moneta».

L'idea sarebbe quella di una seconda valuta parallela all'euro per i paesi dell'Europa meridionale in modo da effettuare «una transizione morbida» verso il ritorno alla dracma e l'escudo. Lucke sostiene anche l'ipotesi di un condono parziale del debito, considerato «inevitabile» per la Grecia ma da proporre anche per il Portogallo.

 

angela merkelANGELA MERKEL SONNECCHIA jpegANGELA MERKEL CASCADA ANGELA MERKEL CASCADA CASCADA CASCADA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…