michela di biase

DIETRO IL TRIONFO DI ELLY SCHLEIN C’E’ LA REGIA DI MICHELA DI BIASE, CHE COME DAGO-RIVELATO HA CONVINTO IL MARITO DARIO FRANCESCHINI A SOSTENERE LA NEOSEGRETARIA. AL COMITATO L'ABBRACCIO TRA LE DUE - LADY FRANCESCHINI NON SOLO POTREBBE ENTRARE NELLA SQUADRA DELLA SCHLEIN MA SARA’ LA SUA LUOGOTENENTE A ROMA, DOVE I MALUMORI POSSONO TRASFORMARSI IN FRONDA – PER IL RUOLO DI VICE, AVANZA LO ZINGARETTIANO FURFARO. NEL TEAM ANCHE I SINISTRATI STUMPO E SCOTTO...

Estratto dell’articolo di Lorenzo D'Albergo per repubblica.it

 

elly schlein michela di biase

L’istantanea, a suo modo, è destinata a restare negli archivi del Pd romano. Elly Schlein, fresca vincitrice delle Primarie del 2023, entra nella sede del comitato elettorale sulla Prenestina. Varcata la soglia dello Spazio Diamante, la neosegretaria si imbatte subito in Michela Di Biase. Le due deputate si abbracciano e si incontrano due mondi: da una parte Schlein in jeans, sneakers bianche e giaccone, dall’altra la collega onorevole in tailleur. La stretta dura pochi istanti.

 

Ma segna l’inizio della rivoluzione: se Schlein può fare affidamento su qualcuno a Roma, dove le correnti soffiano sempre fortissimo e i malumori locali fan presto a diventare mal di pancia nazionali, quel qualcuno sarà sicuramente Di Biase. Una che conosce nel minimo dettaglio gli ingranaggi del partito, inclusa la sua immarcescibile tendenza al complotto e alla fronda.

 

 

michela di biase foto di bacco (2)

Il curriculum politico della 42enne è lungo. Si parte dal 2006, con la prima candidatura (con elezione) al consiglio del VII Municipio di Roma. Bis nel 2008, stavolta da capogruppo. Percorso simile in Campidoglio, dove è consigliera di maggioranza con Ignazio Marino sindaco e nel 2016 trova la riconferma da capogruppo. Il Pd questa volta, però, è all’opposizione. Governa Virginia Raggi. L’avventura si interrompe nel 2018 con la promozione in Regione, al fianco del governatore ed ex segretario Nicola Zingaretti. A coronare l’ascesa nel 2022 è l’elezione alla Camera.

(…)

 

Ora, dicono i dem della sua area, sarebbe lei il “volto nuovo” del Pd romano che verrà. Lo stesso partito che, tra municipio, Campidoglio, Regione e Parlamento, rappresenta ormai da 17 anni. Per Schlein una guida per uscire indenne dalla giungla del potere capitolino. Dove la corrente che fa riferimento al sindaco Roberto Gualtieri, tanto per dire, adesso è chiamata ad assorbire la batosta per la sconfitta di Stefano Bonaccini, candidato del cuore del primo cittadino.

 

 

 

 

michela di biase foto di bacco (1)

ESULTANO I BIG MA LEI PROVERÀ A SCHIERARE I VOLTI NUOVI

L. Sal. per il “Corriere della Sera”

 

«Non ha funzionato l’uomo solo al comando, non funzionerebbe la donna sola al comando». Così Elly Schlein ha sempre detto, dai palchi di questa lunga corsa congressuale, di «voler fare squadra». E al di là delle buone intenzioni di cui è lastricata ogni campagna elettorale — e delle frecciate al concorrente più volte accusato di renzismo, sinonimo di accentramento — Schlein ha tuttavia un motivo in più per insistere sul concetto di squadra.

 

Lo ha avuto nei giorni della sfida e lo ha ancora di più oggi. E questo perché la squadra dovrebbe essere lo scudo migliore contro il pressing da parte dei tanti big del partito che hanno via via appoggiato la sua candidatura. E di quelli che proveranno all’ultimo a salire sul carro.

 

(...)

 

dario franceschini michela di biase foto di bacco

È per tutto questo però che Elly Schlein, appunto, punta intanto a mandare avanti la sua, di squadra, che ci si aspetta ad alto tasso di donne e quarantenni. Quali sono i nomi? In prima fila c’è Michela Di Biase, oggi deputata del Pd, capogruppo in consiglio comunale a Roma ai tempi (difficili) di Raggi. E anche moglie di Franceschini, da molti considerato uno dei padri della candidatura di Schlein. Poi c’è Stefano Vaccari, responsabile nazionale organizzazione del partito, che pure è legato a Bonaccini da un lungo rapporto. Nella lista ci sono anche le Sardine, il movimento di attivisti nato a Bologna nel 2019, volto noto Mattia Santori. Forse una sorpresa, sicuro una nemesi visto che quell’associazione «dal basso» era stata creata proprio per sostenere Bonaccini nelle elezioni per il seconda mandato come presidente dell’Emilia-Romagna.

 

Un ruolo lo dovrebbero avere anche tre nomi che vengono dalla sinistra della sinistra, tragitto più volte rivendicato da Schlein.

michela de biase foto di bacco

 

Il primo è Nico Stumpo, oggi tra i pochi eletti di Articolo Uno, e che nella segreteria di Pier Luigi Bersani era responsabile dell’organizzazione del Pd. Poi Arturo Scotto, anche lui in Parlamento con Articolo uno, dopo un passato con Sel e Nichi Vendola. Della partita dovrebbe far parte anche Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud nel governo Conte due ma, a differenza di Franceschini e Orlando, non in quello Draghi. E anche di un’altra generazione, avendo da poco superato i 40 anni. Se però Schlein ha detto più volte di voler una sinistra «ecologista e femminista», è lecito aspettarsi altre donne nella sua squadra. Un ruolo dovrebbe avere anche Stefania Bonaldi, ex sindaca di Crema, che in questa campagna ha coordinato la rete degli amministratori locali. Ci dovrebbero essere anche Chiara Gribaudo e Chiara Braga. Tra gli altri nomi il portavoce di Schlein Flavio Alivernini e quello della mozione che l’ha sostenuta Marco Furfaro. Senza contare che sul carro del vincitore si fa spesso la fila e non sempre si trova posto.

marco furfaro foto di baccoNICOLA ZINGARETTI MARCO FURFARO marco furfaro foto di bacco

dario franceschini michela de biase myrta merlino foto di bacco (2)michela de biase dario franceschini foto di bacco

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”