emmanuel macron e boris johnson 10

DIPLOMAZIA UN CAZZO - SECONDO LA STAMPA FRANCESE MACRON AVREBBE DEFINITO JOHNSON UN “CLOWN” SULLA QUESTIONE DEI MIGRANTI CHE ATTRAVERSANO LA MANICA, AGGIUNGENDO: "È TRISTE VEDERE UN PAESE IMPORTANTE GUIDATO DA UN PAGLIACCIO" - NON È LA PRIMA VOLTA CHE TRA CAPI DI STATO E DI GOVERNO CI SI SFANCULA: A PARIGI DISSERO CHE BIDEN ERA UN "TRUMP SENZA TWITTER" E PROPRIO THE DONALD È IL MAESTRO DELLO SCONTRO, VISTI GLI INSULTI INCROCIATI CON HILLARY, OBAMA, KIM, "SLEEPY JOE"…

Da www.tag43.it

 

emmanuel macron e boris johnson 9

«Clown», così il presidente francese Emmanuel Macron avrebbe definito il premier britannico Boris Johnson in una conversazione privata. A svelarlo è stato il giornale Le Canard enchaîné.

 

L’inquilino dell’Eliseo si sarebbe lamentato dell’atteggiamento «volgare» di BoJo dopo che i due leader si erano parlati al telefono riguardo la tragedia nello Stretto della Manica e la morte di 27 migranti che da Calais cercavano di raggiungere il Regno Unito.

 

emmanuel macron e boris johnson 8

La lettera di Johnson a Macron pubblicata dal premier britannico su Twitter

A fare perdere le staffe a Macron la lettera a lui indirizzata postata su Twitter da Johnson, che conteneva i cinque punti di Londra per fermare gli attraversamenti.

 

«Ho parlato con il primo ministro Johnson in modo serio», aveva dichiarato Macron in una conferenza stampa dopo il tweet incriminato. «Da parte mia continuo a farlo, come faccio con tutti i Paesi e tutti i leader. Sono sorpreso da metodi poco seri. Tra leader non comunichiamo su questi temi tramite tweet e lettere che rendiamo pubblici».

emmanuel macron boris johnson

 

La Brexit «inizio del circo Johnson»

Ma secondo la rivista francese, il presidente in privato sarebbe stato molto meno diplomatico: «È sempre lo stesso circo». E, ancora: «È triste vedere un Paese importante con cui potremmo fare un numero enorme di cose guidato da un pagliaccio».

 

emmanuel macron e boris johnson 7

Tra l’altro contemporaneamente l’ex ambasciatore francese nel Regno Unito Sylvie Bermann aveva dichiarato a Times Radio che le relazioni tra Francia e Regno Unito «non sono mai state così tese dai tempi di Waterloo».

 

emmanuel macron e boris johnson 6

Macron avrebbe anche criticato la Brexit definendola «l’inizio del circo Johnson. Ben presto si è reso conto che la situazione sarebbe stata catastrofica per gli inglesi». E, ancora: «Fa la vittima e fa della Francia il capro espiatorio. Cerca di trasformare semplici situazioni in problemi complessi.

 

emmanuel macron e boris johnson 5

Siamo in questa posizione da marzo. L’ha fatto per la “guerra delle salsicce”, per la pesca, per la faccenda dei sottomarini. In privato dice che gli dispiace comportarsi così, ma anche che deve tenere in considerazione l’opinione pubblica su tutto il resto».

 

emmanuel macron e boris johnson 3

Quando per Parigi Biden era un «Trump senza Twitter» e il Regno Unito «una ruota di scorta»

E proprio sulla “faccenda dei sottomarini” – il trattato Aukus – e la crisi scoppiata a settembre tra Francia, Usa, Australia e Regno Unito, volarono parole grosse da Parigi a Washington.

 

joe biden emmanuel macron 3

Il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian infatti accusò Usa e Australia di  «doppiezza e menzogna» a causa di un metodo Biden «che assomiglia al metodo Trump ma senza Twitter», con l’appoggio della Gran Bretagna che però «è solo la ruota di scorta».

 

trump kim jong un

«Rocket Man», «vecchio rimbambito»: gli insulti tra Trump e Kim Jong-un

Fin qui solo gli insulti più recenti. Senza scomodare la “culona inchiavabile” con cui in privato Berlusconi definì Angela Merkel (un giallo ancora irrisolto: lo disse davvero o no?) e il “kapò” con cui sempre il Cav apostrofò l’allora presidente del parlamento Ue Martin Schulz (2003), gli epiteti più esplosivi sono volati tra Donald Trump e Kim Jong-un.

 

il terzo incontro tra donald trump e kim jong un 4

Nel 2017 il tycoon chiamò il dittatore nordcoreano «Rocket Man», l’uomo razzo. E Kim naturalmente rispose parlando, a proposito del presidente Usa, di comportamento «mentalmente deviato» e dandogli del «vecchio rimbambito» e «vecchio lunatico».

 

Stretta di mano tra Donald Trump e Kim Jong un

Sempre via Twitter Donald contrattaccò: «Perché Kim mi insulta chiamandomi ‘vecchio’ mentre io non lo chiamerei mai ‘basso e grasso’? Pazienza, provo in tutti i modi a essere suo amico e magari un giorno succederà».

 

Il circo social di Trump: dallo Sleepy Joe per Biden alla Nasty woman per Hillary Clinton

Sempre Trump durante l’ultima campagna per le Presidenziali Usa affibbiò all’avversario Joe Biden il nomignolo di Sleepy Joe. Biden, ovviamente, non è stato l’unico a essere preso di mira da Trump.

 

donald trump e hillary clinton

Il New York Times, nel 2016, pubblicò un elenco di due pagine con tutte le vittime delle offese di The Donald. La più bersagliata ovviamente era l’allora rivale democratica Hillary Clinton definita «crooked» (disonesta, corrotta), una “che ama mentire” «Loves to lie», «Too weak to lead» («troppo debole per governare»), «Has never created a job in her life» (una che non ha mai creato un lavoro in tutta la sua vita), «Hypocrite».

 

maschere di hillary clinton e donald trump

E ancora: «Nasty woman», una donna odiosa, disgustosa. E quando la candidata democratica lo chiamò «burattino di Putin» riferendosi ai suoi rapporti con la Russia, lui le rigirò l’insulto senza ragione: «Il burattino sei tu».

 

Ma nell’elenco, completo di link ai tweet originali, figuravano anche vip, gli altri candidati repubblicani alle primarie, le donne, i messicani, i disabili, città e Paesi, senatori, sindaci (compreso l’allora primo cittadino di New York Bill De Blasio), governatori, giornalisti.

 

donald trump, barack obama e joe biden

Nel mirino di Trump anche la famiglia Bush degli ex presidenti repubblicani e gli ex candidati repubblicani alla Casa Bianca John McCain e Mitt Romney. Trump ne ebbe anche per Merkel («sta rovinando la Germania») e il cantante Neil Young, «un ipocrita totale».

 

Lo sfogo privato di Obama contro Trump

Secondo indiscrezioni però anche Barack Obama, in privato, si sfogò dopo l’elezione del repubblicano. Definendolo, tra amici fidati e collaboratori, «pazzo», «maiale», «razzista», «figlio di puttana corrotto» e perfino «fottuto incapace».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?