1. IL DISTINTO UOMO IN COPERTINA SI CHIAMA MAURO SENTINELLI, EX INGEGNERE DI TELECOM ITALIA, E’ IL PENSIONATO PIÙ RICCO D’ITALIA: SI PORTA A CASA UNA PENSIONE DI 3.000 EURO LORDI AL GIORNO (AL GIORNO...), CIOÈ 91.337,18 EURO AL MESE (AL MESE...) 2. ATTENTI: NON HA VIOLATO ALCUNA LEGGE: TANT’È VERO CHE OGGI È NEL CDA DI TELECOM 3. LO STESSO DISCORSO VALE PER IL NUMERO DUE DELLA CLASSIFICA PENSIONI DI TITANIO (ALBERTO DE PETRIS, EX INFOSTRADA, 66.436,88 EURO MENSILI) E MAURO GAMBARO (EX PRESIDENTE DELLA SCOMPARSA COMPAGNIA AEREA VOLARE, 51.781,93 EURO) 4. PENSIONI LEGALI, DUNQUE. MA TALMENTE RICCHE (E SOLO GRAZIE A LEGGI VANTAGGIOSE, CHE OGGI INVECE NON CI SONO PIÙ) DA RISULTARE OBIETTIVAMENTE SCANDALOSE

1. PENSIONI DI TITANIO
Roberto Giovannini per La Stampa

Quando uno si porta a casa una pensione di 3.000 euro lordi al giorno (al giorno...), cioè 90mila euro al mese (al mese...), è abbastanza normale che la gente parli molto di lui. E non necessariamente con amore e stima. In questi giorni avranno fischiato ancora di più le orecchie dell'ingegner Mauro Sentinelli, il pensionato più ricco d'Italia con i suoi 91.337,18 euro al mese. Lo ha citato tra gli altri Matteo Renzi, e su lui e i suoi nove colleghi superpensionati d'Italia (il decimo prende 41mila euro al mese) verte una interrogazione parlamentare di Deborah Bergamini, Pdl, cui ha risposto il ministro del Lavoro Enrico Giovannini.

Chiariamo tre punti. Primo, il caso del pensionato da 3000 euro al giorno è stata svelato da Mario Giordano nel suo «Sanguisughe», e poi approfondita su l'«Espresso» da Stefano Livadiotti. Secondo, l'ingegner Sentinelli non è stato un "fannullone": lauree e master prestigiosi in ingegneria elettronica, entrato nella Sip nel 1974, tra le altre cose è stato l'ideatore della TimCard, la schedina ricaricabile che ha fatto guadagnare miliardi alla sua azienda. Insomma, non è il primo venuto.

Tanto è vero che oggi (da pensionato) è nel Cda di Telecom. Terzo, non ha violato alcuna legge: guadagnava alla fine 9 milioni di euro l'anno; versava contributi nel fondo (scandalosamente privilegiato) dei dipendenti telefonici; grazie alle leggi di allora è andato in pensione con l'80% dello stipendio medio degli ultimi dieci anni. E sempre grazie a una legge la sua pensione è stata moltiplicata da benefit e stock option percepiti durante la carriera.

Più o meno lo stesso discorso vale per il numero due della classifica (Alberto De Petris, ex manager di Infostrada, 66.436,88 euro mensili) e Mauro Gambaro (ex presidente della scomparsa compagnia aerea Volare, 51.781,93 euro).

Pensioni legali, dunque. Ma talmente ricche (e solo grazie a leggi vantaggiose, che oggi invece non ci sono più) da risultare obiettivamente scandalose. Nella risposta all'interrogazione di Bergamini il ministro Giovannini ha detto di essere consapevole di questa sperequazione. Ma ha ricordato che una recente sentenza della Consulta rende difficile intervenire con prelievi e contributi «di solidarietà».

Eppure qualcosa bisogna fare, no? Due sono gli interventi sulle «pensioni d'oro» proposti da un esperto di pensioni come Giuliano Cazzola, (ex Cgil, ex Pdl, ora Scelta Civica). Il primo è un taglio sia della indicizzazione degli assegni rispetto al costo della vita che del rendimento dei contributi versati al crescere dell'importo dell'assegno.

Il secondo, il ricalcolo con il sistema contributivo delle pensioni «retributive» che superano i 5mila euro al mese. Per prelevare parte della differenza. Certamente non farebbe piacere all'ing. Sentinelli. Ma siamo sicuri che potrebbe farcela ad arrivare alla fine del mese.


2. DA 91MILA EURO A 40MILA EURO MENSILI, LA TOP TEN DELLE PENSIONI D'ORO INPS
Luisa Grion per "La Repubblica"

Pensioni d'oro, anzi di platino. Se la metà dei pensionati italiani se la deve cavare con un assegno inferiore ai mille euro al mese, c'è chi quella cifra, sempre al mese, la moltiplica per novanta. Il trattamento più alto erogato dall'Inps, pur se lordo, tocca quota 91.337,18 euro.

Lo ha reso noto il sottosegretario al Lavoro, Carlo dell'Aringa, rispondendo in commissione Lavoro della Camera a un'interrogazione di Deborah Bergamini (Pdl). Scorrendo la «top ten» previdenziale fornita dal sottosegretario, c'è un salto fra il primo e il secondo posto, che si ferma a 66.436,88 euro. Ancora uno scalino per arrivare ai 51.781,93 e ai 50.885,43 euro del terzo e quarto posto. Poi la situazione si stabilizza, con i restanti «classificati» dal quinto a decimo posto che restano nella fascia dei 40mila euro, esattamente da 47.934,61 a 41.707,54.

Una lista che, pur costruita a norma di legge e in base a una marea di contributi versati «dimostra quanto sia urgente un intervento sulle pensioni d'oro » ha commento la Bergamini, perchè «il tema coinvolge una questione di equità e di coesione sociale», soprattutto nel contesto della crisi economica. «I dati sono impressionanti e dimostrano tutta la portata distorsiva di quel criterio retributivo dal quale ci stiamo fortunatamente allontanando grazie alle riforme degli ultimi anni».

Detto questo, è chiaro che un minuto dopo la diffusione della classifica è partita la caccia ai «ricchi in pensione», cui di sicuro non spetta un futuro da panchina al parco. Secondo
quanto riferisce il sito del Sole 24 ore la palma d'oro va a Mauro Sentinelli, cui va appunto l'assegno di gran lunga più pesante, quello che supera i 91 mila euro lordi. E' un ex-manager e ingegnere elettronico della Telecom che ha visto lievitare le entrate negli ultimi due anni di un altro migliaio di euro al mese e che comunque era in testa alla classifica degli assegni Inps già nel 2012.

Il secondo posto, quello a quota 66 mila, resta misterioso: l'interrogazione parlamentare ad opera della Bergamini ha ottenuto infatti risposta sulle quantità, non sui nomi. Il terzo posto comunque, da quanto si può dedurre dall'incrocio dei dati, appartiene a Mauro Gambaro, un novarese di 67 anni anche lui già presente nelle classifiche del passato.

E' l'ex direttore generale di Interbanca e del-l'Inter football club e intasca un vitalizio mensile lordo di quasi 52 mila euro. Lo segue, al quarto posto, Alberto De Petris, anche lui ex manager Infostrada e Telecom. Quinto nella lista Germano Fanelli, «re» della componentistica elettronica e dei semiconduttori.

Fin qui il quintetto di testa. Dal sesto posto in poi la classifica si fa più ardua da comporre e l'attribuzione dei posti più incerta. Fra gli accreditati al vitalizio dorato c'è Vito Gamberale, cui andrebbe l'assegno che si aggira sui 45 euro lordi mensili. Cifra cui si avvicinerebbero anche Alberto Giordano, ex vertice della Cassa di Roma e Federico Imbert, ex JP Morgan.
Va ripetuto che si tratta di assegni maturati nella più totale legalità e correttezza, ma certo le cifre fanno impressione, visto che sono molto, molto più alte del reddito medio annuo di
una famiglia italiana che sta ben sotto i 30 mila euro.

Va anche sottolineato che su tali assegni incide una pesante fiscalità generale, più i prelievi applicati alle rendite più alte. «Benchè gli interventi in materia siano delicati, anche sul fronte della costituzionalità, e avendo cura di evitare le colpevolizzazioni verso chi trae beneficio da tali trattamenti, è evidente che equità e solidarietà non sono temi trascurabili, specialmente in tempi di crisi e di gravi sacrifici per tutti» ha commentato ancora la Bergamini.

 

Mauro Gambaro Alberto De Petris Sanguisughe di Mario GiordanoGIULIANO CAZZOLA DEBORAH BERGAMINIDEBORAH BERGAMINI - Copyright Pizzimauro sentinelliFEDERICO IMBERTFederico ImbertVITO GAMBERALE jpegVITO GAMBERALE

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)