europa aiuti

GLI EUROBOND NON CI SARANNO - ITALIA E SPAGNA POSSONO SOLO RIGETTARE IL MES CHE PREVEDE UN "MEMORANDUM" IN CUI IL PAESE BENEFICIARIO ACCETTA PESANTI CONDIZIONI DI RIENTRO DAL PRESTITO (SUL MODELLO GRECO) - LA FRANCIA PROPONE UN FONDO CHE SI DOVREBBE "FINANZIARE CON UNA TASSA DI SOLIDARIETÀ O CON RISORSE DEL BILANCIO EUROPEO". E BERLINO NON L'HA VOLUTO

parlamento europeo strasburgo

Carlo Di Foggia per il “Fatto quotidiano”

 

L' appuntamento è per l' Eurogruppo di martedì. Dalla riunione dei ministri economici della zona euro si capirà se esiste una linea comune per reagire alla crisi innescata dalla pandemia. L' ultima volta, il 24 marzo, è finita senza accordi. Stessa storia al Consiglio europeo (i leader di governo) del 26, che si è chiuso rinviando la palla di nuovo ai ministri.

 

Giuseppe Conte pensosissimo durante il vertice virtuale con gli altri leader europei

Le premesse del nuovo eurosummit non sono buone: dovrebbe fornire il ventaglio di soluzioni tecniche per i leader politici, ma l' accordo è improbabile e il nuovo Consiglio Ue - a quanto filtra - dovrebbe slittare a dopo Pasqua.

 

La recessione innescata dalla pandemia non ha precedenti in tempo di pace. Tutti i Paesi spenderanno centinaia di miliardi per evitare il tracollo. Per quelli più deboli il problema è come gestire l' enorme mole di debito pubblico che sarà creata. L' Italia ha chiesto - con una lettere firmata da 9 Paesi Ue, tra cui Spagna e Francia - uno "strumento di debito comune", gli eurobond (o "coronabond").

 

EUROBOND

Un modo di evitare che le gigantesche spese pesino sui conti pubblici ipotecando le politiche fiscali una volta che il "Patto di stabilità" (le regole Ue) sarà ripristinato. Serve una condivisione degli oneri che Germania e Olanda non hanno intenzione di concedere. Giovedì è saltato il tentativo del presidente del Consiglio Ue, il belga Charles Michel, di far tenere un vertice ristretto Spagna-Italia-Olanda. Per Giuseppe Conte non aveva senso senza Germania e Francia. E aveva ragione.

 

meccanismo europeo di stabilita' 3

Venerdì Parigi si è sganciata da primo gruppo, siglando un accordo informale con Berlino che diverrà la base di lavoro dell' Eurogruppo. Il testo si basa sulla proposta francese (chimata "Non-paper") ed è in tre pilastri: l' uso di linee di credito del Meccanismo europeo di stabilità (Mes); un piano della Banca europea degli investimenti (Bei); il fondo di sostegno all' occupazione "Sure" annunciato dalla Commissione europea.

 

meccanismo europeo di stabilita' 1

Il coinvolgimento del Mes, l' ex "fondo salva Stati" inviso a Italia e Spagna, è il vero punto di scontro. Il suo Statuto prevede che le linee di credito si possano attivare solo facendo firmare al Pese beneficiario un "Memorandum" in cui accetta pesanti condizioni di rientro dal prestito (sul modello greco).

 

URSULA VON DER LEYEN ELETTA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Parigi e Berlino parlano di "Condizionalità light", ma il documento preparato dai tecnici dei ministeri delle Finanze (Working group) non la mette giù così. Prevede "memorandum standardizzati" con la condizionalità di spendere i soldi per fa fronte all' epidemia e poi di rispettare "il Patto di stabilità", cioè le regole fiscali europee che - una volta ripristinate - costringerebbero i Paesi indebitati a pesanti strette fiscali recessiva. Insomma, le condizionalità sarebbero solo rimandate.

 

Le linee di credito possono valere per l' Italia al massimo il 2% del Pil (36 miliardi), durare 2 anni e vanno restituite in 10 anni. La proposta francese viene perfino incontro ai desiderata tedeschi e chiede che il debito del Paese beneficiario sia sottoposto a "un' analisi di sostenibilità", con il rischio che gli investitori possano temere di dover essere chiamati a dei sacrifici (scatenando la fuga dal debito del Paese). Nei documenti del Working group questa ipotesi per ora non è contemplata.

budget europeo 2

 

Anche gli altri pilastri dell' accordo franco-tedesco non vengono incontro all'"appuntamento con la storia" evocato dal premier italiano, soprattutto per le esigue cifre impegnate. Il piano che coinvolge la Bei prevede che i Paesi aumentino di 25 miliardi il capitale della banca per permetterle di prestare fino a 200 miliardi per progetti all' interno dell' Unione (non spese correnti).

 

Il piano "Sure" nasce invece monco. Prevede che gli stati membri stanzino 25 miliardi di garanzie per permettere alla Commissione europea di dar vita a un fondo che si finanzi sul mercato fino a 100 miliardi da usare per finanziare sussidi contro la disoccupazione nei singoli Stati membri. Il fondo però non spenderebbe direttamente i soldi ma li presterebbe ai singoli Paesi, che vedrebbero così aumentato il loro debito pubblico e peraltro non potrebbero ricevere più del 10% delle risorse (10 miliardi).

emmanuel macron intelligence college in europe

 

Non c' è insomma alcuna condivisione dei rischi tra i Paesi europei ma solo prestiti.

Nel suo "Non paper" la Francia propone anche un quarto pilastro: un fondo che emetta obbligazioni con garanzia comune degli Stati membri, gestito dalla Commissione, per fronteggiare la crisi. Il fondo si dovrebbe "finanziare con una tassa di solidarietà o con risorse del bilancio europeo". Sarebbe il vero passo per la mutualizzazione del debito. E infatti Berlino non l'ha voluto.

Gli eurobond non ci saranno. Italia e Spagna possono solo rigettare il pacchetto Mes.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – OH, NO: VUOI VEDERE CHE ABBIAMO DI NUOVO SOPRAVVALUTATO TAJANI? PENSAVAMO CHE IL SUSSULTO SULLO IUS SCHOLAE FOSSE LO SLANCIO DI UN LEADER, PER QUANTO AL SEMOLINO, PRONTO A METTERCI LA FACCIA PER UNA BATTAGLIA DEL SUO PARTITO. E INVECE NO: NEI PALAZZI ROMANI SI MORMORA CHE DIETRO LE SUE DICHIARAZIONI (OSTILI ALLA LEGA) CI FOSSE LA ZAMPETTA DI GIORGIA MELONI, IMPEGNATA A SEMINARE ZIZZANIA NELLA LEGA DI SALVINI, ORMAI VANNACCIZZATA, CHE VEDE LO IUS SCHOLAE COME LA KRYPTONITE – UN "PIZZINO" PER GLI SCOMODI ALLEATI DEL CARROCCIO: NON TIRATE TROPPO LA CORDA - E IL "MAGO OTELMA" DI FROSINONE, TRAVESTITO DA MINISTRO, HA LANCIATO IL SASSO E POI NASCOSTO LA MANO...

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...