roghi amazzonia

FACILE FARE GLI AMBIENTALISTI CON LE FORESTE DEGLI ALTRI: COSA C'È DIETRO I ROGHI IN AMAZZONIA, PERCHÉ NON POSSIAMO CAPIRE COSA VUOL DIRE VIVERE IN QUEI LUOGHI, DOVE IN UN ANNO SONO STATI UCCISI 271 AMBIENTALISTI CHE SI OPPONEVANO ALLA DISTRUZIONE DELLA FORESTA - OFFRIRE 20 MILIONI È UMILIANTE E INUTILE: PER SALVARE L'AMBIENTE SERVIREBBE…

Francesco Bertolini per “Libero Quotidiano

 

Divisione Omicidi: l' insegna è ben visibile su un grande palazzo nel centro di Belem, capitale dello stato del Parà, dove comincia la grande regione amazzonica. È un triste biglietto da visita di quest' area del Brasile, paese in cui lo scorso anno sono stati uccisi 271 ambientalisti, un terribile monito per chi vuole proteggere la foresta e i suoi abitanti, umani o meno che siano.

la mappa del monossido di carbonio dei roghi 2

 

Belem è una delle città al mondo con il più alto tasso di omicidi, e da qui sono partiti e partono i progetti per deforestare, per poi aprire al pascolo o a nuovi sfruttamenti minerari. Il 60% della deforestazione è responsabilità del pascolo, a sua volta forse l' industria più controversa del Brasile, primo produttore al mondo di carne dove i prestiti bancari vengono erogati in funzione del numero di animali che ogni allevatore dichiara; nessuno può verificare questo numero, e cosi l' allevamento è fonte di truffe, pulizia dei traffici illeciti e soprattutto di potere, di grande potere.

In Brasile è obbligatorio recarsi a votare, il clientelismo è endemico e i politici hanno il vitalizio anche se eletti a livello locale.

 

In un contesto di questo tipo va letto il disastro che sta avvenendo in Amazzonia. Nello stato del Parà, grande come Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna messe assieme vivono 7 milioni di persone, nell' altro grande stato, l' Amazonas ne vivono quattro, in un paese di 203 milioni di abitanti.

 

gli incendi in amazzonia 9

E qui sta un punto centrale; la stragrande maggioranza dei brasiliani vive a sud, sulla costa e nei grandi agglomerati urbani e vede l' Amazzonia come qualcosa di molto lontano dalle loro vite.

Una recente indagine ha fatto emergere come la maggioranza dei brasiliani pensi che in Amazzonia ci siano i leoni , e questo la dice lunga rispetto a dove siamo, a livello globale, sul fronte della consapevolezza ambientale.

 

FAME E SVILUPPO

foto amazzonia

Raccontare del cambiamento climatico è una impresa immane, per chi ancora oggi deve mettere assieme a fatica il pranzo con la cena. È ripartita la corsa all' oro in Amazzonia, con l' arrivo nella regione di spregiudicati personaggi pronti a tutto per pochi grammi del metallo giallo, pronti a inquinare i fiumi, che qui sono la vita per le comunità locali e per tutto l' enorme bacino amazzonico.

 

Il Rio delle Amazzoni è impressionante, l' estuario è largo 240 km, e in molti punti la sua larghezza è di 50/60 km impedendo la costruzione di ponti e rappresentando davvero il cuore di questa parte del mondo. Impressionante quando questo fiume mare, a un certo punto, scontrandosi con l' oceano non vuole smettere di essere fiume e si scatena una violenza inaudita creando quel fenomeno conosciuto come pororoca, con onde alte fino a dieci metri, una lotta tra il fiume e il mare, tra l' acqua dolce e l' acqua salata, tra 2 fiumi che non si vogliono mischiare e corrono paralleli, con due colori diversi, uniti ma divisi fino allo scontro finale.

il post di cristiano ronaldo sui roghi in amazzonia

 

All' aeroporto di Macapa, capitale dello stato dell' Amapa, sull' equatore, il gatto Silvestro insegue Tweety e i pochi viaggiatori in una sala d' attesa che sembra una fermata dell' autostradale sono incantati. Incredibile come in queste realtà la televisione sia ancora la finestra sul mondo; il confine tra estasi da gatto Silvestro e manipolazione è sempre molto sottile. Quando il gatto lascia il posto a notizie sui drammi del mondo il rischio che la televisione diventi la realtà è molto forte.

 

OCCIDENTE EGOISTA

È forte per questa gente, così come per tante altre persone nel mondo che non sono in grado di contestualizzare e elaborare le notizie. Non sono in grado: quante volte si usa questo odioso modo di descrivere visioni diverse dalle nostre; e se fossimo noi a non essere in grado di capire, o peggio, a non aver capito nulla? L' Europa era una enorme foresta, cosi come nel piccolo, la pianura padana, distrutte prima per l' agricoltura e il pascolo e poi per i grandi insediamenti urbani e industriali.

 

Ora chiediamo al mondo di proteggere ciò che noi abbiamo già distrutto. È difficile, anche dialetticamente, controbattere a questa riflessione, soprattutto se non si cambiano i paradigmi interpretativi. In Amazzonia, cosi come nei villaggi nella foresta di ogni parte del mondo, la vita è difficilissima, la natura è fonte di sostentamento ma è anche minaccia continua, come quando, addentrandomi in un' area impenetrabile, mi dicono di stare molto attento al giaguaro e all' anaconda.

jair bolsonaro 2

 

Dalle città ricche è facile parlare di sostenibilità, e si deve continuare a farlo, ma per convincere i brasiliani e gli altri paesi che ancora hanno questi tesori di biodiversità a tutelarli, va creato un fondo globale, sostenuto da tutti gli altri paesi che hanno già distrutto le proprie riserve di biodiversità e che in questo modo potrebbero anche, almeno parzialmente, farsi carico delle proprie colpe, se di colpe si può parlare. È un tema enorme, la conservazione, la democrazia, lo sviluppo, i diritti minimi di tutti i cittadini del pianeta. Letture superficiali e approssimative servono a poco.

 

NO ALL' ELEMOSINA

jair bolsonaro emmanuel macron 4

Bolsonaro non è certo un presidente illuminato che può indicare una via innovativa, avendo svuotato di risorse tutte le istituzioni che si occupano di ambiente, ma a maggior ragione va individuato un percorso diverso. Offrire una elemosina di venti milioni non fa altro che accrescere l' orgoglio nazionale e rischia di avere l' effetto opposto.

 

La deforestazione rappresenta il 20% di tutte le emissioni climalteranti, più dell' intero sistema dei trasporti che rappresenta il 13%. Queste due percentuali ci dicono come sia distorta la percezione collettiva; l' Europa continua a restringere gli standard ambientali, ma ormai i suoi abitanti "ambientalmente più consapevoli" sono una goccia in un mare di persone affamate di consumi, di case più grandi, di carne, di automobili e di un modello di vita ad alta intensità ambientale.

deforestazione amazzonia 2

La tecnologia aiuta, ma non è in grado di compensare l' onda d' urto che arriva dal nuovo mondo.

Ci vogliono nuovi strumenti, ragionare solo di riduzione delle emissioni non basta, anche perché si è visto che non funziona.

 

Serve un piano Marshall per piantumare il mondo , per rendere verdi i deserti, per ripristinare l' Amazzonia dopo che anni di pascolo rendono il suolo morto, per trasformare l' ambiente in una grande leva per trovare un nuovo equilibrio. Si può fare, si deve fare, non so se si farà; il genere umano è come se fosse in una pentola di acqua.

 

All' inizio l' acqua era gelida, poi si è scaldata un pochino e tutti erano contenti, ora comincia a essere un po' calda ma è solo un fastidio, il rischio è quello di finire rapidamente bolliti.

deforestazione amazzonia 1roghi in amazzonia 9roghi in amazzonia 7roghi in amazzonia 20proteste contro bolsonaroroghi in amazzonia 1roghi in amazzonia 14roghi in amazzonia 10roghi in amazzonia 1roghi in amazzonia 2roghi in amazzonia 15roghi in amazzonia 16roghi in amazzonia 17roghi in amazzonia 18roghi in amazzonia 2roghi in amazzonia 6roghi in amazzonia 3roghi in amazzonia 4roghi in amazzonia 5roghi in amazzonia 8

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)