mattias tesfaye 1 boris johnson ruanda

FERMI TUTTI: ANCHE LA SINISTRA SI È ROTTA I BARCONI DELL’IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA! - IN DANIMARCA IL GOVERNO SOCIALDEMOCRATICO PLAUDE ALLA POLITICA ANTI-CLANDESTINI DELL’INGLESE BORIS JOHNSON, CHE SPEDIRÀ I RICHIEDENTI ASILO IN RUANDA IN ATTESA DELL’APPROVAZIONE DELLE LORO DOMANDE: “SEMBRA UN BUON PASSO IN AVANTI”. A DIRLO È IL MINISTRO PER L’IMMIGRAZIONE DI COPENAGHEN, MATTIAS TESFA. CHE È PURE FIGLIO DI UN RIGUGIATO ETIOPE

Carlo Tarallo per “La Verità”

 

Mattias Tesfaye

«Non conosco i dettagli dell'accordo tra Ruanda e Regno Unito, ma in base all'annuncio pubblico sembra essere un buon passo avanti»: è il commento del ministro per l'Immigrazione e l'integrazione della Danimarca, Mattias Tesfaye, in riferimento al piano del governo britannico per contrastare l'immigrazione illegale, che prevede, fra l'altro, che alcuni dei richiedenti asilo sbarcati sulle coste inglesi siano trasferiti in Ruanda per la gestione dell'iter burocratico relativo alle loro richieste. Le parole di Tesfaye sono destinate a far venire il mal di testa ai sedicenti progressisti di tutta Europa, e in particolare ai paladini della immigrazione senza regole.

mette frederiksen

 

Tesfaye, infatti, non è un politico di destra, ma l'esatto contrario: il babbo, Tesfaye Momo, è un rifugiato etiope, mentre il ministro, prima di aderire al Partito Socialdemocratico della premier Mette Frederiksen, è stato un esponente di primo piano del Partito Popolare Socialista e prima ancora dell'Alleanza Rosso-Verde e dell'ormai disciolto Partito Comunista Marxista-Leninista della Danimarca.

 

Boris Johnson

Dunque, siamo di fronte a un politico di sinistra radicale, che però non ha alcun problema a definire interessante il piano di Boris Johnson per contrastare l'immigrazione clandestina: «Spero», ha aggiunto Mattias Tesfaye, a quanto riferisce il Guardian, «che più Paesi europei nel prossimo futuro sosterranno la visione di affrontare la migrazione irregolare attraverso partenariati impegnati con Paesi extraeuropei".

il piano anti migranti di boris johnson

 

Il piano di Boris Johnson, la cui realizzazione pratica è affidata al ministro dell'Interno britannico Priti Patel, prevede che venga sottoscritto col governo del Ruanda un accordo da 120 milioni di sterline che prevede in alcuni casi rimpatri rapidi per i richiedenti asilo arrivati nel Regno Unito e la gestione dell'intero processo burocratico nel Paese africano.

 

Mattias Tesfaye 1

Johnson nei giorni scorsi ha sottolineato che la situazione degli sbarchi clandestini è diventata insostenibile per la Gran Bretagna: arrivano anche 600 persone al giorno su gommoni e piccole imbarcazioni che attraversano il canale della Manica, e il totale dall'inizio dell'anno supera le 5.000 persone.

 

Johnson ha accusato i trafficanti di esseri umani, sottolineando che Londra non può tollerare queste azioni illegali: «La nostra compassione può essere infinita», ha commentato il primo ministro inglese, «ma la nostra capacità di aiutare le persone non lo è».

 

il piano anti migranti di boris johnson

In sintesi, il piano di Johnson prevede che ogni immigrato clandestino che verrà pizzicato mentre tenta di sbarcare sulle coste britanniche o che è entrato in maniera irregolare sul territorio dall'inizio dell'anno verrà imbarcato su un aereo e trasferito in Ruanda, stato dell'Africa orientale con poco più di 11 milioni di abitanti. Ottenuto l'asilo, i rifugiati saranno accolti in ostelli e sostenuti per cinque anni dal governo locale, con fondi inviati appositamente da Londra, per costruirsi una vita e trovare una attività lavorativa: sono stati già stanziati 140 milioni di euro. Il piano prevede anche il dispiegamento della Royal Navy, la Marina militare, per intercettare, identificare e bloccare i barconi degli scafisti.

 

mette frederiksen

Il ministro Patel, nei giorni scorsi, è volata a Kigali per sottoscrivere il patto tra Gran Bretagna e Ruanda: «Si tratta di un Paese», ha evidenziato Johnson, «che ha la capacità di sistemare decine di migliaia di persone negli anni a venire. E fatemi essere chiaro, il Ruanda è uno dei Paesi più sicuri al mondo, globalmente riconosciuto per i suoi sistemi di accoglienza e integrazione migratoria».

Mattias Tesfayeguardia costiera britannica sulla manicapriti patel boris johnson guardia costiera britannica sulla manica Mattias Tesfaye boris johnson a kiev

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?