via libera al doppio cognome 6

IL FIGLIO DI UNA COPPIA AVRÀ UN DOPPIO COGNOME, MA CHE SUCCEDE ALLA GENERAZIONE SUCCESSIVA? - DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA CHE, COME AL SOLITO, FA LE VECI DI UN PARLAMENTO ASSENTE, LA LEGGE DOVRÀ STABILIRE COME LO STESSO MECCANISMO POTRÀ ESSERE REPLICATO - LA COPPIA, SE È D'ACCORDO, PUÒ FARE QUELLO CHE VUOLE: DARE UN SOLO COGNOME O TUTTI E DUE, NELL'ORDINE CHE PREFERISCE. LA NORMA VALE PURE PER LE COPPIE DI FATTO, MENTRE I GIÀ NATI...

1 - LA RIVOLUZIONE DEL DOPPIO COGNOME

Francesco Grignetti per “La Stampa

 

via libera al doppio cognome 7

Una piccola grande rivoluzione investirà le famiglie italiane. Grazie a una sentenza della Corte costituzionale, si può dire addio al cognome paterno. O quantomeno, addio agli automatismi.

 

Dopo lunga attesa, infatti, visto che il Parlamento non decide, la Corte costituzionale ha cancellato con un colpo di spugna tutte le norme che prevedono questo automatismo: le ha dichiarate incostituzionali, illegittime, e perciò non più inapplicabili.

 

via libera al doppio cognome 5

A questo punto il Parlamento dovrà legiferare in tutta fretta, perché non può bastare una sentenza che ha stabilito un principio costituzionale, e l'applicazione pratica deve essere necessariamente regolata con legge.

 

È davvero una piccola grande rivoluzione che stravolge un costume millenario, ma attesa perché le norme censurate contrastano con la Costituzione e la Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

 

via libera al doppio cognome 6

«La Corte - viene spiegato con comunicato ufficiale - ha ritenuto discriminatoria e lesiva dell'identità del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre. Nel solco del principio di eguaglianza e nell'interesse del figlio, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome, che costituisce elemento fondamentale dell'identità personale».

 

La famiglia è cambiata da un bel po'; ora deve adeguarsi anche l'ultima delle vecchie norme. «Un altro passo in avanti verso l'effettiva uguaglianza di genere nell'ambito della famiglia», commenta asciutta la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che è stata presidente della Corte negli anni passati e questa materia ben la conosce.

 

LA MINISTRA MARTA CARTABIA

I supremi giudici avevano dato tempo al Parlamento, ma nessuna decisione è ancora in vista. Dunque cambiano essi le regole, come hanno chiesto lungamente le donne di questo Paese.

 

«La regola diventa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell'ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due».

 

Fissato il principio, però, occorre pur sempre una legge che ne regoli gli sviluppi. Sì, perché il figlio di una coppia avrà un doppio cognome, ma che succede alla generazione successiva? La legge dovrà stabilire anche se fratello e sorella dovranno seguire lo stesso ordine tra i due cognomi, oppure se l'ordine può essere diverso. «In mancanza di accordo sull'ordine di attribuzione del cognome di entrambi i genitori - prosegue la Corte - resta salvo l'intervento del giudice».

 

elena bonetti foto di bacco

«Per anni - commenta a La Stampa la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, Iv - la politica ha rimandato questa scelta, che è inscritta nella nostra Costituzione. Finora i cognomi delle mamme, le loro storie personali, sono stati destinati ad essere cancellati dalla memoria collettiva. È davvero tempo di cambiare e di dare al Paese una legge che riconosca la piena parità di dignità tra padri e madri anche nell'attribuzione del cognome ai figli, allo stesso modo in cui è condivisa la responsabilità genitoriale».

 

Bonetti assicura che il governo vuole arrivare a una legge in tempi brevi. «Non solo perché alle donne sia finalmente riconosciuto il diritto di scegliere di dare ai figli anche il proprio cognome, ma perché ai figli non sia negato il diritto all'integrità della loro storia personale».

 

GIULIANO AMATO

Nel 2016, con una storica sentenza firmata da Giuliano Amato come relatore, la Corte aveva già definito «indifferibile» l'intervento del legislatore, «secondo criteri finalmente consoni al principio di parità», sul cognome da attribuire ai figli.

 

E di nuovo un anno fa, nel febbraio 2021, la Corte costituzionale aveva dato un'altra picconata sulla questione del cognome paterno, definendolo «retaggio di una concezione patriarcale della famiglia» e di «una tramontata potestà maritale».

 

In Parlamento nel frattempo si erano accumulate diverse proposte di legge nel disinteresse generale. E ora dice Simona Malpezzi, capogruppo del Pd al Senato: «Facciamo presto». Ma la Lega già tira il freno. Secondo Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia del Senato, «bisogna prima attendere di leggere le motivazioni della Corte».

 

2 - LA NOVITÀ RIGUARDA PURE LE COPPIE DI FATTO, PER I GIÀ NATI SERVE LA RICHIESTA AL PREFETTO

Liana Milella per “la Repubblica

 

via libera al doppio cognome 4

La decisione della Consulta sui cognomi allinea l'Italia all'Europa?

«Come accade spesso, anche stavolta il nostro Paese arriva ultimo. Ci sono voluti 35 anni di casi simili e innumerevoli moniti al Parlamento per garantire l'uguaglianza», spiega Alexander Schuster, l'avvocato civilista di Bolzano, esperto di diritto di famiglia, autore di ricorsi sia in Cassazione che alla Cedu proprio su questo tema.

 

via libera al doppio cognome 3

Il principio non era già nella Costituzione?

«Già nel 1947, la Carta imponeva all'articolo 29 l'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi. Ma ci sono voluti 80 anni per arrivare al traguardo».

 

Cosa succede in concreto?

«Sarà possibile per due genitori dare al figlio il cognome del solo padre, della sola madre, o di entrambi nell'ordine desiderato».

 

La Corte parla però del cognome di entrambi i genitori, non di uno solo.

«La regola principale diventa quella del doppio cognome, ma la coppia, se è d'accordo, può fare quello che vuole: dare un solo cognome o tutti e due, nell'ordine che preferisce.

Non c'è alcun automatismo».

 

via libera al doppio cognome 2

Quando nasce il bambino i genitori che dovranno fare?

«Ogni coppia potrà decidere. Come si accordava sul nome o sul prenome, domani dovrà concordare anche il cognome e, se sarà doppio, anche l'ordine di sequenza».

 

Finora il cognome era solo quello del padre.

«Non è così, dal 2016 la Corte aveva già consentito di posporre, o aggiungere in coda, quello della madre. Mentre adesso l'ordine potrà cambiare: prima quello della madre e poi quello del padre, oppure solo quello della madre».

 

via libera al doppio cognome 1

Se i genitori hanno due cognomi ciascuno cosa succede al figlio?

«Occorrerà vedere se la sentenza affronta questo aspetto. Oppure questo e altri problemi dovranno trovare risposta nell'intervento del Parlamento che la Corte sollecita».

 

Che succede se i genitori non sono d'accordo?

«La via obbligata, come per altre questioni che coinvolgono la prole, sarà quella del giudice, con tutti i limiti di un tale scenario, in cui alla fine la soluzione potrebbe essere proprio il doppio cognome».

 

È una sentenza storica?

«Sì. Finalmente si registra una piena uguaglianza dei genitori davanti alla legge e soprattutto ai figli».

 

genitori 1

La sentenza arriverà tra qualche settimana. Chi nasce oggi può ottenere il cognome della madre?

«Le sentenze di incostituzionalità sono retroattive. Tuttavia il bambino che è già nato, e che oggi ha già un cognome, non potrà cambiarlo solo con la richiesta dei genitori in Comune. Salvo che la Corte dia indicazioni differenti nella sentenza, la regola sarà che quel bambino, e per lui i suoi genitori, dovranno rivolgersi al tribunale o al prefetto: questa sarà la via più agevole, perché sarà alla portata di tutti e senza bisogno di avvocati».

 

genitori 4

Se la decisione della Corte vale anche per il passato non si rischia una montagna di richieste?

«Può essere. Il numero dipenderà dai genitori italiani e dalla loro volontà di sganciarsi dalla tradizione del cognome paterno».

 

La nuova regola per chi vale?

«Sicuramente vale per le coppie coniugate, anche in caso di adozione congiunta, e per quelle eterosessuali che non hanno contratto matrimonio. Invece per quelle dello stesso sesso, essendo negato ai loro figli il diritto di avere subito un secondo genitore, il cognome potrà essere del solo genitore riconosciuto. Solo la sentenza potrà chiarire se la nuova regola varrà anche per l'adozione di una coppia dello stesso sesso».

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...