FINCHÉ LA CANOA VA - LE GIUSTIFICAZIONI DELLA IDEM FANNO ACQUA DA TUTTE LE PARTI E LETTA OGGI LA AFFONDA

La reazione della Idem, beccata con le mani nella marmellata, è come quella di un bambino che cerca di scaricare la colpa sul primo che passa - Intervistata (si fa per dire) dalla De Gregorio, il ministro accusa il geometra o il commercialista, dicendo che lei non poteva sapere perché “era in canoa”... - -

Condividi questo articolo


Mario Giordano per "Libero"

IDEM CON NAPOLIITANO sefiIDEM CON NAPOLIITANO sefi idem col suo avvocato a palazzo chigiidem col suo avvocato a palazzo chigi

Abitava in una palestra, ma a sua insaputa. Non pagava l'Ici, ma a sua insaputa. Aveva accanto allo scendiletto decine di attrezzi, tapis roulant, cyclette e macchine per lo step, ma a sua insaputa. Aveva due prime case, ma a sua insaputa. Aveva affittato il soggiorno a un'associazione sportiva, ma a sua insaputa. E probabilmente aveva qualche energumeno che faceva i pesi nel suo cucinino, ma sempre a sua insaputa.

JOSEFA IDEM E BERSANI MINISTRO PARI OPPORTUNITAJOSEFA IDEM E BERSANI MINISTRO PARI OPPORTUNITA

È uno spasso leggere la difesa che Josefa Idem, la ministra canoista scivolata sul mattone, ha affidato alla penna intinta nella saliva di Concita De Gregorio: un'intera pagina di Repubblica per spiegare che lei non poteva sapere nulla di nulla della palestra e delle tasse. Il motivo? «Non mi sono mai occupata personalmente di queste cose». E perché? «Perché stavo in canoa».

Ma come abbiamo fatto a non pensarci prima? È evidente: chi sta in canoa, deve vogare. Mica pagare l'Ici. Se poi vince qualche medaglia olimpica, poffarbacco, si guadagna il diritto all'ignoranza assoluta. Possono anche costruirle una palestra in salotto, senza che lei debba esserne per forza informata. Come fate a non capirlo? Se siete rappresentanti di commercio, per dire, anche voi state fuori per buona parte dell'anno, più o meno come chi va in canoa, però mica vi viene in mente di dire «non so nulla della mia casa».

josefa idem xjosefa idem x LA CASA PALESTRA IN CUI RISULTAVA RESIDENTE JOSEFA IDEMLA CASA PALESTRA IN CUI RISULTAVA RESIDENTE JOSEFA IDEM

Se voi lavorate in fabbrica, poi magari avete da seguire i figli o la mamma malata, anche voi avete un sacco di impegni, più o meno come chi va in canoa, però mica vi viene in mente di dire «non so nulla della mia casa». A Josefa sì. Lei va in canoa. Anzi, andava in canoa. E dunque come vi permettete di chiederle di pagare le tasse? «È un gioco al massacro», «la tentazione di sporcare un lenzuolo pulito», la chiara dimostrazione della volontà di «farla a pezzi».

COLPA DEGLI ALTRI
Per altro, se mai è successo qualcosa di brutto tra un tapis roulant e l'altro, è chiaro che è tutta colpa del commercialista. O forse del geometra. Quando si dice essere sportivi: la campionessa olimpica nonché "lenzuolo pulito" Josefa è una che sa prendersi le sue responsabilità fino in fondo. E infatti le scarica sul primo che passa: «Delegavo ai tecnici le mie faccende», dice. E poi: «Mi sono affidata a persone che non hanno fatto il mio interesse». Brutti cattivoni.

focus on josefa idemfocus on josefa idem josefa idem pilatesjosefa idem pilates

Sembra uno di quei bambini che viene beccato con le mani nella marmellata: «Non è colpa mia». E di chi? Del gatto. Del cane. Del fratellino. Della sorellina. Di chiunque. Ma soprattutto del geometra o del commercialista che «ancora l'altro giorno a precisa domanda ha risposto che era tutto a posto».

Quasi quasi glielo dico alla mamma, che così lo mette in castigo. Non contenta di aver svicolato dalle proprie responsabilità, questa campionessa di sfacciataggine finisce pure per lamentarsi. Anzi, di più, finisce nel piagnisteo del ministro senza soldi e senza vita privata.

Da quando è entrata nel governo, infatti, ci ha rimesso molto «sul piano della vita affettiva e sul piano economico». Poveretta, come fate a non capire? «Vive lontana dal marito», «vede i figli una volta a settimana», soprattutto non può più «accettare alcuno sponsor». Insomma «guadagna meno e vive peggio».

CHE TORTURA
Ma allora perché non cogliere subito la palla al balzo? Perché non dimettersi in un amen mettendo fine a questa vita di stenti? «Ho pensato di lasciare», ammette. Ci ha pensato. Ma poi ha deciso di no. Guarda un po', a volte, la gente com'è masochista. Ama soffrire. Ma mica perché sia attaccata alla poltrona, macché, che cosa vi viene in mente? Lo fa «per spirito di servizio» e perché «le interessa il progetto».

JOSEFA IDEM LAURA BOLDRINIJOSEFA IDEM LAURA BOLDRINI

Si capisce: le interessa il progetto. Alla fine persino Concita De Gregorio ha un sussulto di dignità giornalistica e, in mezzo a colate di piombo e melassa, le obietta con molta cautela: «Hanno scritto che se fosse stata in Germania si sarebbe già dimessa». E lei, il «lenzuolo candido» animato da «spirito di servizio», che fa? Ammette. Ma poi divaga subito. E attacca: «Non posso accettare che venga messa in dubbio la mia onestà». Ma certo: come vi permettete? Non ha pagato l'Ici, ma stava in canoa. Faceva la foto con gli attrezzi in salotto, ma non sapeva che era una palestra.

TESI TRABALLANTI
Chi osa mettere in dubbio la sua onestà? «Ho continuato a usare la vecchia casa sia come palestra sia, in alcune occasioni, come casa mia», balbetta. Ma com'è che quella palestra era gestita da un'associazione, con tanto di sito Internet, istruttori e iscrizioni a pagamento? Josefa non risponde. Anche perché la giornalista di Repubblica si guarda bene dall'insistere.

josefa idem medagliajosefa idem medaglia

Si capisce: potrebbe essere sconveniente. E poi lei stava in canoa. E comunque è colpa dei tecnici. «Se ci sono state irregolarità, farò come qualunque cittadino», è costretta infine ad ammettere la Idem di fronte ai fatti grandi come una casa, anzi come una palestra. Qualcuno, però, potrebbe gentilmente spiegarle che un ministro non è un «qualunque cittadino»?

Concita De GregorioConcita De Gregorio

ULTIMA BEFFA
L'intervistatrice non ci pensa neppure, evidentemente: trattasi di impresa inadeguata ai mezzi della De Gregorio. La quale si limita ad abbondare di retorica fuori luogo e esagerata epopea sportiva: «Se in gara ti trovi davanti un ostacolo lo affronti», dice per esempio il «lenzuolo pulito» Josefa con toni degni di un podio olimpico.

Subito dopo annuncia che tornerà nel suo paese, in Germania, per una festa in famiglia. Solo due giorni, però. «Spero che non dicano che sono fuggita». E non si rende conto, poveretta, che nessuno dice che è fuggita, purtroppo. Al massimo in molti lo sperano. Perciò lei saluta tutti assicurando «Vado e torno». Praticamente una minaccia.

 

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - I GUAI SONO DAVVERO COME LE CILIEGIE: UNA

TIRA L’ALTRA. NON BASTAVA ALLA MELONA DI TROVARSI UNA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE FA IMPALLIDIRE I VORTICI DEL TRIANGOLO DELLE BERMUDE: LA RAI INFIAMMA LA LEGA CONTRO FRATELLI D’ITALIA, L’AUTONOMIA SCATENA FORZA ITALIA CONTRO LA LEGA, IL PREMIERATO FA SCHIFO SIA A FORZA ITALIA CHE LEGA, ETC.- ORA GLI SCAZZI DIVAMPANO ANCHE NEL SUO PARTITO - QUEL FUOCO DI PUGLIA DI RAFFAELE FITTO, CHE SOGNA DA TEMPO DI TROVARSI CASA A BRUXELLES E LASCIARSI ALLE SPALLE LE MILLE ROGNE DEL PNRR, È ANDATO SU TUTTE LE FURIE QUANDO OGGI HA LETTO SULLE PAGINE MELONISSIME DE “IL TEMPO” CHE IL SUO NOME POTREBBE SALTARE DALLA CASELLA DI COMMISSARIO EUROPEO (DI SECONDO PIANO). IN POLE C'E' LA TAPPABUCHI ELISABETTA BELLONI - MA “IO SO’ GIORGIA”, ORMAI CERTA CHE DA URSULA VON DER LEYEN OTTERRÀ AL MASSIMO UN COMMISSARIO-STRAPUNTINO ("MEDITERRANEO"), È SEMPRE PIÙ CONVINTA CHE FITTO È L’UNICO CHE PUÒ  PORTARE TERMINE LA SCOMMESSA DEL PNRR. E NELLO STESSO TEMPO EVITEREBBE, CON I DUE ALLEATI SUL PIEDE DI GUERRA, UN PERICOLOSO SUPER-RIMPASTO NEL GOVERNO…

DAGOREPORT - IL SISTEMA, PIÙ SECCO DI UN COLPO DI MANGANELLO, CON IL QUALE LA DUCETTA STA OCCUPANDO TUTTE LE CASELLE DEL POTERE NON S’ERA MAI VISTO, SOTTO NESSUN GOVERNO - UN'ABBUFFATA COMPULSIVA DI INCARICHI PER AMICI E FEDELISSIMI, SPESSO SENZA ALCUNA COMPETENZA, RIVINCITA DI UN'ESTREMA DESTRA SVEZZATA A PANE, LIVORE E IRRILEVANZA - LA PRESIDENZA DI FINCANTIERI, SEMPRE IN MANO A MILITARI O AMBASCIATORI, È STATA OFFERTA A BIAGIO MAZZOTTA SOLO PER RIMUOVERLO DALLA RAGIONERIA DELLO STATO - FABRIZIO CURCIO E' STATO SOSTITUITO ALLA PROTEZIONE CIVILE PER FAR POSTO A FABIO CICILIANO, DIRIGENTE MEDICO DELLA POLIZIA DI STATO, CHE GIORGIA MELONI HA MOLTO APPREZZATO NEL SUO RUOLO DI COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA DI CAIVANO - A SETTEMBRE GIUSEPPE DE MITA, CARO AD ARIANNA E A MEZZAROMA, SARÀ PRONTO AD APPRODARE COME DG A SPORT E SALUTE, LA SOCIETÀ PUBBLICA CASSAFORTE DELLO SPORT 

DAGOREPORT - EIA EIA ALALA’, VENEZIA ECCOLA QUA: "IL POTERE ORACOLARE DEL CINEMA… SETTIMA ARTE O... DECIMA MUSA?" - CON L’AMPOLLOSISSIMA PRESENTAZIONE (CON PAUSE RITARDANTI E ACCELERAZIONI IMPROVVISE, PIÙ DA TURI PANDOLFINI CHE DA TURI FERRO), ABBIAMO FINALMENTE CAPITO PERCHÉ LA MELONA HA SPEDITO PIETRANGELO BUTTAFUOCO ALLA PRESIDENZA DELLA BIENNALE D'ARTE: SODDISFARE IL SUO ERUDITO TROMBONISMO DA MEGALOMANE D’ANNUNZIO SICULO-MUSULMANO - SEMMAI, CI CHIEDIAMO: PERCHÉ L’OTTIMO BARBERA, UNO DEI POCHI DIRETTORI DI SINISTRA CAPACE DI ORGANIZZARE UNA MOSTRA D’ARTE CINEMATOGRAFICA PIENA DI STAR E OTTIMI FILM, SI PIEGA AD ACCETTARE DI REGGERE PER DUE ANNI LA RASSEGNA VENEZIANA PRESIEDUTA DAL FILODRAMMATICO AEDO DELLA FUFFA CULTURALE DI DESTRA? – VIDEO STRACULT!

FLASH! – QUANTI VITTORIO FELTRI CI SONO IN CIRCOLAZIONE? DUE GIORNI FA, SU “IL TEMPO”, FELTRI1 HA ELOGIATO ROBERTO D’AGOSTINO PER IL SUO DOCU-FILM “ROMA SANTA E DANNATA”. PASSANO 48 ORE E SU “IL GIORNALE” SPUNTA IL FELTRI2 CHE, RISPONDENDO A UN LETTORE, ATTACCA DAGO PER LA POSIZIONE CRITICA DI DAGOSPIA VERSO IL GOVERNO MELONI: “SEDICENTE ESPERTI DI ARIA FRITTA”, “CORBELLERIE”, “RICOSTRUZIONI COMICHE”, “SULLA PAGINA SI RIVERSA BILE” – QUALE SARA’ IL FELTRI APOCRIFO: IL PRIMO O IL SECONDO? (MAGARI E’ SOLO UN CASO DI BIPOLARISMO SENILE)…