germania francia grecia turchia sottomarini fregate macron erdogan

FRANCIA E GERMANIA GIOCANO A BATTAGLIA NAVALE - PARIGI HA VENDUTO TRE FREGATE ALLA GRECIA, BERLINO HA INTENZIONE DI FORNIRE TRE SOTTOMARINI ALLA TURCHIA, NONOSTANTE LE PROTESTE GRECHE E QUELLE DI ALCUNI PARTITI, COME I VERDI E LA SINISTRA - COSÌ MACRON E I TEDESCHI SI TROVANO SU FRONTI OPPOSTI: È UN PARADOSSO CHE DIMOSTRA COME L'UE FATICHI A TROVARE UNA STRATEGIA COMUNE IN MATERIA DI DIFESA...

Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

 

fregate belharra 4

«Belharra» è il nome di un'onda gigante, agognata dai surfisti, che si forma talvolta al largo di Urrugne, nei Paesi Baschi francesi. Così si chiamano anche le tre fregate che la Francia ha venduto una settimana fa alla Grecia.

 

«Classe U-214» è invece il nome, meno evocativo, dei sei sottomarini che la Germania continua a voler vendere alla Turchia, nonostante le proteste greche e il parere contrario di alcuni partiti (Verdi e Die Linke).

 

erdogan e macron

Il presidente francese Emmanuel Macron si è fatto l'alfiere di principi come «sovranità europea» e «difesa comune della Ue», ma se le tensioni tra Grecia e Turchia dovessero un giorno crescere fino al punto di non ritorno, Francia e Germania potrebbero affrontarsi nel Mediterraneo per interposti armamenti: le navi francesi Belharra contro i sottomarini tedeschi U-214.

 

È il paradosso che più mette in luce le difficoltà di arrivare a una visione strategica comune europea nell'ambito della politica internazionale e quindi della difesa. Il contratto per la vendita delle fregate, costruite nei cantieri bretoni di Lorient da Naval Group, fa parte di un accordo globale politico-militare firmato da Macron e dal premier greco Kyriakos Mitsotakis.

 

fregate belharra 2

All'indomani dello schiaffo patito a opera dell'Australia, che ha rotto il patto con Parigi preferendo rivolgersi a Usa e Regno Unito nell'area indo-pacifica, la Francia ha ripreso l'iniziativa cambiando di teatro, è passata dal Pacifico al Mediterraneo e ha stretto un'alleanza approfondita con un altro Paese dell'Unione europea: all'articolo due dell'accordo Parigi-Atene si legge che «le parti si forniranno assistenza reciproca, con i mezzi appropriati a loro disposizione, e se necessario con l'uso della forza, se insieme troveranno che un attacco armato è in corso contro il territorio di una delle due, in accordo con l'articolo 51 Onu».

 

fregate belharra 1

Una clausola di mutuo soccorso molto impegnativa, simile all'articolo 5 della Nato, che secondo Macron rappresenta «un primo e audace passo verso l'autonomia strategica europea», e che formalizza un'intesa già evidente sul campo.

 

sottomarini classe u 214 1

Nell'estate 2020 le navi turche hanno sconfinato in un'area contesa della zona economica esclusiva greca nel Mediterraneo orientale, dove sono stati scoperti importanti giacimenti di gas.

 

sottomarini classe u 214 2

La Francia ha reagito immediatamente al fianco della Grecia e ha mandato nella zona due navi militari e due caccia Rafale. Poche mesi dopo i rapporti tra Francia e Turchia hanno toccato il minimo storico, con il presidente Erdogan che metteva in dubbio la «salute mentale» di Macron accusandolo di condurre una «campagna di odio contro l'islam» per avere difeso Charlie Hebdo.

 

sottomarini classe u 214 3

La Germania invece, l'altro pilastro della «coppia franco-tedesca» nonché partner fondamentale in un'ipotetica «difesa comune», durante la crisi dell'estate nel Mediterraneo orientale non è intervenuta a favore della Grecia, alleato europeo, se non con generici inviti al dialogo. Anzi, la vendita dei sei sottomarini U-214 alla Turchia, decisa anni fa, è stata ed è ancora confermata, per la rabbia delle autorità greche. Atene aveva chiesto agli alleati europei un embargo sulle armi alla Turchia, ma non è stata ascoltata, in virtù soprattutto dell'opposizione della Germania.

 

fregate belharra 3

L'accordo di Atene con Parigi è quindi un modo per dimostrare ai turchi che la Grecia non è sola, mostrando una volta di più le contraddizioni della Nato, l'alleanza militare transatlantica nata nel 1949 che Macron ha definito «in stato di morte cerebrale».

 

Se la Nato è minata da problemi profondi e di lunga data, non ultima la presenza al suo interno di due Paesi avversari come Grecia e Turchia, alla nascente «autonomia strategica europea» si chiede maggiore coerenza.

 

ANGELA MERKEL EMMANUEL MACRON

Ma i Paesi Ue si fanno concorrenza anche nelle gare per le forniture militari, che vengono decise da questioni tecniche ma anche politiche: non a caso la Grecia ha scelto le fregate Belharra della Francia preferendole alle navi proposte dai cantieri tedeschi Tkms.

 

Anche senza arrivare a uno scontro navale tra fregate Belharra e sottomarini U-214, sarà interessante vedere come riusciranno a districarsi Parigi, Berlino e la «difesa comune europea» in caso di una nuova crisi nel Mediterraneo orientale.

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”