mario draghi daniele franco

GHE PENSI MI - MARIO DRAGHI HA DECISO DI SCRIVERE PERSONALMENTE IL NUOVO RECOVERY PLAN ITALIANO. LO FARÀ INSIEME AL MINISTRO DELL'ECONOMIA, DANIELE FRANCO, E A UN GRUPPO RISTRETTISSIMO DI CONSIGLIERI TRA I QUALI IL BOCCONIANO FRANCESCO GIAVAZZI E L'ESPERTO DI DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO MARCO D'ALBERTI, PROFESSORE ALLA SAPIENZA DI ROMA - AVRA’ DUE MESI DI TEMPO: ENTRO LA FINE DI APRILE IL PIANO VA PRESENTATO ALLA COMMISSIONE DI BRUXELLES…

MARIO DRAGHI

Roberto Mania per “la Repubblica”

 

 Mario Draghi ha deciso di scrivere personalmente il nuovo Recovery Plan italiano. Lo farà insieme al ministro dell' Economia, Daniele Franco, e a un gruppo ristrettissimo di consiglieri tra i quali il bocconiano Francesco Giavazzi e l' esperto di diritto amministrativo comparato Marco D' Alberti, professore alla Sapienza di Roma. Due mesi di tempo, perché entro la fine di aprile il piano va presentato alla Commissione di Bruxelles.

 

daniele franco g20

Poi non potrà più essere cambiato, le ultime erogazioni (in tutto sono circa 209 miliardi per l'Italia) arriveranno - rispettando i tempi e le condizioni fissati dalla Commissione Ue nel 2026, le prime (il 13 per cento del totale) entro l' estate. Dunque 60 giorni - dopo gli errori commessi dal precedente governo - per disegnare il nuovo modello di sviluppo del Paese spinto da quello che l' Europa ha appunto chiamato Next Generation Eu.

 

Un' occasione irripetibile, la più importante operazione di politica economica dal dopoguerra ad oggi, la ricostruzione di un Paese che nel 2020 ha ridotto la ricchezza nazionale di quasi il 9 per cento, perso poco meno di mezzo milione di posti di lavoro e centinaia di migliaia di piccole imprese. Per recuperare i tassi di attività pre-Covid bisognerà aspettare la fine del 2022. La lotta al virus, attraverso un piano di vaccinazioni di massa, e il rilancio economico, attraverso il Recovery Plan, sono le due priorità di Draghi. E camminano di pari passo.

 

Giavazzi Draghi

Il fatto che sia lo stesso presidente del Consiglio a riscrivere il Piano dà garanzie anche all' Europa, la quale durante la stesura del progetto da parte del Conte 2 aveva ripetutamente lamentato i ritardi nella definizione e l' assenza di un disegno strategico. Perché le risorse che l' Europa ha stanziato, per la prima volta in una logica di condivisione del debito (l' Italia è il maggiore beneficiario dal momento che è il Paese che più è stato danneggiato in termini economici dal Covid 19), devono essere spese secondo criteri ben precisi e sotto il controllo costante della Commissione.

 

mario draghi

Bisogna indicare non solo i progetti ma anche le conseguenze economiche sull' intero sistema e sui livelli occupazionali, altrimenti non si riceveranno le tranche successive alla prima. Questo compito di governo del complesso e articolato processo è stato affidato al ministero dell' Economia, come hanno fatto altri Paesi europei a cominciare dalla Francia.

 

Si consolida così l' asse Draghi- Franco. Entrambi dalla Banca d' Italia, entrambi con un passato dentro la macchina del ministero di Via XX settembre, il primo come direttore generale negli anni Novanta, il secondo come Ragioniere generale dello Stato dal 2013 al 2019. Franco ha già avviato le consultazioni e il monitoraggio necessari ai vari livelli.

FRANCESCO GIAVAZZI - DALLA SUA PAGINA FACEBOOK

 

L'idea di Draghi, con l' alleanza di Franco, è di rilanciare la capacità di elaborazione del ministero e della Ragioneria, forte proprio della conoscenza che ha di quella struttura amministrativa. Negli ultimi decenni il lavoro della Ragioneria, in particolare, si è dovuto concentrare nelle operazioni di copertura finanziaria. Tappar e i buchi, insomma, provocati da alcune scelte della politica: si pensi, da ultimo, allo scontro tra Daniele Franco, allora Ragioniere, e il governo gialloverde Conte 1 sulle coperture per Quota 100 per il pensionamento anticipato e il reddito di cittadinanza.

 

Ora si chiede al ministero di modificare l' approccio e passare dalla ricerca delle coperture finanziarie alle proposte di politica economica. Insomma di contribuire a pensare la politica economica di cui il Recovery Plan fa decisamente parte. Svolta molto apprezzata - va da sé - dai dirigenti del ministero coinvolti in questa operazione e che si erano sentiti messi ai margini sia dal precedente ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri, che - a loro dire - aveva lasciato troppo spazio all'impostazione dell' allora premier Giuseppe Conte, sia dal precedente titolare degli Affari europei, Vincenzo Amendola, nell' interlocuzione fondamentale con la Commissione di Bruxelles.

mario draghi 2

 

Conte - si ricorderà - aveva messo in piedi una governance assai barocca incardinata su un vertice a quattro (Conte con i ministri Gualtieri, Amendola e Stefano Patuanelli dello Sviluppo economico), con sotto sei manager responsabili delle sei missioni del piano e sotto ancora circa 300 manager. Un modello piramidale bocciato dalla maggioranza del Conte 2.

 

Accanto alla struttura pubblica (che tuttavia paga anni di scarsa progettazione e l' assenza di un ricambio generazionale del persona-le), Draghi punta a coinvolgere i privati. Lo ha detto nel suo discorso programmatico al Senato. Serviranno partnership con i grandi gruppi, molti dei quali a controllo pubblico (dall' Eni all' Enel, alla Snam) per selezionare i progetti e poi calarli a terra. Per la pubblica amministrazione italiana una sfida senza precedenti.

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO