giorgia meloni

GIORGIA DÀ UNA BELLA SGASATA AL DEFICIT – NELLA NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DEF APPROVATA IERI IL GOVERNO HA DECISO DI STANZIARE 32 MILIARDI CONTRO IL CARO ENERGIA – LA MELONI UTILIZZERÀ IL “TESORETTO” DI 9,5 MILIARDI LASCIATO DA DRAGHI. ALTRI 22-23 MILIARDI SARANNO “LIBERATI” GRAZIE ALL’AUMENTO DEL DEFICIT PER IL 2023 AL 4,5% – GIORGETTI S’È AFFRETTATO A DIRE CHE L’“APPROCCIO” ALLA MANOVRA SARÀ “PRUDENTE E SOSTENIBILE” (E TE CREDO, BRUXELLES TIENE ROMA AL GUINZAGLIO) – VIA LIBERA ALLE NUOVE TRIVELLE PER ESTRARRE GAS

1 – CARO BOLLETTE, MELONI: «DOBBIAMO METTERCI IN SICUREZZA ORA. CONFIDIAMO IN RISPOSTE CONCRETE DALL’EUROPA»

 

Marco Galluzzo per www.corriere.it

 

giorgia meloni conferenza nadef

«Noi riusciamo, per il 2022, a liberare — grazie all’extragettito dell’Iva e a un terzo trimestre favorevole, con una crescita del Pil dello 0,5%, — circa 9 miliardi e mezzo che la prossima settimana vorremmo utilizzare sul caro energia. Per il 2023 abbiamo fatto un scelta importante».

 

La premier Giorgia Meloni inizia così la sua conferenza stampa. Con le decisioni sul caro energia. In tutto saranno oltre trenta miliardi: subito 9,5, per il 2023-24 altri 22 o 23 miliardi.

 

Poi commenta le norme sulle trivelle, quelle sulla ripresa di produzione di gas naturale italiano, soprattutto riattivando concessioni nel mare Adriatico, per mettere a disposizione 1 o 2 miliardi di gas nazionale aggiuntivo da gennaio.

 

giorgia meloni conferenza nadef

La richiesta all’Europa di decisioni urgenti e soprattutto «concrete», per una soluzione comunitaria della crisi energetica. Europa che nel suo viaggio a Bruxelles, nel confronto con i vertici delle istituzioni, «non ha mostrato alcuna chiusura preconcetta» sulla revisione del Pnrr. Infine le norme sui rave, che «si possono migliorare in Parlamento, ma la storia di chi non rispetta le leggi dello Stato italiano è finita. Non siamo la repubblica delle banane».

 

Giorgia Meloni illustra alla stampa i singoli dossier esaminati o approvati nel Consiglio dei ministri del pomeriggio. C’è anche un momento di incertezza sui numeri, quando — illustrando il provvedimento sulle trivellazioni — parla di «mille, duemila metri cubi» di gas. Subito dopo, però si corregge: «Mi segnalano che ho fatto un errore perché non parliamo di mille o duemila metri cubi di gas ma di un milione due milioni... Mille o duemila a casa mia», sorride. Poi si corregge ancora: «Miliardi, miliardi. Ormai impazzisco con i numeri».

 

I temi legati ai provvedimenti adottati sono tanti, c’è la presentazione della Nadef, le nuove norme sulle trivelle, ma c’è anche spazio per ribadire e chiarire alcuni punti delicati.

giorgia meloni

 

In primo luogo sulla crisi ucraina e sulla continuità con il precedente governo nel fornire aiuti, anche militari, alla resistenza di Kiev: «Lavoriamo per mantenere tutti gli impegni internazionali. Al di là delle sfumature — dice — non prevedo problemi nella maggioranza, che ha sempre votato seriamente a sostegno della causa ucraina».

 

Verso la Finanziaria: l’incontro con i sindacati

Ma il cuore della conferenza riguarda la preparazione della legge di Bilancio. Meloni assicura che nei prossimi giorni partirà un «doveroso» confronto con le parti sociali. In una cornice finanziaria che viene illustrata in questo modo: «Nella Nadef abbiamo previsto un indebitamento netto al 4,5% che poi va a calare fino al 3% nel 2025, e questo ci consente di liberare 22-23 miliardi che intendiamo usare in via esclusiva per il caro energia».

giorgia meloni

 

La richiesta all’Ue

Per la presidente del Consiglio le misure nazionali comunque rischiano di non essere sufficienti. «Il prezzo del gas sta scendendo», ma «non durerà molto se non ci saranno segnali seri e concreti. L’ultimo Consiglio europeo ha fatto registrare passi in avanti, ora speriamo in determinazioni più concrete, partiamo dal presupposto che una soluzione europea sulle risorse per affrontare la questione delle bollette sia giusta e necessaria. Abbiamo acceso molto i riflettori sulla necessità di risposte concrete. Diversi Paesi propongono modelli come lo Sure, sui quali le posizioni sono variegate e noi siamo favorevoli. E sicuramente ritengo che dovremmo usare tutte le risorse esistenti, dal Repower Ue ai Fondi di coesione non utilizzati».

 

La revisione del Pnrr

Sul Pnrr Meloni cita le stime di spesa che sono via via calate durante l’anno in corso, passando da 44 miliardi di euro a circa 21 entro la fine dell’anno: il che dimostrerebbe che da oggi in poi, con il rialzo dei prezzi, tutto diventa più complesso. «L’aumento del prezzo delle materie prime al 30-35% che pesa sulle opere pubbliche è un tema che si deve affrontare con garbo e intelligenza». Inoltre l’articolo 21 del regolamento del Pnrr «è stato pensato in determinate condizioni oggettive» per cui «valutiamo un aggiustamento».

 

 

2 – AUMENTO DEL DEFICIT NEL 2023 PER COMBATTERE IL CARO ENERGIA

Andrea Ducci per il “Corriere della Sera”

 

 

giorgia meloni 1

Circa 32 miliardi, tra la fine del 2022 e il 2023-2024, contro il caro energia. Lo ha deciso il governo, che ieri ha approvato la Nota di aggiornamento al Def, cioè la cornice per la prossima manovra di Bilancio. Il tema nevralgico è quello delle risorse. Nove miliardi e mezzo saranno utilizzati la prossima settimana con un nuovo decreto legge Aiuti. Altri 21 miliardi, tutti in deficit, con la legge di Bilancio per il 2023, sempre per mitigare il caro bollette, con un trascinamento di 2,4 miliardi nel 2024.

 

 

giorgia meloni a bruxelles

L’«approccio» alla manovra sarà «prudente, realistico e sostenibile», specifica il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al termine del Consiglio dei ministri. Tanto è vero che ogni misura in aggiunta a quelle contro i rincari dell’energia dovrà essere coperta all’interno dello stesso settore. L’approccio «prudente» è lo stesso indicato dalla premier Giorgia Meloni alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per rassicurare Bruxelles sulla manovra.

 

Per utilizzare i primi 9,5 miliardi, in pratica il «tesoretto» lasciato in eredità dal governo Draghi, il Consiglio dei ministri ha approvato la relazione con la quale chiede al Parlamento la necessaria variazione di Bilancio: il deficit programmatico è fissato per il 2022 al 5,6% del Pil (dal 5,1% tendenziale); per l’anno prossimo l’obiettivo di deficit è al 4,5%; per il 2024 al 3,7%, con un’ulteriore discesa al 3% nel 2025. Percorso che garantirà anche la riduzione del debito, fino al 141,2% nel 2025.

 

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

A fronte di queste dinamiche il Prodotto interno lordo per il 2022 è previsto al 3,7% (superiore al 3,3% stimato dal governo Draghi). Uno scenario che consente all’esecutivo di poter appunto contare su circa 9,5 miliardi per finanziare il nuovo decreto Aiuti per famiglie e imprese. Altri 22-23 miliardi saranno «liberati» grazie alla scelta di aumentare il deficit per il 2023 al 4,5% e destinati a finanziare la legge di Bilancio.

 

Tutta la posta, sottolineano Meloni e Giorgetti, sarà utilizzata per fronteggiare la corsa del gas e dell’energia elettrica. La specifica della presidente del Consiglio è seguita da un’ulteriore precisazione di Giorgetti per chiarire che nella manovra 2023 «qualsiasi intervento di natura fiscale e di spesa previdenziale dovrà essere coperto all’interno dello stesso settore di intervento, altrimenti non rispetteremo l’obiettivo che abbiamo dichiarato di mettere tutte le risorse a disposizione» per le misure contro i rincari energetici.

 

giorgetti piantedosi meloni

In pratica, ogni altra misura non potrà avere come copertura il deficit ma dovrà prevedere tagli di spesa o maggiori entrate fiscali. Risorse arriveranno, anticipa Giorgetti, dalla spending review dei ministeri: 800 milioni nel 2023, 1,2 miliardi nel 2024 e 1,5 miliardi nel 2025. Un taglio «previsto anche dal Pnrr come milestone. Il Mef dà l’esempio assorbendo oltre metà dei risparmi», ricorda il ministro.

 

In materia di energia il Consiglio dei ministri ha inoltre approvato la norma (emendamento al dl Aiuti ter) che consente di aumentare la capacità di estrazione di gas italiano, destinandolo a prezzi calmierati alle aziende energivore. La riunione di Palazzo Chigi ha anche varato il decreto che prevede il riordino delle attribuzioni dei ministeri, in particolare di quelli che hanno cambiato nome, e l’istituzione di nuovi comitati, tra cui quello di coordinamento delle politiche del mare. La prossima settimana il governo incontrerà le parti sociali. Sul tavolo la manovra, comprese pensioni e reddito di cittadinanza.

giorgia meloni giancarlo giorgetti 2giorgia meloni giancarlo giorgetti 3giorgia meloni parla con giancarlo giorgetti alla camera 2giorgia meloni giancarlo giorgetti

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...