UN GRILLI PARLANTE SOLO AL TELEFONO - NESSUNA RISPOSTA DAL MINISTRO DELL’ECONOMIA, INTERCETTATO MENTRE CHIEDE RACCOMANDAZIONI PER DIVENTARE GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA A QUEL BEL TIPINO DI PONZELLINI - ESTREMA CAUTELA, NOMI IN CODICE SULL’AGENDA E UNA SFILZA DI POLITICI DA “AMMORBIDIRE” - IL TESTO DELLE TELEFONATE INTERCETTATE…

1- GRILLI NON RISPONDE AL "FATTO"
Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"

Non risponde. Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli ci ha fatto sapere tramite il suo portavoce, Filippo Pepe, che non ha alcuna intenzione di rispondere al Fatto Quotidiano sulle richieste di raccomandazione a destra e sinistra, intercettate dalla Guardia di Finanza nell'estate del 2011 mentre indagava il suo interlocutore, l'allora presidente della Banca Popolare di Milano, Massimo Ponzellini.

In quelle telefonate, la cui trascrizione è pubblicata integralmente sul sito del Fatto Quotidiano, Grilli tiene poco a mente i doveri di autonomia e indipendenza insiti nella carica alla quale aspirava (per fortuna invano) quella di Governatore della Banca d'Italia. A dire il vero sembra un film già visto. Grilli rifiutò di commentare anche il contenuto di una conversazione imbarazzante tra Giuseppe Orsi e Ettore Gotti Tedeschi.

Il presidente di Fin-meccanica il 23 maggio 2012, mentre era intercettato da una microspia dei Carabinieri del Noe, confidava all'allora presidente dello Ior di avere sistemato i problemi della ex compagna di Grilli mediante alcune consulenze ‘fittizie'. Orsi e la ex compagna di Grilli hanno smentito ma quelle frasi sono riportate in atti giudiziari.

Come se non bastasse ora arriva la seconda intercettazione imbarazzante per Grilli. La storia è nota: il 29 giugno 2011 (non il 29 luglio come scritto finora) il Governatore uscente Mario Draghi incontra Silvio Berlusconi e i maggiorenti del Pdl per parlare del suo successore. Ponzellini informa subito Grilli sull'atteggiamento di Draghi che era stato gelido e Grilli replica: "Comunque Berlusconi ha tenuto e ha detto: il nome è Grilli", poi aggiunge: "Secondo me più che altro adesso se al Consiglio Superiore arriva un nome secco, come possono dire di no?".

Grilli punta anche su Gianni Letta "Mi sembra che una volta ha detto a Draghi il mio nome... secondo me lui dovrebbe fare un giro di telefonate con l'opposizione per fargli presente le indicazioni del governo, me lo ha detto Berlusconi al Quirinale".

Grilli non lascia nulla al caso: "Con Casini che è molto amico di Draghi" e si chiede più volte: "Non so come far arrivare il messaggio a Bersani di essere perlomeno neutrale". Per fortuna c'è il presidente della Bpm, Ponzellini, che individua la soluzione: "Su Bersani noi chiamiamo, noi in banca abbiamo tanti dei suoi".

Il problema è che quando accetta l'aiuto della Banca Popolare di Milano, Grilli sa bene che Bpm è sotto ispezione da parte della Banca d'Italia. Il 7 giugno del 2011 su Repubblica si leggeva "la sequenza di incongruenze rilevate dagli ispettori è impressionante", poi l'articolo riportava tra virgolette il contenuto del rapporto Bankitalia: "Le verifiche a campione hanno fatto emergere sofferenze, incagli, ristrutturate e previsioni di perdita rispettivamente per 736 milioni, 1460 milioni, 742 milioni e 810 milioni, rispetto alle risultanze interne di 98 milioni, 454 milioni, 491 milioni e 162 milioni".

Tra le anomalie più rilevanti, in testa c'era l'esposizione verso il gruppo B-plus del re delle slot machine Francesco Corallo, che nel maggio del 2012 si darà alla latitanza inseguito dall'ordinanza di arresto che ha colpito anche Ponzellini.

Vittorio Grilli il 29 giugno chiede a Ponzellini di raccomandarlo con i politici per diventare il controllore del sistema bancario grazie all'aiuto della banca al centro di una delle ispezioni più delicate. La consapevolezza di Grilli è provata dalla successiva telefonata del 2 luglio, nella quale l'allora direttore generale dell'economia chiede all'amico "Massi" di stare attento perché a Milano circola la notizia che se lui va, "la Banca d'Italia si tranquillizza tutto con la Bpm" quindi: "Massima attenzione ... tu smentisci tutto ovviamente". Anche se Grilli (che non è mai stato indagato) aggiunge che "questi sono argomenti falsi e tendenziosi" è evidente la paura che si sappia in giro dell'attivismo politico di Ponzellini.

Per questo, Grilli raccomanda a Ponzellini "acqua in bocca" e il presidente di Bpm, dopo aver premesso sull'ispezione: "Credo che si stia trovando bene con la Tarantola (allora vicedirettore generale della Banca d'Italia e ora presidente Rai, ndr) stiamo andando avanti, in effetti abbiamo ricevuto cose, insomma io sono estremamente collaborativo", chiude la telefonata garantendo a Grilli che non si farà vedere spesso a Roma perché altrimenti dicono "ecco, allora Ponzellini è molto amico, capisci?".

Il presidente di Bpm aggiunge "infatti all'invito di martedì sera sull'agenda ho scritto Dompé", come se volesse fare intendere che lui non è così fesso da scrivere Grilli. Su tutto questo nessuno pone domande a Grilli.

Eppure Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera, nei giorni in cui Grilli telefonava a Ponzellini, scriveva: "La sua persona è uno degli specchi sui quali si riflette l' immagine dell'Italia in Europa, che fortunatamente non è solo quella dell' on. Milanese o del ministro Bossi. Abbia un po' di amor proprio, professor Grilli: per proteggere questa immagine e la sua reputazione, è giunto il momento che si sottragga a questo gioco perverso.

Dica che non accetta di essere candidato alla posizione di Governatore solo perché è milanese e amico del ministro Tremonti. È il consiglio che gli davamo il 26 giugno, quando ricordavamo che suoi predecessori illustri come Mario Sarcinelli non esitarono a dimettersi pur di non sottostare al gioco perverso della politica". Oggi Francesco Giavazzi è diventato consulente di Mario Monti e di Vittorio Grilli, che non somiglia a Sarcinelli.


2- INTERCETTAZIONI GRILLI-PONZELLINI: "EVITO DI VENIRE A ROMA SE NO VEDONO CHE SIAMO AMICI"
Da "il Fatto Quotidiano"

Il testo di due telefonate tra l'attuale ministro Vittorio Grilli (all'epoca aspirante governatore di Bankitalia) e Massimo Ponzellini, allora presidente della Banca Popolare di Milano, oggi ai domiciliari.

Ponzellini: Pronto!
Grilli: Eccomi Max!
(P): L'incontro c'è stato stamattina alle 11...
(G): Ah, c'è già stato? ah!
(P): Sì... presenti Berlusconi, Bonaiuti, Alfano, il Presidente naturalmente... (...)
(P): no... no... eh... il nome... eh... l'autore è stato Alfano... perché in quel momento parlava lui... se voi sapete... poi Berlusconi ha detto no... no... ma per noi... scelta fantastica, ottimo... oltretutto è... ideale... il ministero dell'Economia perché un conto è l'autonomia... e siamo d'accordo... un conto è che noi abbiamo vissuto in questi anni e questo certamente non è una cosa che ti ha reso la vita facile con un forte... antagonismo, a volte anche incomprensioni, opposizioni, difficoltà di rapporti tra la Banca d'Italia e il ministro dell'Economia... e questo...

(G): ... questo forse doveva evitarlo perché Draghi andrà dal Quirinale e dirà... questi vogliono Grilli...
(P): ...sai com'è... Berlusconi com'è fatto... però voglio dire, hai ragione... a un certo momento (...)
(P): No, ascolta... no, quello non lo vedo... il problema è... il problema è l'assenza di Letta... si vede che non c'era Letta...
(G): ...e allora che cosa vuoi dire?
(P): non vorrei che lui giocasse da una parte autonoma... che lì l'anello debole è quello li secondo me

(G): eh ma però quello che abbiamo visto ieri... a lui ha telefonato (ride) o no? e mi sembra che... cioè...
(P): sì...
(G): ... cioè Letta... dopo che gli hanno detto di altre volte dall'altra parte del Tevere se ancora prende lui iniziative... cioè... (...)
(G): ...cioè secondo me quello che c'è lui dovrà fare un giro di telefonate... lui me lo ha detto Berlusconi al Quirinale ha detto di fare un giro di telefonate con l'opposizione per fargli sent ... presente e informarlì delle indicazioni che il governo vuole prendere, no! e quindi ora con Casini che è molto amico di Draghi e quello stesso ambiente di cui stiamo... prima far arrivare un messaggio... mi chiedo... chi è che può parlare con... con Bersani... questo è quanto...
(P): Casini... ehh... chi ci parla?

(G): ... perché Draghi è già andato li e gli ha detto non mi è arrivata ... o che è arrivata una pressione pazzesca e lui ha fatto questo stigma che tu ti cambi i dati che ho visto sono ottimi, stiamo attenti a non umiliare, no, la struttura e tutti l'hanno letto a favore di Saccomanni...no.
(P): Certo!
(G): ... però io ho detto a Ettore, magari di fargli presente che cioè lui e un altro azionista che non è Draghi che forse la vede diversamente, no?

(G): ... eh, d'accordo ... io non so però come fa ad arrivare il messaggio a Bersani... di essere per lo meno neutrale, ecco, di non essere ...
(P): ... su Bersani noi chiamiamo... in banca abbiamo tanti dei suoi, eh ...
(G): cioè, dirgli... di non pretendiamo che dici fantastico al miglior candidato... uno può dire
(P): ...però scusa...

(G): ...uno all'interno però è un'ottima persona, capiamo... una roba del genere...


In quest'altra telefonata, Grilli e Ponzellini parlano delle voci secondo cui la nomina di Grilli potrebbe rendere "tranquilla" la posizione di Bpm, di cui Ponzellini è presidente.

(G): Ti avevo chiamato prima perché mi hanno detto da Milano, no? che circola di nuovo questa cavolo di voce... che tutto... dice che se vado io la Banca d'Italia si tranquillizza tutto, con la Popolare di Milano, questa diventa... cioè, continua a far circolare sta voce per poi ovviamente colpire me, no. (...)
(G): Bè sai... di fatto che... acqua in bocca e anzi lì cerchi di fare in modo che in qualche modo, indirettamente gli arrivi il messaggio che tutta una banda insomma, questo qua ... (...)
(P): No, ma infatti, io tendo anche, capisci, a non venire a Roma, non far ... capisci? non ...
(G): No, no, ma questo vengono da Milano, capito?

(P): Sì, sì, no, ma sai, che uno mi vede spesso a Roma stessa da te e dice ecco allora Ponzellini è molto amico, capisci...d'altra parte...
(G): Certo, certo... certo, volevo dirti questo perché oggi, oggi m'han chiamato a Bruxelles, mentre ero là mi han detto: e no, ancora...
(P): Sì, infatti, io anche alla, la, all'invito di martedì sera sull'agenda ho scritto Dompè.

 

 

VITTORIO GRILLI MASSIMO PONZELLINI MARIO DRAGHIMARIO MONTI A NEW YORK jpegMonti NapolitanoPIER FERDINANDO CASINI BERLUSCONI E ALFANOGIANNI LETTAGIULIO TREMONTI

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