GRILLO ZOMPA SUL COLLE: “DOVREMMO TOGLIERE I POTERI AL CAPO DELLO STATO, DOVREMMO RIFORMARLO. UN CAPO DELLO STATO CHE PRESIEDE IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, CAPO DELLE FORZE ARMATE, NON È PIÙ IN SINTONIA CON IL NOSTRO MODO DI PENSARE” - “SE MI ARRESTANO TORNERÒ PIÙ FORTE DI PRIMA. TUTTI I GRANDI RIVOLUZIONARI SONO FINITI IN GALERA. PERCHÉ NON IO?”

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Emauele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

BEPPE GRILLO CON LA MANINA BEPPE GRILLO CON LA MANINA

Il mattatore è sempre lui: Beppe Grillo. Il garante del Movimento Cinque Stelle sale sul palco per chiudere la due giorni di kermesse al Circo Massimo e con il suo intervento trascina i militanti e crea polemiche. A partire da un affondo sul presidente della Repubblica: «Dovremmo togliere i poteri al capo dello Stato, dovremmo riformarlo. Un capo dello Stato che presiede il Consiglio superiore della magistratura, capo delle forze armate, non è più in sintonia con il nostro modo di pensare».

BEPPE GRILLO CON LA MANINA BEPPE GRILLO CON LA MANINA

 

Ma Grillo - che sale sul palco con una manina di plastica ironizzando sulle accuse di Luigi Di Maio e la relativa polemica sul decreto fiscale - ne ha per tutti. A partire dai pentastellati: «Nessuno mette in difficoltà Di Maio, solo io posso farlo, perché so tutte le cose vere ma non le dirò mai». Punge sul Tap, il progetto in Puglia del gasdotto che punta a far arrivare in Europa le riserve di gas naturale del Caspio: «La politica ha il dovere di non abbandonare la visione», dice.

 

sergio mattarella sergio mattarella

Poi argomenta: «Vogliamo il gas che passa sotto quei c... di ulivi della Puglia o non lo vogliamo?». Il garante poi prende di mira anche il vicepremier Matteo Salvini, raccontando un aneddoto su un loro vecchio incontro: «Io non lo conoscevo Salvini, l'ho incontrato una volta in aeroporto, si è avvicinato timido e mi ha detto «Signor Grillo c' è mia mamma al telefono, la potrebbe salutare?». Io a lei ho detto «Signora perché non ha preso la pillola quel giorno?». Poi corregge un po' il tiro: «È uno che dice una cosa e la mantiene. L' etica della politica è la lealtà, e oggi è un miracolo della politica. Poi siamo strutturalmente con dna diversi».

 

Il garante non ha risparmiato stilettate anche a Macron e alla sinistra italiana e ha concluso scherzando sull' inchiesta per vilipendio che lo riguarda, inchiesta «approvata» dal Guardasigilli M5S Alfonso Bonafede. «Se mi arrestano tornerò più forte di prima». E ancora: «Tutti i grandi rivoluzionari sono finiti in galera. Perché non io?».

 

alfonso bonafede alfonso bonafede

La parole di Grillo sul capo dello Stato hanno innescato la polemica politica, con le reazioni delle opposizioni. A partire da Pd e Forza Italia. Per Mara Carfagna l' affondo è «un grande classico di chi non ha niente da dire», mentre il sindaco di Palermo Leoluca Orlando evoca «il fascismo». Il dem Stefano Ceccanti parla di «filo rosso che ritorna per intimidire il presidente Mattarella». Le parole sul Colle suscitano anche qualche imbarazzo nell' ala governista, che si smarca ribadendo l' autonomia di pensiero di Grillo, che non riveste ruoli istituzionali.

 

davide casaleggio davide casaleggio

Ma sul palco a parlare di presente e di futuro ci sono anche Davide Casaleggio, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Il premier al suo esordio alla festa M5S pone l' asticella dell' esecutivo al 2023: «C' è un cammino lungo da fare, tutti gli altri se ne facciano una ragione». Di Maio, invece, parla della svolta europea del Movimento (come anche aveva accennato sabato Roberto Fico), del fatto i che i 5 Stelle puntano nella prossima legislatura a Bruxelles a dar vita a un gruppo che possa fungere da «ago della bilancia» negli equilibri dell' Unione, «un nuovo gruppo europeo che non guardi né a destra né a sinistra» e annunciando un «manifesto politico» da lanciare tra gennaio e febbraio.

 

 

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