marcello degni elly schlein corte dei conti

NON SON “DEGNI” DI TE – IL CONSIGLIERE DELLA CORTE DI CONTI, MARCELLO DEGNI, NON SI PENTE AFFATTO DEL TWEET IN CUI RIMPROVERA ALLA SCHLEIN DI NON AVER FATTO OSTRUZIONISMO SULLA MANOVRA (“POTEVAMO FARLI SBAVARE DI RABBIA”):  “PIÙ CI PENSO E PIÙ SENTO DI AVER FATTO LA SCELTA GIUSTA” – E NON HA ALCUNA INTENZIONE DI DIMETTERSI, COME CHIEDONO I PARTITI DI DESTRA: “VEDREMO QUALI SARANNO LE VALUTAZIONI DEL CONSIGLIO DELLA CORTE. IO MI SONO ESPRESSO COME MARCELLO DEGNI, NON COME GIUDICE...

Estratto dell’articolo di Flavia Amabile per “La Stampa”

 

marcello degni - corte dei conti

Dimettersi? Nemmeno per idea. Smentire, sostenere che qualcun altro si sia impadronito del suo profilo o di essere stato male interpretato? Assolutamente no. Marcello Degni, consigliere della Corte di Conti, economista, esperto di finanza pubblica e di procedure di bilancio, conferma parola per parola il post che ha pubblicato su X il 30 dicembre dopo l'approvazione della legge di Bilancio in cui, citando Elly Schlein, scriveva che l'approvazione della manovra è stata un'«occasione persa» perché «c'erano le condizioni per l'ostruzionismo e l'esercizio provvisorio» e perché «potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti».

 

Il post ieri sera aveva ricevuto meno di trenta "mi piace" e oltre duecento commenti negativi. Per non parlare della polemica politica che ha scatenato.

«Ma lei ha letto quello che ho scritto? Non mi sembra che contenesse cose particolari. Ho solo espresso il rammarico perché l'opposizione avrebbe potuto sfruttare di più gli strumenti del diritto parlamentare per marcare meglio la maggioranza sulla manovra».

 

[…]

 

marcello degni - corte dei conti

La Lega la critica perché, augurarsi l'esercizio provvisorio significa voler mettere in ginocchio l'Italia.

«L'esercizio provvisorio è un istituto previsto dalla Costituzione e non avrebbe creato problemi all'Italia ma al governo, all'interno di una normale dialettica tra governo e maggioranza. Che cosa dovremmo dire allora della bocciatura del Mes e sui danni che provoca all'Italia?».

 

La Corte dei Conti ha preso le distanze dalle sue parole e ha annunciato "valutazioni di competenza" durante la prossima adunanza del Consiglio di presidenza.

«Vedremo quali saranno le valutazioni del Consiglio. Io mi sono espresso come Marcello Degni non come giudice della Corte dei Conti. Sono materie di cui mi occupo da anni e sono posizioni che esprimo da anni in pubblicazioni destinate all'ambito accademico. Sto andando a preparare una relazione per giustificare le mie azioni».

 

tweet di marcello degni

L'unica differenza, quindi, è che quest'anno ha espresso la sua posizione su un social?

«Esatto. È chiaro che è diverso scrivere in un saggio di politica parlamentare in cui si fa un discorso più articolato e motivato ed esprimersi su X dove, invece, il linguaggio è più diretto ma la posizione resta la stessa: in Italia ogni anno si definisce la manovra all'ultimo minuto e quindi la discussione non avviene in modo dettagliato come dovrebbe avvenire visto che si tratta della legge più importante dello Stato».

 

elly schlein alla camera 2

Alla luce delle polemiche e della presa di distanza della Corte dei Conti riscriverebbe le stesse parole?

«Più ci penso e più sento di aver fatto la scelta giusta.

Ho l'impressione che, se si è scatenato un simile polverone su delle affermazioni che da anni sono discusse in ambito accademico, forse vuol dire che queste affermazioni hanno colpito nel segno. Se fossi il presidente della commissione Bilancio sarei una persona triste: il suo ruolo dovrebbe essere quello di garantire una discussione sulla legge di bilancio invece si riduce ad aspettare delle misure già decise».

 

Il centrodestra chiede le sue dimissioni perché ha tradito l'imparzialità che dovrebbe contraddistinguere il ruolo di un magistrato.

«Esiste un dibattito su questo. Io credo che un magistrato abbia il diritto di esprimere le sue posizioni purché non si trovi di fronte a una questione che incide su una sua azione diretta e purché lo faccia in modo rispettoso come ho fatto io argomentando su una questione di cui mi occupo».

 

CORTE DEI CONTI A ROMA

Che cosa rimprovera all'opposizione?

«Dall'opposizione mi sarei aspettato la presentazione di mille emendamenti che avrebbero costretto il governo a decidere il voto di fiducia. In quel caso ci sarebbe stato un dibattito e si potevano sfruttare tutti gli spazi per rallentare l'approvazione della manovra» […]

 

 

 

 

 

 

Articoli correlati

IL CONSIGLIERE DELLA CORTE DI CONTI, MARCELLO DEGNI, NON SI PENTE AFFATTO DEL TWEET...

NON SON DEGNI DI TE - MONTA IL CASO DEL CONSIGLIERE DELLA CORTE DEI CONTI, MARCELLO DEGNI, PER...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CORTE DEI CONTI A ROMAmarcello degni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)