“ALLE CRITICHE DI UMBERTO BOSSI SONO ABITUATO DA TRENT’ANNI” – MATTEO SALVINI RISPONDE ALL’AFFONDO DEL"SENATÙR" CHE, PER I 40 ANNI DEL CARROCCIO, LO HA TUMULATO (“LA LEGA DEVE CAMBIARE LEADER”) – NONOSTANTE LE PAROLE AL MIELE PER IL FONDATORE DEL PARTITO, SALVINI TEME DI PRENDERE UNA BATOSTA ALLE PROSSIME EUROPEE, CHE SAREBBE FATALE PER LA SUA LEADERSHIP - L’IPOTESI DI UN DIRETTORIO PER GESTIRE LA TRANSIZIONE AL VERTICE DEL PARTITO VERSO UN’ALTERNATIVA (IN POLE FEDRIGA RISPETTO AL PREFERITO DA BOSSI: GIORGETTI)

-

Condividi questo articolo


BOSSI ATTACCA SALVINI E INCITA ALLA RIVOLTA “DIMENTICATO IL NORD ORA UN NUOVO LEADER”

Estratto dell’articolo di Federica Venni per “La Repubblica”

 

UMBERTO BOSSI CON I MILITANTI LEGHISTI A GEMONIO UMBERTO BOSSI CON I MILITANTI LEGHISTI A GEMONIO

«Oggi non è politica, è amore». Amore condito però da diverse stoccate dritte dritte a Matteo Salvini. «Serve un nuovo leader», sillaba Umberto Bossi. Che si gode la torta di cioccolato per i 40 anni della Lega e la processione davanti alla sua casa, la casa del fondatore. Dress code: maglie verdi rigorosamente anti-Salvini. […]

 

Agli ospiti di Bossi, un centinaio tra militanti della prima ora e storici dirigenti della fu Lega Nord, importa poco che il giorno ufficiale del compleanno fosse venerdì. Tanto pure gli altri, quelli di «quella roba là» che nemmeno riescono a chiamare Lega, festeggiano fuori data, con una risottata stamattina a Varese. Il Senatur è un fiume in piena, nel giardino della sua villa. E di politica, a dispetto delle premesse, ne emerge parecchia. L’ex segretario critica il governo Meloni che «non ha i soldi» e senza i quali «è difficile fare le cose».

 

ALBUM 40 ANNI DI LEGA BOSSI E SALVINI ALBUM 40 ANNI DI LEGA BOSSI E SALVINI

Ma soprattutto: «Alla Lega serve un nuovo leader», dice Bossi affiancato dal figlio Renzo, che fa gli onori di casa, e da Giuseppe Leoni che il 12 aprile del 1984 era con lui a Varese a firmare la nascita della Lega Autonomista Lombarda, antenata della Lega Lombarda. «Serve un nuovo leader che vada nella direzione dell’autonomia e che rimetta al centro la questione settentrionale». Qualcuno lancia il nome del ministro Giorgetti e Bossi coglie al volo: «Giorgetti è uno bravo, ma non dico niente se no lo massacrano». E poi, aggiunge, «se la base non approva i programmi, non vai da nessuna parte».

 

[…] Il segretario e vicepremier incassa il colpo: «Alle critiche di Umberto Bossi sono abituato da trent’anni, ne parlo anche nel mio libro che uscirà a fine aprile. Le ascolto con attenzione e gratitudine, rispondo solo che vederlo in salute è il miglior regalo per questa festa». E il suo fedelissimo, il vice Andrea Crippa: «Senza Salvini che l’ha portata al 35% ora non esisterebbe più la Lega».

 

matteo salvini andrea crippa matteo salvini andrea crippa

A Gemonio, però, i militanti non sono proprio d’accordo: «Salvini traditore», si legge su un cartello. Qualcuno di loro, come Pier Italo Bosio da Rovato, ha provato l’esperienza del Comitato del Nord ma senza troppo entusiasmo: «Sono tesserato dall’87, resto un leghista nordista, autonomista e non salviniano». La «stagione del carisma di Bossi è finita » e «Salvini ha tradito un sogno» dice malinconico Roberto Castelli che insieme a Paolo Grimoldi ha organizzato quella che «doveva essere una giornata a sorpresa» per il fondatore.

 

Tra gli storici del partito ci sono anche Luca Leoni Orsenigo (trent’anni fa, in piena Tangentopoli, sventolò un cappio in Parlamento contro il decreto che depenalizzava il finanziamento illecito ai partiti) e Roberto Bernardelli, fondatore del movimento Grande Nord. Che con Salvini non va tanto per il sottile: «Abbia almeno il buon gusto di togliere la parola premier dal simbolo, e comunque quella non è certo la Lega». «PadaniaLibera!», urla qualcuno accanto al sagrato della chiesa di San Rocco. «Viva il ponte!», scherza una militante riferendosi a quello sullo Stretto di Messina, simbolo della virata sudista del Carroccio. […]

salvini al congresso della lega salvini al congresso della lega

 

IL MINISTRO PROVA A RESISTERE PER GIOCARSELA AL CONGRESSO MA TEME UN DIRETTORIO

Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “La Repubblica”

[…] Matteo Salvini […] non ha alcuna intenzione di arretrare ed è convinto di avere già concesso ai suoi rivali interni, sempre di più, tutto quello che gli veniva chiesto. Ovvero una maggiore attenzione al Nord con la riforma Calderoli (che però difficilmente sarà approvata prima delle Europee), la celebrazione del congresso federale in autunno, un timido allontanamento dall’estrema destra che anche il “moderato” Giancarlo Giorgetti ha sottolineato: «Durante gli ultimi eventi Alternative für Deutschland non era sul palco».

 

andrea crippa 2 andrea crippa 2

Ecco perché il segretario della Lega è irritato, davanti alle bordate di Umberto Bossi che dà voce a un malessere comune per un crollo dei consensi negli antichi feudi padani. Malessere che, in modo aperto e non attraverso gli spin, hanno in qualche modo lasciato trapelare pure i capigruppo in Parlamento Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Salvini, dopo le esternazioni del Senatur nella sua villa di Gemonio, dissimula il risentimento («alle sue critiche sono abituato da 30 anni») e consegna ad Andrea Crippa, il suo vice più fidato, la risposta: «Senza Salvini la Lega non esisterebbe. Ne parleremo quando ci sarà il congresso».

 

Due concetti chiari, a sentire chi sta dentro l’inner circle del leader in affanno. Il primo lo spiega un deputato “lealista” lombardo: «Quelli che oggi sono andati a trovare Bossi sono gli stessi che l’hanno lasciato affondare nel fango del caso Belsito, dei diamanti in Tanzania». Il secondo concetto riguarda appunto la sfida: il numero uno di via Bellerio invita chi lo critica a confrontarsi con lui in un congresso federale che dovrebbe finalmente svolgersi entro fine anno.

 

MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI

Salvini vuole fare leva sul fatto di avere ancora in mano i vertici del partito, grazie allo zoccolo duro di commissari nominati ovunque, di eletti da lui messi in lista e della mole di tessere che un Sud corteggiato con la promessa del Ponte gli garantisce. Le assise locali celebrate sinora, d’altronde, premiano il segretario.

 

Ma molto dipenderà dall’esito delle Europee, cui Salvini guarda con apprensione, adirato anche per la campagna acquisti che Forza Itala sta facendo ai suoi danni, a partire dal Veneto dove manovra l’ex leghista Flavio Tosi. Bossi ha acceso insomma la miccia di un ordigno politico che potrebbe esplodere il 10 giugno.

 

GIANCARLO GIORGETTI - MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI - MATTEO SALVINI

In caso di disfatta, sarebbe complicato per il Capitano resistere alla pressione di chi gli rimprovera di non avere azzeccato una mossa dal Papeete in poi, con l’avanzata di un direttorio per gestire la transizione verso un’alternativa: Max Fedriga più che Giorgetti, il preferito da Bossi, che però non ha grande voglia di cimentarsi con la gestione del movimento. Certo è che ciò che Salvini voleva evitare, la prospettiva che la ricorrenza per i 40 anni della Lega lombarda di Bossi si trasformasse in un boomerang, è puntualmente accaduto. […]

BOSSI SALVINI BOSSI SALVINI

massimiliano fedriga giorgia meloni massimiliano fedriga giorgia meloni matteo salvini e massimiliano fedriga matteo salvini e massimiliano fedriga

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - I GUAI SONO DAVVERO COME LE CILIEGIE: UNA

TIRA L’ALTRA. NON BASTAVA ALLA MELONA DI TROVARSI UNA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE FA IMPALLIDIRE I VORTICI DEL TRIANGOLO DELLE BERMUDE: LA RAI INFIAMMA LA LEGA CONTRO FRATELLI D’ITALIA, L’AUTONOMIA SCATENA FORZA ITALIA CONTRO LA LEGA, IL PREMIERATO FA SCHIFO SIA A FORZA ITALIA CHE LEGA, ETC.- ORA GLI SCAZZI DIVAMPANO ANCHE NEL SUO PARTITO - QUEL FUOCO DI PUGLIA DI RAFFAELE FITTO, CHE SOGNA DA TEMPO DI TROVARSI CASA A BRUXELLES E LASCIARSI ALLE SPALLE LE MILLE ROGNE DEL PNRR, È ANDATO SU TUTTE LE FURIE QUANDO OGGI HA LETTO SULLE PAGINE MELONISSIME DE “IL TEMPO” CHE IL SUO NOME POTREBBE SALTARE DALLA CASELLA DI COMMISSARIO EUROPEO (DI SECONDO PIANO). IN POLE C'E' LA TAPPABUCHI ELISABETTA BELLONI - MA “IO SO’ GIORGIA”, ORMAI CERTA CHE DA URSULA VON DER LEYEN OTTERRÀ AL MASSIMO UN COMMISSARIO-STRAPUNTINO ("MEDITERRANEO"), È SEMPRE PIÙ CONVINTA CHE FITTO È L’UNICO CHE PUÒ  PORTARE TERMINE LA SCOMMESSA DEL PNRR. E NELLO STESSO TEMPO EVITEREBBE, CON I DUE ALLEATI SUL PIEDE DI GUERRA, UN PERICOLOSO SUPER-RIMPASTO NEL GOVERNO…

DAGOREPORT - IL SISTEMA, PIÙ SECCO DI UN COLPO DI MANGANELLO, CON IL QUALE LA DUCETTA STA OCCUPANDO TUTTE LE CASELLE DEL POTERE NON S’ERA MAI VISTO, SOTTO NESSUN GOVERNO - UN'ABBUFFATA COMPULSIVA DI INCARICHI PER AMICI E FEDELISSIMI, SPESSO SENZA ALCUNA COMPETENZA, RIVINCITA DI UN'ESTREMA DESTRA SVEZZATA A PANE, LIVORE E IRRILEVANZA - LA PRESIDENZA DI FINCANTIERI, SEMPRE IN MANO A MILITARI O AMBASCIATORI, È STATA OFFERTA A BIAGIO MAZZOTTA SOLO PER RIMUOVERLO DALLA RAGIONERIA DELLO STATO - FABRIZIO CURCIO E' STATO SOSTITUITO ALLA PROTEZIONE CIVILE PER FAR POSTO A FABIO CICILIANO, DIRIGENTE MEDICO DELLA POLIZIA DI STATO, CHE GIORGIA MELONI HA MOLTO APPREZZATO NEL SUO RUOLO DI COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA DI CAIVANO - A SETTEMBRE GIUSEPPE DE MITA, CARO AD ARIANNA E A MEZZAROMA, SARÀ PRONTO AD APPRODARE COME DG A SPORT E SALUTE, LA SOCIETÀ PUBBLICA CASSAFORTE DELLO SPORT 

DAGOREPORT - EIA EIA ALALA’, VENEZIA ECCOLA QUA: "IL POTERE ORACOLARE DEL CINEMA… SETTIMA ARTE O... DECIMA MUSA?" - CON L’AMPOLLOSISSIMA PRESENTAZIONE (CON PAUSE RITARDANTI E ACCELERAZIONI IMPROVVISE, PIÙ DA TURI PANDOLFINI CHE DA TURI FERRO), ABBIAMO FINALMENTE CAPITO PERCHÉ LA MELONA HA SPEDITO PIETRANGELO BUTTAFUOCO ALLA PRESIDENZA DELLA BIENNALE D'ARTE: SODDISFARE IL SUO ERUDITO TROMBONISMO DA MEGALOMANE D’ANNUNZIO SICULO-MUSULMANO - SEMMAI, CI CHIEDIAMO: PERCHÉ L’OTTIMO BARBERA, UNO DEI POCHI DIRETTORI DI SINISTRA CAPACE DI ORGANIZZARE UNA MOSTRA D’ARTE CINEMATOGRAFICA PIENA DI STAR E OTTIMI FILM, SI PIEGA AD ACCETTARE DI REGGERE PER DUE ANNI LA RASSEGNA VENEZIANA PRESIEDUTA DAL FILODRAMMATICO AEDO DELLA FUFFA CULTURALE DI DESTRA? – VIDEO STRACULT!

FLASH! – QUANTI VITTORIO FELTRI CI SONO IN CIRCOLAZIONE? DUE GIORNI FA, SU “IL TEMPO”, FELTRI1 HA ELOGIATO ROBERTO D’AGOSTINO PER IL SUO DOCU-FILM “ROMA SANTA E DANNATA”. PASSANO 48 ORE E SU “IL GIORNALE” SPUNTA IL FELTRI2 CHE, RISPONDENDO A UN LETTORE, ATTACCA DAGO PER LA POSIZIONE CRITICA DI DAGOSPIA VERSO IL GOVERNO MELONI: “SEDICENTE ESPERTI DI ARIA FRITTA”, “CORBELLERIE”, “RICOSTRUZIONI COMICHE”, “SULLA PAGINA SI RIVERSA BILE” – QUALE SARA’ IL FELTRI APOCRIFO: IL PRIMO O IL SECONDO? (MAGARI E’ SOLO UN CASO DI BIPOLARISMO SENILE)…