alessandro di battista

“DIBBA” DIETROFRONT: ORA VUOLE UN POSTO NEL DIRETTORIO - IL “CHE GUEVARA DI ROMA NORD” HA CAPITO CHE NON HA I NUMERI PER PRENDERSI IL MOVIMENTO E ALLORA, PER NON RESTARE FUORI, ACCETTA LA GUIDA COLLEGIALE - BOTTURA: “IL SUO LIBRO SU BIBBIANO NON È MAI USCITO, IL PD E’ AL GOVERNO CON IL M5S E LUI, SCRITTORE PER MANCANZA DI PROVE, TENTA DI SCALARE QUEL CHE RESTA DEL SUO PARTITO DOPO CHE IL MEDESIMO SI È ABBARBICATO AL PARTITO DI BIBBIANO”

1 - #BRAVIMABASTA

Luca Bottura per “la Repubblica”

DI BATTISTA

 

Poi dice che Facebook non serve a niente. Ieri ad esempio mi ha ricordato un post invero non memorabile che pubblicai un anno fa, cioè la parodia del famoso libro su Bibbiano che Alessandro Di Battista aveva annunciato a suo tempo per Fazi Editore (allora scrissi Giunti: giustamente mi chiamarono minacciando di bruciarmi la casa) sull'inchiesta relativa ai presunti abusi nella separazione di minori dai genitori perpetrati in un piccolo comune del Reggiano. Il titolo del libro parafrasava un noto hashtag e suonava più o meno così: "#parlatemidibibbianocheiononcihocapitoun c***o".

 

Fico Di Battista Di Maio

Nel frattempo il libro vero non è mai uscito, quelli che definivano il Pd "il partito di Bibbiano", sottintendendo una sorta di PeDofilia politica, sono al governo col MoVimento dello scrittore per mancanza di prove, il quale tiene lezioni di giornalismo nelle quali spiega agli altri come si trovano le notizie, e tenta di scalare quel che resta del suo partito dopo che il medesimo si è abbarbicato al Partito di Bibbiano pena la scomparsa politica. Se posso suggerire un hashtag adatto alla situazione: #parlatecididibattista.

 

2 - DIETROFRONT DIBBA: VUOLE UN POSTO NEL DIRETTORIO

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

ALESSANDRO DI BATTISTA COMMENTA LA SCONFITTA DEL MOVIMENTO 5 STELLE ALLE REGIONALI

Di sicuro ci sono solo le date del 7 e dell'8 novembre. I giorni in cui il M5s tirerà le somme, con la fase finale degli Stati Generali. Per il resto è ancora tutto un cavillare. Tra regole da scrivere, elenco degli iscritti nelle mani di Davide Casaleggio, parlamentari che si lamentano per il poco coinvolgimento nell'organizzazione delle assemblee territoriali. Negli ultimi giorni si discute degli incontri provinciali e regionali, appuntamento preliminare verso l'evento conclusivo fissato a Roma il mese prossimo.

 

Il reggente Vito Crimi ha annunciato che i facilitatori regionali sono stati già attivati per la preparazione della fase locale del congresso grillino. Il capo politico pro tempore e i rappresentanti della struttura del M5s sul territorio si sono riuniti il 7 ottobre. Si è parlato di questioni procedurali. Ma la maggior parte dei «portavoce» alla Camera e al Senato si sente tagliata fuori dalla gestione di un evento presentato come epocale nella storia del Movimento. A proposito di Stati Generali, si registra il dietrofront di Alessandro Di Battista.

alessandro di battista in iran 3

 

Che fiuta l'aria e prenota un posto all'interno della guida collegiale che, con tutta probabilità, sarà chiamata a pilotare il M5s del futuro. «Io non ho nessun problema a cambiare la figura del capo politico in un organo collegiale», dice in un filmato girato durante un incontro con alcuni attivisti romani, postato dall'ex ministro Barbara Lezzi su Facebook. Ma precisa: «Anche se so che una parte del Movimento lo fa, non per convinzione, ma per timore che possa fare il capo politico io».

 

Dichiarazioni a parte, Dibba sa bene che avrebbe contro la maggioranza dei parlamentari. E aizzare gli eletti alla prima legislatura contro l'ipotesi della cancellazione della regola del doppio mandato si sta rivelando un'arma spuntata. L'ex capo politico Luigi Di Maio sta facendo di tutto per bypassare il problema durante gli Stati Generali.

alessandro di battista in iran 6

 

Contemporaneamente sta studiando una soluzione per non perdere chi al prossimo giro non potrà tornare in Parlamento. Di Battista tiene il punto sulla «conferma della regola dei due mandati e della democrazia diretta». E non rinuncia a una mezza stoccata: «È in atto una diatriba interna tra chi vorrebbe proseguire a tempo indeterminato la propria carriera politica e chi combatte la politica professionista». L'obiettivo dello stato maggiore resta sempre quello di evitare una spaccatura profonda. Ed è necessaria una mediazione con Casaleggio anche per agevolare l'organizzazione delle assemblee territoriali, ancora senza regole certe su chi potrà partecipare.

alessandro di battista in iran 4

 

«Teoricamente si può presentare chi vuole, perché l'elenco degli iscritti ce l'ha solo Casaleggio, siamo obbligati a passare da Rousseau», ragionano nel M5s. In una giornata di relativo abbassamento della tensione, l'unica nota polemica è una frase di Di Maio. Che durante Mezz' ora in Più su Rai3 parla di «alleanza programmatica» con il Pd per le comunali del 2021. E, riferito a Virginia Raggi, già in corsa per Roma l'anno prossimo, dice: «Non mi fossilizzerei sui singoli». In serata lo staff di Di Maio precisa che il ministro degli Esteri sostiene e sosterrà il sindaco di Roma. È la giornata dei dietrofront.

alessandro di battista in iran 10alessandro di battista in iran 13alessandro di battista in iran 12alessandro di battista in iran 8alessandro di battista in iran 5

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO