giancarlo giorgetti

“IO ALL’ECONOMIA? MI TREMANO I POLSI” – LA CONFIDENZA IN AEREO DEL LEGHISTA GIORGETTI AI COLLEGHI DI PARTITO CLAUDIO BORGHI E ROBERTO CALDEROLI – IL DON ABBONDIO DEL CARROCCIO E’ IN POLE PER OCCUPARE IL DICASTERO NEVRALGICO DEL MEF. MA COME FARA’ VISTO IL SUO INGLESE NON PROPRIO FLUENTE? – COME DAGO-RIVELATO, LA MELONI HA FATTO UNA CAZZATA NELL’INDICARE GIORGETTI PENSANDO IN UN AIUTO DI DRAGHI CHE NON CI SARÀ. AGGIUNGERE CHE LO STESSO LEGHISTA HA DETTO DI “NON ESSERE ALL’ALTEZZA DEL COMPITO DI GUIDARE IL MINISTERO DELL’ECONOMIA”, E LA FRITTATA È FATTA...

https://m.dagospia.com/berlusconi-l-ipotesi-di-andare-da-soli-al-colle-e-la-cazzata-della-meloni-giorgetti-328230

 

 

Pasquale Napolitano per il Giornale

 

giorgia meloni parla con giancarlo giorgetti alla camera 2

Giorgia Meloni accelera e punta a chiudere il pacchetto sulla squadra dei ministri velocemente. Forza Italia fa sapere che la trattativa è appena iniziata e non si entrerà nel vivo prima del ritorno del premier Mario Draghi dal vertice europeo. Alcune caselle però sembrano ipotecate. Il ministero dell'Economia andrà (fuori quota) al leghista Giancarlo Giorgetti. Il numero due del Carroccio, dopo l'elezione alla presidenza della Camera del Lorenzo Fontana, è rientrato in famiglia. Durante il volo, da Fiumicino a Milano, ai colleghi di partito Claudio Borghi, Massimiliano Romeo e Roberto Calderoli, che erano con lui, ha confidato: «Mi tremano i polsi».

 

lorenzo fontana - umberto bossi - giancarlo giorgetti - roberto calderoli - matteo salvini

Altra casella che sembra chiusa è la Farnesina: per il ministero degli Esteri è in pole Antonio Tajani, che da alcuni giorni ha optato per un profilo basso. Il coordinatore di Fi dovrebbe strappare anche la poltrona di vicepremier. L'altro numero due dovrebbe essere Matteo Salvini candidato anche per la guida del ministero dei Trasporti e della Infrastrutture. Da ieri gira una lista con i nomi del futuro governo: Bertolaso alla Sanità, Moratti all'Università, Casellati alla Giustizia, Salvini e Tajani vicepremier. Dal fronte di Meloni se ne dissociano: «Non è attendibile».

 

Per la poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio la prima scelta è il meloniano Giovanbattista Fazzolari. Ma rimbalza per lo stesso incarico anche il nome di Giacomo Lasorella, oggi a capo dell'Agcom. La Giustizia va in quota Forza Italia. Il nome più accreditato è quello di Elisabetta Casellati. Un ex ministro di centrodestra spiega al Giornale: «È uno dei ministeri su cui sarà alta la vigilanza del Colle. Non credo il Presidente Mattarella possa dare il via libera a un avvocato (Francesco Paolo Sisto) o un magistrato (Carlo Nordio). Al contrario non potrebbe avanzare alcuna perplessità sulla seconda carica dello Stato».

 

giorgia meloni parla con giancarlo giorgetti alla camera

 

Casellati è un profilo gradito a Meloni. La trattativa al momento è bloccata sul Mise. Meloni ha due opzioni: Guido Crosetto o un tecnico di area (Antonio D'Amato). Più concreta la seconda, con Crosetto fuori dall'esecutivo e destinato ad altri ruoli di prestigio. Forza Italia non molla e vuole un esponente azzurro al timone del Mise. Scartato Claudio Barachini, dirottato al ministero della Cultura, resta l'opzione Gilberto Pichetto Fratin che incontra il favore di Meloni ma non di tutta Fi.

 

Il punto di caduta potrebbe essere Anna Maria Bernini, che per ora è in pole per il ministero dell'Istruzione. Tra Meloni e Forza Italia le posizioni sulla scelta dei ministri restano distanti. Dalla sala lettura di Montecitorio Flavio Tosi, neoparlamentare Fi, la fa breve: «Meloni deve capire che questo è un governo politico e non può sindacare le scelte dei partiti che compongono la maggioranza. Berlusconi non ha mai messo becco sulle scelte di Fini o Casini».

 

La Difesa va a Fratelli d'Italia: Adolfo Urso è la prima scelta del premier in pectore. Altro punto di frizione è l'eventuale approdo di Letizia Moratti al ministero dell'Università. Per Meloni sarebbe il miglior profilo: Moratti e Meloni hanno un rapporto solido dai tempi del governo Berlusconi: l'una (Moratti) come ministro dell'Università, l'altra (Meloni) come leader dei movimenti studenteschi. A pesare sulla testa di Moratti sono però le tensioni con il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Per il ministero dell'Interno il nome che gira da sempre è quello del prefetto Matteo Piantedosi.

giorgia meloni parla con giancarlo giorgetti alla camera

 

Ma Salvini spera di ripetere il metodo Fontana: il nome (in quota Lega) sarà calato al fotofinish. E potrebbe essere Nicola Molteni, già vice al Viminale. Nelle ultime ore salgano le quotazioni della leghista Simona Baldassarre per il ministero della Famiglia. In Fratelli d'Italia invece ha buone chances Chiara Colosimo per assumere una delega senza portafoglio nel futuro esecutivo. Lavoro e Affari europei dovrebbe andare a Marina Calderone (tecnico) e Raffaele Fitto. All'Agricoltura due soluzioni: il leghista Gian Marco Centinaio o Patrizio La Pietra.

matteo salvini andrea crippa lorenzo fontana giancarlo giorgetti riccardo molinari giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto giachetti

 

GIORGIA MELONI E GIANCARLO GIORGETTI ALLA CAMERA giancarlo giorgetti

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO