antonio tajani matteo salvini enrico michetti maurizio lupi a latina claudio durigon

“IO FASCISTA? SONO DI FAMIGLIA DEMOCRISTIANA E STAVO NELLA GIOVENTÙ FRANCESCANA” - AL COMIZIO DEL CENTRODESTRA A LATINA RICICCIA DURIGON: “LA MIA PROPOSTA SUL PARCO A MUSSOLINI ERA UN OMAGGIO ALLA MEMORIA DEI PIONIERI” (ANNAMO BENE) - SALVINI, MELONI E TAJANI STANNO MOLTO ATTENTI A NON PARLARE DI FASCISMO, VISTA L’ARIA CHE TIRA, MA È IMPRESA PRESSOCHÉ IMPOSSIBILE NELLA CITTÀ FONDATA DAL DUCE CON IL NOME DI “LITTORIA”

Francesco Olivo per “La Stampa”

claudio durigon

 

L'ordine di scuderia è tassativo: non si parla di fascismo. Ci sono le municipali e «i problemi degli italiani sono altri». Ma certo questo non è un posto qualunque ed è umano subire le suggestioni: i tre leader del centrodestra, nel loro tour dei ballottaggi, sbarcano a Latina, la vecchia Littoria, dove quasi tutto riporta la mente ai tempi del regime, che questa città l'ha fondata.

 

In piazza del Popolo, davanti a Matteo Salvini, Giorgia Meloni (ovazioni per lei) e Antonio Tajani una piccola folla ha sfidato la pioggia. Il palco è proprio davanti al Palazzo civico dal quale Mussolini nel 1932 celebrò l'inaugurazione della città, ci sono i palloncini tricolori, bandiere dei Fratelli d'Italia e un'aria di rivincita dopo lo smacco di 5 anni fa: Latina, «scriva Littoria non ci vergogniamo mica» insiste Donata, è finita in mano alla sinistra.

comizio del centrodestra a latiina

 

Salvini dà ragione alla signora: «Chi si vergogna del nostro passato non fa un buon lavoro per il futuro, guai a chi rinnega le proprie origini, il proprio nome, le proprie tradizioni», dice tra gli applausi, rivendicando l'anniversario del 18 dicembre, quando Mussolini, nel 1932, proprio nel balcone del palazzo di fronte, celebrò l'inaugurazione della città. «La destra ha nulla di cui vergognarsi», insiste Meloni.

 

antonio tajani matteo salvini enrico michetti maurizio lupi a latina

Il luogo ha la sua importanza, non solo per la storia del Novecento. A Latina,è nata la polemica che ha segnato l'estate, quando l'allora sottosegretario leghista al Mef Durigon, fece la proposta di intitolare ad Arnaldo Mussolini, fratello del Duce, un parco attualmente dedicato a Falcone e Borsellino. La bufera che ne nacque si placò solo con le dimissioni.

 

comizio del centrodestra a latiina

Qui tutto si mischia. Il pubblico radunato in piazza del Popolo dice molto di questo posto: molti arrivano dai borghi intorno alla città, piccoli centri con i nomi delle battaglie della Prima guerra mondiale (Borgo Montello, Pogdora, Sabotino, Hermada) dove vivono gli eredi dei coloni che bonificarono l'agro pontino.

 

arnaldo e benito mussolini

Hanno i nomi veneti («siamo di Treviso», «noi di Trieste», «scriva che siamo di Rovigo») e politicamente sono passati dal fascismo, più per riconoscenza che per ideologia, alla Dc e oggi al centrodestra. Lo stesso Durigon, coordinatore leghista del Lazio, ha una storia così: «I miei nonni arrivarono dal Veneto. Uno morì di malaria, un altro costruì la chiesa di Santa Fecitola», poi ribattezzata la Pontida di Latina. Il dibattito sul fascismo in questa campagna elettorale non ha preso molto piede qui, ma cinque anni fa si parlò molto del caso di Angelo Tripodi, ora consigliere regionale della Lega, la cui candidatura a sindaco fu appoggiata da Forza Nuova.

claudio durigon 1

 

Durigon è molto attento a non ripetere l'errore di questa estate sulla proposta di intitolare il parco ad Arnaldo Mussolini, si spiega così: «Era un omaggio alla memoria dei pionieri, non sono fascista, sono di famiglia democristiana e stavo nella gioventù francescana».

 

Il tempo per la memoria è poco, perché oggi si gioca una partita importante: Latina dopo una serie di amministrazioni di destra, cinque anni fa è caduta in mano alla sinistra, il sindaco Damiano Coletta fu abile con la sua lista civica a sparigliare, anche grazie alla divisione degli avversari. «È una Raggi di Latina!» dice oggi Giorgia Meloni, rinfacciandogli gli slogan all'insegna dell'onestà, per poi finire alleato con un Pd che ha avuto traversie giudiziarie e oggi è commissariato dal Nazareno (il deputato Matteo Mauri). Il centrodestra è tornato forte e ha sfiorato la vittoria al primo turno, candidando Vittorio Zaccheo, sindaco già per due mandati e solo i coltelli tra alleati, sempre pronti a volare, possono impedire la riconquista.

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…