giorgia meloni enrico letta

“MELONI RIATTIZZA IL FUOCO” - L’INTERVENTO DI  DONNA GIORGIA RIACCENDE LA POLEMICA CON LE OPPOSIZIONI – LETTA AL CONTRATTACCO: “DIFENDE DONZELLI-DELMASTRO OLTRE L’INDIFENDIBILE” – LE BORDATE AL PD SULLE VISITE IN CARCERE A COSPITO SOTTOPOSTO AL 41BIS VENGONO RISPEDITE AL MITTENTE, ORLANDO: “MELONI CHIEDE UNITA’ MA ALZA ANCORA I TONI” – IL M5S CHIEDE ADDIRITTURA LE DIMISSIONI DELLA PREMIER…

Da open.online

 

GIORGIA MELONI ENRICO LETTA

«Difende i suoi oltre l’indifendibile». Così il segretario del Pd Enrico Letta commenta la posizione della premier Giorgia Meloni sul caso Cospito e sulle informazioni rivelate alla Camera dal responsabile organizzativo del suo partito, Giovanni Donzelli, e dal sottosegretario Andrea Delmastro. «Dopo giorni di attesa sono arrivate le parole dell’onorevole Giorgia Meloni», ha spiegato Letta in una nota ufficiale, «pensavamo che fossero le parole di un Presidente del Consiglio preoccupato di comporre l’unità e la coesione del paese in un momento di forte tensione.

 

Ma abbiamo, purtroppo, letto le parole di un capo partito che difende i suoi oltre l’indifendibile e, per farlo, rilancia polemiche strumentali e livorose contro l’opposizione». E ancora: «Una lettera che riattizza il fuoco invece di spegnerlo». Il segretario Pd insieme alle capogruppo dem Malpezzi e Serracchiani hanno parlato poi di «parole diffamanti da parte di Fdl», definendo «molto grave» il fatto che la presidente del Consiglio «non consideri la diffusione di documenti dichiarati dal Dap non divulgabili come una ragione per le dimissioni del sottosegretario alla Giustizia, Delmastro».

GIORGIA MELONI ENRICO LETTA 2

 

 

 

«Grave non aver preso le distanze da uso diffamatorio»

Il riferimento è alla lettera che la premier ha inviato poche ore fa al Corriere della Sera nella quale dichiara di non vedere i presupposti per le dimissioni di Andrea Delmastro. Su questo la nota di Letta continua: «Riteniamo altrettanto grave che non senta il dovere di prendere le distanze dall’uso diffamatorio verso il Partito democratico che il coordinatore del suo partito, nonché vice presidente del Copasir, Donzelli, ha fatto di quelle notizie riservate».

 

letta meloni

Poi le parole rivolte direttamente a Meloni: «Le affermazioni sulla necessità di comportamenti responsabili ci inducono a ricordarle che il Pd ha nel suo dna la tutela della libertà, della democrazia, delle istituzioni repubblicane, dello Stato di diritto ed è e sarà sempre un costruttore di unità e coesione nazionale». E ancora: «Su questo terreno, Presidente, ci troverà sempre tutti uniti».

 

L’invito alla premier da parte dei dem è quello di rivolgere l’appello non al loro partito ma a Fdi, «che ha infranto con accuse diffamanti e calunniose questa unità politica proprio in uno dei momenti parlamentari più importanti, il voto per l’istituzione della Commissione Antimafia». Il segretario ha fatto poi riferimento alla storia del partito, «che parla al posto nostro», alla «linearità dei nostri comportamenti» e ai «tanti caduti del nostro campo, vittime della nostra intransigenza nei confronti del terrorismo».

 

 

 

Patuanelli: «Dopo la lettera è Meloni a doversi dimettere»

MELONI CONTE

A commentare le parole di Meloni anche il M5S attraverso Stefano Patuanelli. «Dalla leader che ha accusato il presidente del Consiglio nel pieno della pandemia di tenere “un comportamento criminale”, arriva l’appello a moderare i toni, dopo che i vertici del suo partito hanno tacciato parte dell’opposizione di continuità con la mafia associando fantasiosamente intercettazioni non divulgabili, sospetto ribadito nella sua lettera».

 

Ma secondo l’esponente pentastellato i toni «si sono incendiati a causa di motivazioni che hanno nomi e cognomi. E leggendo questa lettera, effettivamente, forse non sono Donzelli e Delmastro a doversi dimettere, ma Giorgia Meloni».

giorgia meloni enrico letta atreju

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."