draghi americano guerra ucraina

“NATO” PER LA POLTRONA DI SEGRETARIO – PERCHÉ IL PREMIER HA INDOSSATO LA MIMETICA E SI È LANCIATO IN FRASI BELLICOSE E POCO CONSONE AI NOSTRI INTERESSI NAZIONALI? BELPIETRO: “STANCO DI RESTARE A PALAZZO CHIGI, DRAGHI NON VEDE L'ORA DI FUGGIRE E DI PRENDERE IL POSTO DI STOLTENBERG, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO. IL SUO MANDATO È SCADUTO E NON È ANCORA STATO SOSTITUITO SOLTANTO A CAUSA DELLA GUERRA IN UCRAINA. IL SEGRETARIO DELLA NATO È DI REGOLA UN EX PREMIER E DA TEMPO SI DICE CHE IL PROSSIMO DOVREBBE ESSERE UN ITALIANO…” – DAGOREPORT

Maurizio Belpietro per "La Verità"

 

mario draghi 4

Conosco Mario Draghi da prima che divenisse governatore della Banca d'Italia. Non posso considerami un suo amico, ma posso dire di avere una certa confidenza.

Prima che divenisse presidente del Consiglio, anche quand'era alla Bce, mi capitava ogni tanto di scambiare con lui qualche opinione, sull'economia e la politica, ovviamente quasi sempre con un occhio attento ai fatti di casa nostra. Insomma, avrete capito che del tipo ho una certa conoscenza. Tuttavia, da un po' fatico a riconoscerlo. Già mi parve strano che nel febbraio dello scorso anno avesse accettato di guidare un governo con dentro tutti tranne Giorgia Meloni.

joe biden mario draghi

 

Le macedonie non mi pare facciano al caso suo e che la maggioranza su cui si regge l'esecutivo sia un'insalata mista senza un gusto che prevalga su un altro, ne abbiamo prova ogni giorno. Però, mi sono detto, se questo è il prezzo da pagare per arrivare al Quirinale, lo si può capire. Dal mio punto di vista si trattava di un calcolo sbagliato, perché - come ho scritto mesi fa - se c'è un modo sicuro per non diventare presidente della Repubblica, beh questo è fare il premier in una legislatura traballante, dove basta togliere un mattone per vedere venir giù l'intero caseggiato. Figuratevi dunque se il mattone è quello portante, che tiene in piedi tutto.

 

No, se c'era una mossa per non diventare capo dello Stato, Draghi l'ha fatta. Forse si è fidato di Sergio Mattarella, il quale nonostante le smentite, non vedeva l'ora di fare il bis.

MARIO DRAGHI

Forse, avendo passato troppo tempo nei consigli di amministrazione delle Banche centrali, Draghi non si è reso conto che i Consigli dei ministri sono altra cosa e la politica non ha le certezze di una partita doppia, ma le insidie di chi è abituato a giocare troppe partite, senza mai rivelare quale sia quella vera.

 

Detto ciò, da quando ha perso la possibilità di diventare il tredicesimo presidente della Repubblica (dal conteggio ho eliminato i doppioni), si capisce che l'ex governatore della Bce non ne può più di passare il proprio tempo a fare l'arbitro fra Pd, 5 stelle, Lega e Forza Italia. Più i partiti si agitano a causa dell'avvicinarsi delle elezioni, e più Draghi mostra insofferenza per le beghe quotidiane. Una volta, argomento del litigio sono le armi all'Ucraina, un'altra il gas dall'Egitto, poi ci sono il catasto, quindi la riforma del Csm.

jens stoltenberg

 

Senza voler mancare di rispetto alla massima istituzione, invece che al governo le forze di maggioranza paiono all'opposizione.

Tuttavia, se da un lato colgo segni di stanchezza che molte volte gli hanno fatto sicuramente ritenere che presto avrebbe piantato tutti in asso, dedicandosi ad altro, dall'altro Draghi mi pare aver indossato la tuta mimetica, pronto alla battaglia in nome dell'inviolabilità dell'indipendenza di Kiev. Possibile, mi sono chiesto, che il premier, uomo astuto e moderato, si lasci sfuggire certe frasi?

 

MARIO DRAGHI 1

Va bene che era inesperto di politica e sapeva quasi niente di equilibri internazionali, ma in una crisi così complicata come quella che abbiamo di fronte dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, mi sembra impossibile che gli sfuggano parole così poco diplomatiche. E poi mi pare assurdo che da presidente del Consiglio si dimentichi quali sono gli interessi nazionali, in tema di energia, scambi commerciali, politica economica. Va bene stare dalla parte dell'America. Anche Giulio Andreotti ci stava. E pure Bettino Craxi.

 

Tuttavia, nessuno di loro si è dimenticato che un conto è essere filo atlantici, altro è dimenticare che con certi mondi, dell'Est o del Medio Oriente, noi poi dobbiamo averci a che fare, anche solo per rapporti di buon vicinato.

joe biden mario draghi

Draghi non è certo uno sciocco e non può ignorare che tagliare tutti i ponti con la Russia significa un po' tagliarsi anche gli attributi. Prova ne sia che in Germania o in Francia, pur ribadendo la loro posizione sull'Ucraina, mica si sono messi sulla scia di Joe Biden, optando per una linea più prudente.

 

Dunque, mi sono detto, quale può essere la ragione? Perché Draghi ha sposato in pieno tutte le tesi della Casa Bianca? La risposta me l'ha fornita un giro di telefonate, soprattutto a esponenti della sinistra, i più attenti a certe dinamiche. Stanco di restare a Palazzo Chigi, Draghi non vede l'ora di fuggire e di prendere il posto di Jens Stoltenberg. Vi chiedete chi sia costui? Anche se è sconosciuto ai più, si tratta del segretario generale della Nato, ovvero di colui che in questo momento coordina le operazioni militari in favore di Kiev. Politico di secondo piano, è stato primo ministro del Regno di Norvegia e da otto anni è alla guida dell'Alleanza atlantica. Il suo mandato è scaduto e non è ancora stato sostituito soltanto a causa della guerra in Ucraina.

mario draghi 5

 

Il segretario della Nato è di regola un ex premier e da tempo si dice che il prossimo dovrebbe essere un italiano. Si era parlato di Matteo Renzi, ma dopo la sua visita in Arabia, con relativo bacio della pantofola del principe saudita, le sue chance si sono ridotte al lumicino. In lizza c'erano pure due altri ex presidenti del Consiglio, ossia Enrico Letta e Paolo Gentiloni, ma il primo è troppo nella manica della Francia per andar bene agli Usa, mentre il secondo è già commissario Ue e rimpiazzarlo, avendo in cambio un altro posto di prestigio, appare difficile.

 

draghi putin

Dunque, ecco avanzare Draghi, che dalla sua avrebbe i buoni rapporti con l'America e con la governatrice della Fed Janet Yellen, ovvero sarebbe ben voluto da coloro che decidono, ossia dagli Stati Uniti. In più, il premier piace anche alle grandi banche d'affari, il che in tempi di vacche magre non guasta. A pensarci, dunque, tutto torna. E si capisce perché, da uomo prudente, Draghi si sia trasformato in combattente. Se uno vuole fare il segretario generale della Nato, il posto un po' deve sudarselo. Dunque, fiato alle trombe e prepariamoci alla carica. Quella alla Nato e, speriamo non anche quell'altra che ci porterebbe direttamente al fronte.

mario draghi a bruxelles mario draghi 3mario draghi 2mario draghi luigi di maio roberto garofoli roberto cingolani applausi per zelensky mario draghi a bruxelles.

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…