mark esper donald trump messico

“POTREMMO SPARARE UN PO’ DI MISSILI PATRIOT SUI LABORATORI IN MESSICO, SENZA DIRE NULLA” - ESCE OGGI IN AMERICA “A SACRED OATH”, IL BOMBASTICO LIBRO DELL'EX MINISTRO DELLA DIFESA DI TRUMP, MASK ESPER. UN VOLUME TALMENTE SCOTTANTE, E PIENO DI RIVELAZIONI SULLE FOLLIE DI "THE DONALD", CHE IL PENTAGONO HA PROVATO A BLOCCARNE L’USCITA PER MOTIVI DI SICUREZZA NAZIONALE - LE PROPOSTE CHOC DI “THE DONALD”: I MISSILI IN MESSICO E GLI SPARI SUI MANIFESTANTI DI “BLACK LIVES MATTER” - VIDEO

 

 

 

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

donald trump

 

Donald Trump, da presidente, voleva disperdere le proteste contro le ingiustizie razziali dopo l’uccisione di George Floyd sparando ai manifestanti (per ferirli alle gambe) e propose di lanciare missili contro il Messico per distruggere i laboratori dove i narcotrafficanti preparano la droga da esportare negli Usa.

 

E quando il ministro della Giustizia, quello della Difesa e il capo di Stato Maggiore gli spiegarono che per legge l’esercito non può essere usato per disperdere manifestazioni, Trump fu preso da un accesso d’ira: apostrofò i presenti, compreso il suo vice, Mike Pence con un brutale «siete tutti dei fottuti losers» (perdenti).

 

Di libri sui retroscena della presidenza repubblicana zeppi di aneddoti sulle intemperanze di The Donald, abituato a maltrattare i collaboratori e a ignorare regole e vincoli costituzionali, ne sono usciti già tanti. In genere i trumpiani li liquidano come saggi sensazionalistici di giornalisti che orecchiano dietro le porte e cercano di mungere celebrità e guadagni da un personaggio comunque popolarissimo.

 

mark esper a 60 minutes

«A Sacred Oath» (un giuramento sacro), il libro che esce oggi nelle librerie americane è diverso dagli altri. Il suo autore non è un giornalista né uno di sinistra ma Mark Esper: l’uomo di solide credenziali conservatrici che Trump aveva scelto come ministro della Difesa dopo che Jim Mattis (un ex generale) se ne era andato dal Pentagono sbattendo la porta in disaccordo con le politiche della Casa Bianca.

 

Anche quella di Esper, alla Difesa, è stata una navigazione tempestosa: prima la fatica di frenare le idee bellicose di Trump sull’Iran e gli interventi in Siria, poi lo scontro dalla primavera del 2020 quando il presidente ha cominciato a ipotizzare un uso improprio dell’esercito (al quale la Costituzione dà la missione della difesa da minacce esterne).

mark esper a sacred oath

 

Il ministro ha deciso di restare al suo posto fino in fondo per cercare di evitare colpi di mano del suo presidente: temeva anche tentativi di colpi di Stato nel periodo elettorale e aveva chiesto ai generali di informarlo di ogni ordine ricevuto dalla Casa Bianca che non fosse passato per la sua scrivania al Pentagono.

 

Ora Esper, che fu licenziato con un tweet da Trump sei giorni dopo essere stato sconfitto alle presidenziali da Biden, racconta la sua rocambolesca avventura amministrativa in un libro talmente denso di episodi e di dettagli imbarazzanti da aver indotto anche l’attuale governo democratico a cercare di bloccare la pubblicazione di alcune delle rivelazioni più devastanti per motivi di sicurezza nazionale e il timore di compromettere le relazioni con alcuni partner.

 

agente messicano a el dorado, sinaloa

 

 

A partire dal Messico, certo non felice di sapere che avrebbe potuto divenire bersaglio di un attacco missilistico da parte di un Paese amico che non si fida della sua capacità di combattere il crimine.

 

Il Pentagono ha cercato di bloccare la pubblicazione di questa parte del libro, ma nel novembre scorso Esper ha denunciato in tribunale il ministero del quale era stato il capo, sostenendo che il diritto degli americani di essere informati su quanto è accaduto deve prevalere sulle preoccupazioni diplomatiche. L’ha spuntata e così ora si può apprendere, dalla viva voce di un protagonista, che Trump disse: «Potremmo sparare un po’ di missili Patriot sui loro laboratori, senza dire nulla. Nessuno saprebbe che siamo stati noi».

 

mark esper donald trump mark milley

Agghiacciante per la proposta in sé, per l’idea balzana che in tempi di sorveglianza planetaria coi satelliti spia che controllano ogni angolo del mondo un attacco missilistico possa passare inosservato e per l’incompetenza: i Patriot servono ad abbattere oggetti in volo, aerei o altri missili.

 

Ora gli americani sanno cosa aspettarsi se Trump tornerà alla Casa Bianca avendo eliminato, come intende fare, i dirigenti amministrativi non pienamente allineati.

 

Articoli correlati

NEL LIBRO \'SACRED OATH\' L\'EX SEGRETARIO ALLA DIFESA USA HA RACCONTATO CHE TRUMP VOLEVA SPARARE...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

donald trump nega le accuse di mark esper mark esper parla con un militaremark esperlorenzo guerini con mark espermark meadows, bill barr, kared kushner, mark esper e kayleigh meenanymark esperdonald trump mark esper

 

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."