berlusconi zangrillo

“NEI PRIMI GIORNI DI RICOVERO HO TEMUTO PER LA MIA VITA. AVEVO DOLORE DOVUNQUE…” - SILVIO BERLUSCONI RACCONTA LA BATTAGLIA CONTRO IL COVID: "L’ANGOSCIA DI SAPERE AMMALATI FIGLI E NIPOTI È LA COSA CHE MI HA FATTO STARE PIU’ MALE. OGGI MI SENTO SPOSSATO” – CONTE E IL RECOVERY PLAN: “L’OPPOSIZIONE MAI COINVOLTA NELLA GESTIONE DI QUESTI MESI DIFFICILI. IL MES? NON RIESCO A CAPIRE IL SENSO DI QUESTO NO” - E POI LE PAROLE DI ZANGRILLO SUL VIRUS, LE SCUOLE (“DOVEVANO RIAPRIRE MA IN CONDIZIONI DI SICUREZZA, CHE OGGI OBIETTIVAMENTE NON CI SONO”). E SULLE REGIONALI…

Marco Galluzzo per corriere.it

 

Presidente Silvio Berlusconi, innanzitutto come sta, come si sente?

ZANGRILLO BERLUSCONI

«Mi sento molto stanco, spossato. Questa è la caratteristica del Covid. Ma ho superato anche questa difficile prova, e questo mi rende sereno».

 

E i suoi familiari come stanno?

«Si stanno riprendendo, grazie al cielo nessuno di loro ha accusato sintomi molto severi. Però mi creda, l’angoscia di sapere ammalati i miei figli e positivi anche i miei nipoti, che sono ancora dei bambini, è forse la cosa che mi ha fatto stare più male. Per questo mi sento vicino al dolore di tante famiglie che, come la mia, sono state provate da questo terribile morbo. Ancora di più mi sento vicino a chi ha perso una persona cara».

 

Lei stesso ha detto che ha ricevuto tanto affetto e tanti messaggi, politici e non: quale è stato il più bello?

silvio berlusconi alberto zangrillo

«Farei un torto a tutti gli altri, se ne citassi uno solo. Ognuno è stato un gesto di affetto, di stima, di rispetto, di solidarietà umana del quale sono profondamente grato. Posso dire che la telefonata del presidente della Repubblica, che rappresenta la nazione, li riassume tutti».

 

Presidente quali sono stati i momenti più duri del ricovero, cosa ha subito, cosa ha pensato rispetto alla sua vita?

«I momenti più duri sono stati i primi tre giorni in ospedale. Avevo dolore dovunque, non riuscivo a stare nella stessa posizione per più di un minuto. Temevo di non farcela. In quei momenti ho avuto chiare negli occhi le terribili immagini degli ospedali che tutti abbiamo visto in questi mesi, le terapie intensive, i pazienti intubati.

 

silvio berlusconi alberto zangrillo

Mi hanno detto successivamente che la carica virale trovata nel mio tampone era la più alta riscontrata al San Raffaele su migliaia di tamponi. Dunque il rischio è stato concreto e reale. Ma devo dire che non ho mai smesso — come in passato — di confidare nell’aiuto di Dio e nella grande competenza dei medici e del personale sanitario. È questo il consiglio che rivolgo a tutti gli ammalati: non lasciatevi andare, non perdete mai la speranza di guarire. Il Covid si può battere».

 

Lei ha preso il Covid durante la campagna elettorale, ha temuto di non poter più guidare Forza Italia?

«Nei primi giorni di ricovero ho temuto per la mia vita, questo sì. Ma dopo ho continuato a lavorare a delle interviste per i giornali, nonostante il professor Zangrillo, che oltre ad essere un bravo medico è un mio amico, cercasse in tutti i modi di impedirmelo».

ZANGRILLO PARLA DI BERLUSCONI

 

Il Covid in Italia è in risalita, teme un nuovo lockdown?

«Il caso di Israele dimostra che il pericolo è dietro l’angolo. Però dobbiamo assolutamente scongiurarlo. Una seconda ondata sarebbe una catastrofe umanitaria, sanitaria ed economica senza precedenti. Per questo tutti abbiamo il dovere di rispettare con il massimo rigore le regole per prevenire i contagi».

 

Il suo medico personale Alberto Zangrillo si è distinto per delle dichiarazioni ottimistiche sul virus nei mesi scorsi: lo ha rimproverato?

«Credo che su questo sia nato un equivoco. Il professor Zangrillo ha espresso da medico valutazioni destinate al dibattito scientifico. Forse essendo un clinico e non un politico ha sottovalutato il fatto che sarebbero state riprese, enfatizzate e sostanzialmente fraintese dai mass media. Il suo non era affatto un invito ad abbassare la guardia. Del resto nel mio caso non ha certo sottovalutato sintomi apparentemente lievi che però nascondevano una situazione molto seria per la quale mi ha imposto un ricovero immediato in piena notte».

 

SILVIO BERLUSCONI AL SAN RAFFAELE CORONAVIRUS

Cosa pensa di questo rientro a scuola, come giudica il governo?

«C’è una grande confusione. Le scuole dovevano riaprire, questo è evidente, ma in condizioni di sicurezza, che oggi obiettivamente non ci sono».

 

Non siete state coinvolti, come opposizione, nel Recovery plan europeo: è un errore di Conte?

«L’opposizione non è mai stata veramente coinvolta nella gestione di questi mesi difficili».

Pensa che il governo abbia le idee chiare su come spendere i 209 miliardi che arriveranno?

«Sul durare il più a lungo possibile hanno un’idea molto chiara».

Sul Mes pensa che dovrebbe essere presa subito una decisione?

«È davvero grave che non sia stata ancora presa una decisione positiva. Nelle condizioni in cui ci troviamo, è incomprensibile rinunciare a delle ingenti risorse a costo zero che ci consentirebbero di costruire nuovi ospedali, di ammodernare quelli esistenti, di assumere più personale sanitario, di investire nella ricerca. Davvero non riesco a capire il senso di questo no».

 

Se il centrodestra trionfa alle elezioni regionali cosa succede?

villa certosa berlusconi

«Che avremo un buon governo nelle Regioni e nei Comuni e si confermerà che la attuale maggioranza di governo non è la maggioranza del Paese».

E per parlare di un vostro successo in quante Regioni dovete vincere?

«Non ci poniamo limiti. Potremmo anche vincere dovunque».

 

Avete lasciato libertà di scelta sul referendum, è una riforma che andava fatta diversamente?

«Senza dubbio. Noi avevamo tagliato il numero dei parlamentari fin dal 2005, ma nel quadro di una riforma organica delle istituzioni, che poi fu cancellata dalla sinistra. Fatto così, il taglio dei parlamentari è solo una riduzione degli spazi di rappresentanza, di libertà, di democrazia. Per questo Forza Italia ha lasciato libertà di voto a tutti i suoi sostenitori. Ma mi lasci aggiungere un altro concetto importante».

Prego.

silvio berlusconi

«Quello però che mi sento di chiedere a tutti gli italiani è di andare a votare. Di non rinunciare ad un’occasione per esprimere la propria sovranità. Ai referendum come alle elezioni è il popolo a decidere, come è giusto e sano in una democrazia. C’è una frase attribuita a Platone che dice che la punizione per chi si disinteressa della vita pubblica è quella di essere governato da persone inadeguate. Dopo 2.300 anni questa riflessione è ancora valida.

 

È in gioco il futuro nel Paese, il nostro futuro comune, il futuro dei nostri figli. È un patrimonio che appartiene a tutti e che quindi ci riguarda tutti. Gli italiani hanno dato una grande prova nei giorni più difficili della pandemia, è fondamentale che sappiano essere una collettività coesa e responsabile — al di là di ogni divergenza politica — anche nei difficili passaggi che ci attendono. Io credo nel nostro meraviglioso Paese e invito tutti a crederci come ci credo io».

berlusconi villa certosaflavio briatore con silvio berlusconi il 12 agosto

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…