meloni fini

“PRONTO, GIANFRANCO? SONO GIORGIA” - LA TELEFONATA DI MELONI A FINI RIAPRE UN DIALOGO A DESTRA TRA LA DUCETTA DI “FRATELLI D’ITALIA” E L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA CHE IN PASSATO SE LE SONO SUONATE ("RAGAZZINA SCONCLUSIONATA E PRESUNTUOSA", "FINI HA UCCISO LA DESTRA ITALIANA") - IN BALLO CI SONO PACCHETTI DI VOTI PER LE EUROPEE E I VOTI NEL CDA DELLA “FONDAZIONE AN” CHE CONTROLLA UN PATRIMONIO DI 50 MILIONI DI EURO

GIORGIA MELONI E GIANFRANCO FINI

Laura Cesaretti per “il Giornale”

 

«Pronto, Gianfranco? Sono Giorgia». Risale a pochi giorni fa, raccontano i bene informati, la telefonata di appeasement che agita le acque a destra. Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d'Italia, ha cercato l'ex fondatore di An, nonché presidente della Camera, (nonché molte altre cose) Gianfranco Fini. Una rimpatriata tra vecchi amici? Non proprio: lui l'ha definita, non molto tempo fa, «una ragazzina sconclusionata e presuntuosa che si è montata la testa».

 

Lei, in compenso, gli ha lanciato anatemi da brivido: «Fini è quello che ha ammazzato la destra italiana. È la negazione di tutto quello che noi abbiamo rappresentato. Si è fatto rappresentante degli interessi della grande finanza, delle lobby e della massoneria» e via elencando.

GIORGIA MELONI E GIANFRANCO FINI

 

Quindi, perché questo improvviso riavvicinamento, che sta mettendo in fibrillazione non solo i «meloniani», ma anche quegli ex finiani che sono già da tempo passati con Fratelli d' Italia? C'è chi spiega che l'ex leader di An, ormai fuori dalla politica e impegnato in poco simpatiche vicende processuali (ricordate la casa di Montecarlo e i rapporti con il faccendiere Corallo?), sia ancora il riferimento di qualche politico di provincia in grado di muovere pacchettini di preferenze.

 

E che, alla vigilia di elezioni importanti come le Europee, che oltretutto prevedono il quorum del 4 per cento per entrare nel Parlamento di Strasburgo, quelle poche migliaia di voti possono fare comunque la differenza. Del resto Giorgia Meloni sta già rastrellando piccoli ras delle preferenze locali in giro per l'Italia, anche grazie all'acquisito Raffaele Fitto, pugliese, che, dalla Calabria dell'ex forzista Pino Galati alla Sicilia dell'ex governatore Raffaele Lombardo, prova a tessere reti elettorali in giro per il Sud.

GIORGIA MELONI E GIANFRANCO FINI

 

Chi conosce la geografia interna alla destra italiana, nelle sue mille siglette e scissioncine, sostiene però che gran parte del personale politico finiano sia già emigrato verso lidi più fertili: in Campania con la Lega, che ha fatto incetta di orfani di destra anche estrema; in Sicilia con il governatore Nello Musumeci e così via. Del resto Fini, dopo lo schianto elettorale di Futuro e Libertà nell'alleanza con Scelta Civica e dopo il rinvio a giudizio, è pressoché scomparso dalla scena politica.

 

L'ultima sua apparizione pubblica risale al febbraio scorso, quando, da ex presidente della Camera, partecipò alla commemorazione solenne del suo mentore Pinuccio Tatarella.

Ma c'è un altro ambito nel quale un riavvicinamento tra Meloni e Fini potrebbe avere un peso.

 

GIORGIA MELONI E GIANFRANCO FINI

E si tratta della Fondazione An, che controlla il patrimonio dell'ormai defunto partito fondato da Fini sulle ceneri del Movimento sociale italiano e che ha sede nello storico palazzo di via della Scrofa, nel cuore di Roma. Un patrimonio tutt'altro che trascurabile: tra liquidi (circa 30 milioni) e immobili (si tratta soprattutto di decine di vecchie sezioni Msi, in giro per l'Italia) la cifra complessiva oscilla tra i 20 e i 50 milioni.

 

Nel CdA che la amministra, e che comprende tutte le varie anime di An (ne fanno parte big dell'ex partito come Maurizio Gasparri o Ignazio La Russa), Giorgia Meloni ha già la maggioranza, ma potrebbe - si spiega - avere interesse ad acquisire gli ex finiani per rafforzarsi. Personaggi che sono stati molto vicini al fondatore di Alleanza Nazionale e oggi siedono in Cda: come Italo Bocchino (oggi direttore editoriale del Secolo, il giornale diretto da Francesco Storace e finanziato dalla Fondazione per 800mila euro l'anno), Roberto Menia o Antonio Tisci.

Ultimi Dagoreport

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”