salvini

“SALVINI HA COMMESSO UN’INGENUITÀ” - CON LA CADUTA DEL CAPITONE, BOBO MARONI CONTINUA A RILASCIARE INTERVISTE (SARÀ UN CASO?) E A PARLARE DELLA STRATEGIA FALLIMENTARE DI SALVINI: “GLI DICEVO CHE NON ERO D’ACCORDO. SE ESCI DAL GOVERNO NON POTRAI OTTENERE IL FEDERALISMO. POTRAI SOLO FARE LA RIVOLUZIONE. E ALLE BARRICATE PREFERISCO L’ATTIVITÀ DI GOVERNO. CI SONO DUE ITALIA, E QUELLA SETTENTRIONALE…”

Sandro Neri per “Quotidiano Nazionale – il Giorno”

 

roberto maroni matteo salvini

"Non è solo una questione numerica: nel nuovo governo il Nord è assente soprattutto dal punto di vista politico. Ma vedo la possibilità che la questione settentrionale, oggi forte come non mai, torni al centro del dibattito. Ci sono tutti gli spazi e le condizioni perché questo avvenga". Roberto Maroni, già segretario federale della Lega Nord e più volte ministro, lancia la palla in campo. E il primo assist è proprio per la squadra giallorossa. "Ho mandato un sms a Lorenzo Guerini, uno dei pochissimi lombardi nel nuovo esecutivo: ‘Mi raccomando, gioca all’attacco, non in difesa’. E parlavo della questione del Nord".

lorenzo guerini

 

Ne parlava a un esponente del Pd. Cosa le ha risposto?

"Mi ha inviato una risata. Guerini nel nuovo esecutivo si occupa di Difesa, ma è stato sindaco e amministratore. Con l’esperienza che ha può davvero dire la sua sull’autonomia regionale. E credo che lo farà. Anche perché io, da grande sostenitore di questo tema e da promotore del referendum, tornerò a sollecitarlo. È il momento che il Nord faccia sentire la sua voce".

bossi salvini maroni

 

Come? Scendendo in piazza?

"No, io non sono per le barricate. E neppure per la nascita di un nuovo partito. La Lega, questa Lega, va benissimo. Salvini ha cancellato il Nord dal simbolo del movimento, ma non dalla partita politica. Direi che basta iniziare a giocarla. A interloquire".

 

Con un governo nato contro la Lega di Matteo Salvini?

MARONI BOSSI

"La tentazione di considerarlo un governo ostile c’è. Ma proprio perché gli equilibri si sono spostati occorre spingere per il dialogo, interloquire in parlamento. Il luogo più giusto per far valere le istanze dei cittadini".

 

Dove ha sbagliato Salvini?

"Ha commesso un’ingenuità, l’ha ammesso lui stesso".

 

Ne avete parlato?

giorgetti maroni salvini

"Ci siamo sentiti nei giorni della crisi. Mi tornava in mente la situazione vissuta alla fine del ‘94, con il ribaltone orchestrato da Umberto Bossi ai tempi del primo governo Berlusconi. Io non ero d’accordo con lui. ‘Se esci dal governo’, gli dicevo, ‘non potrai ottenere il federalismo. Potrai solo fare la rivoluzione’. E alle barricate io preferisco l’attività di governo".

 

Doveva farlo anche Salvini?

SALVINI PAPEETE

"Matteo, in termini di consenso, è arrivato dove io e Bossi non siamo mai riusciti ad arrivare; poteva fare tutto. Pensavo che, all’indomani della vittoria sulla Tav, avrebbe puntato a rafforzare la sua posizione all’interno del governo. Chiedendo, per cominciare, i ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture per la Lega. Ha fatto una scelta diversa e la situazione è precipitata. Da milanese, non ha considerato i bizantinismi del Rito romano della politica".

matteo salvini deejay al papeete di milano marittima 3

 

Il trionfo della ricetta Maroni su quella sovranista?

"Assolutamente no. Ognuno ha il suo stile e il mio è diverso da quello di Salvini. Il fatto che non si siano raggiunti i risultati sperati avrà conseguenze. Ma io non sono in cerca di rivincite. Mi appassiona la politica e oggi la seguo da osservatore".

 

La leadership del Capitano è in discussione?

salvini maroni

"Lui ha tentato di far sposare due istanze: quella del Nord e quella del Sud. Ma non c’è riuscito. Perché – ormai lo ammette anche Francesco Boccia – ci sono due Italie e quella settentrionale continua a chiedere di essere ascoltata. Non vedo una crisi nella Lega. L’insofferenza non è nella base del movimento, ma nella classe imprenditoriale, nei ceti produttivi. Il mondo economico, per sua natura, non è pregiudizialmente avverso ad alcun governo. Quello che è mancato finora è stato il confronto. Questo esecutivo non può prescinderne. La flat tax può essere una risposta, l’autonomia delle Regioni pure".

salvini a pontida 2018

 

È ottimista?

"Sono certo che qualcosa succederà. Con la Lega al governo bastava attendere con fiducia; oggi c’è un grande punto interrogativo. Sul fronte del governo c’è un’inversione di tendenza. Non tanto perché Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali, sia del Pd, quanto perché è pugliese. E quindi, per quanto capace, lontano dalle richieste del Nord. Però sento istanze di nordismo. E dalla Lega mi aspetto che, senza tornare al vecchio simbolo, si recuperino almeno le suggestioni nordiste".

luciana lamorgese luigi di maio 3

 

Cosa resterà delle politiche leghiste sulla sicurezza e l’immigrazione?

"Conosco il nuovo ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, con cui ho avuto modo di collaborare quand’ero al Viminale e poi in Regione Lombardia. L’ho chiamata, mi è sembrata emozionata. Le faccio tanti auguri perché il suo è un compito difficile. Sono certo, da superprefetto quale è, che saprà gestire i problemi della sicurezza con saggezza, prudenza e determinazione".

luciana lamorgese matteo salvini 1luciana lamorgese 9luciana lamorgese matteo salvini 2salvini a pontida 2018 5il popolo di pontida 2018salvini a pontida 2018 3il popolo di pontida 2018 salvini a pontida 2018 salvini a pontida 2018 6

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?