berlusconi d'alema draghi

“SE INSISTETE SU BERLUSCONI, ARRIVA DRAGHI” – LA LEZIONE DEL “CONSULENTE” D'ALEMA AI FORZISTI AL FUNERALE DI SASSOLI. E IL LEADER UDC CESA: “MASSIMO, A QUESTO PUNTO MANDACI LA PARCELLA” – LA REPLICA SFERZANTE DI “MAX SPEZZAFERRO”: “IO FACCIO IL CONSULENTE PER LE GRANDI BANCHE D’AFFARI, DICIAMO” - PER I CENTRISTI BERLUSCONI È DIVENTATO IL MAGGIOR ALLEATO DEL PREMIER NELLA SUA SCALATA AL COLLE...

Francesco Verderami per il "Corriere della Sera"

 

SILVIO BERLUSCONI FORZA ITALIA 9

Venerdì scorso, terminati i funerali di Stato per Sassoli, D'Alema aveva incrociato sul sagrato della chiesa un gruppo di dirigenti del centrodestra, tra i quali c'era anche Tajani. E li aveva intrattenuti con una delle sue lezioni di politica, che si era conclusa così: «Se voi continuerete a insistere su Berlusconi, alla fine arriverà Draghi». Sul volto di D'Alema era apparso un moto di fastidio, tanto che il leader udc Cesa era ricorso a una battuta per svelenire il clima: «Massimo, a questo punto mandaci la parcella».

d'alema

 

E lui d'istinto: «Io faccio il consulente per le grandi banche d'affari, diciamo». Il «consulente» sembra averci visto giusto, se è vero che ieri - dopo una riunione con il ministro Guerini - un autorevole esponente dem di Base riformista ha spiegato come «da giorni ormai stanno trattando con il premier sul governo che verrà, dopo la sua ascesa al Colle».

 

Nelle stesse ore Berlusconi si trovava ad Arcore insieme allo stato maggiore forzista, riunito per lavorare alla lista dei «fatidici cento» grandi elettori necessari a tenere in vita le speranze quirinalizie del leader. Il Cavaliere sarebbe dovuto andare a Strasburgo, alla commemorazione del presidente del Parlamento europeo, per incontrare una serie di personalità in funzione della sua candidatura. Ma la situazione a Roma è precipitata e non c'è più lo stesso clima delle scorse settimane. «Senza l'appoggio politico di un gruppo esterno al centrodestra - commentava uno degli alleati più fedeli a Berlusconi - sarebbe difficile raggiungere l'obiettivo».

silvio berlusconi quirinale by macondo

 

Come non bastasse, a complicare la partita del Cavaliere - oltre le performance di una serie di personaggi folkloristici - si sono aggiunte chiare manovre di disturbo. A partire dallo scritto che Verdini ha fatto pervenire a Confalonieri e Dell'Utri. Perché una lettera riservata, costruita ad arte per essere pubblicata, è tutto fuorché un gesto di sostegno al «sogno di Silvio». Tra gli amici di una vita di Berlusconi c'è chi è rammaricato, e non da oggi, per il troppo colore e il troppo clamore che hanno accompagnato nell'ultima fase l'«Operazione scoiattolo».

 

SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE - BY OSHO

Che a suo giudizio avrebbe dovuto essere invece un'«Operazione U-boot», capace cioè di muoversi sotto traccia per arrivare all'obiettivo cogliendo tutti di sorpresa. Niente di tutto questo è successo. In più, racconta uno degli sherpa del Cavaliere, «gli alleati adesso stanno provando a non far arrivare Berlusconi in Aula». Il riferimento è alle manovre di ieri di Salvini.

 

draghi

Che sembrano però eccentriche rispetto al grande gioco sul Quirinale, perché «è da un anno che si sta costruendo un disegno attorno a Draghi», rivela un leghista tendenza Giorgetti: come a spiegare che comunque non ci sarebbe spazio per soluzioni alternative. Ce n'è la prova. La scorsa settimana, alla riunione di Coraggio Italia, uno dei suoi maggiori rappresentanti aveva esortato tutti a non esporsi, «perché Berlusconi, candidandosi, a sua insaputa è diventato il miglior alleato» del premier: «Sta attirando su di sé l'attenzione, preservando Draghi dal fuoco ostile».

 

lorenzo cesa

Ora l'obiettivo dei centristi è depotenziare la mossa a cui sta preparandosi Salvini, che in attesa delle decisioni del Cavaliere lavorerebbe a una rosa di quirinabili composta da Moratti e Pera, Casellati e Frattini. Il punto è che fuori dal perimetro di centrodestra i nomi su cui punta anche Renzi - all'apparenza dialogante con l'altro Matteo - sono Draghi e Casini. E il leader della Lega - che mira a tenere unita la coalizione - sa che il premier è in grado di intercettare il maggior consenso tra i suoi alleati. Adesso gli resta da gestire Berlusconi. Nell'attesa, il quirinabile Casini si mostra disincantato. È la sua postura democristiana. Tempo fa aveva confidato all'amico Franceschini: «Fratello, finirà che ci ritroveremo nell'Aula della Camera ad applaudire tra la folla l'elezione di Draghi». Era una premonizione o solo scaramanzia?

giuliano amato massimo d'alemameme su Silvio Berlusconi al Quirinalelorenzo cesa claudio de vincenti camera ardente david sassoli in campidoglio 16SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE - BY OSHO

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO