guido crosetto giorgia meloni enrico letta

“SE L’ITALIA SI VORRÀ SALVARE, SE VORRÀ SOPRAVVIVERE, DOVRÀ UNIRE TUTTE LE ENERGIE MIGLIORI” – FATE LEGGERE A ENRICO LETTA, CHE IERI, CON GLI OCCHI DELLA TIGRE DRITTI IN CAMERA, DA FORMIGLI HA DETTO “CON LA MELONI NON GOVERNERÒ MAI, L’INTERVISTA RILASCIATA DA GUIDO CROSETTO A “AVVENIRE”! L’IDEOLOGO E GRAN CONSIGLIERE DELLA “DRAGHETTA” CONFERMA IL DAGO-SCENARIO SUL “COMPROMESSO STORICO”: “IL PAESE VIENE PRIMA DEI PARTITI. SEMPRE. E IN UN MOMENTO COSÌ ANCORA DI PIÙ. PER IL BENE DELL’ITALIA, GIORGIA, SE SERVISSE IN UN MOMENTO PARTICOLARMENTE DIFFICILE O TRAGICO, PARLEREBBE CON LETTA E CHIAMEREBBE LETTA SENZA NESSUNA ESITAZIONE, COSÌ COME CONTE O CALENDA. SE È IN GIOCO IL DESTINO DELL’ITALIA, TUTTI DEVONO COLLABORARE…”

 

GUIDO CROSETTO - VIGNETTA FRANCESCO FEDERIGHI

Arturo Celletti per “Avvenire”

 

«Stiamo per entrare in una guerra diversa, ma mostruosamente spietata. Sarà un autunno terribile: la povertà si impennerà, molte attività economiche chiuderanno... E se l’Italia si vorrà salvare, se vorrà davvero sopravvivere, dovrà unire tutte le energie migliori. E tutte vuol dire tutte».

 

Guido Crosetto riflette a voce alta sul futuro governo chiamato a fare i conti con una «crisi economica e sociale senza precedenti, la più terribile dal dopoguerra». Sfidiamo il cofondatore di Fratelli d’Italia con una domanda cruda: se davvero toccherà a voi tenere nelle mani il timone, avrete paura? Giorgia Meloni avrà paura?

 

Crosetto scuote la testa: «No, nessuna paura. Chi ha paura non si espone in un momento così. Ma bisogna essere chiari da subito: da questo mare in tempesta non si esce da soli. Anzi, ci saranno momenti in cui bisognerà remare tutti in una direzione. Non solo tutti i migliori, ma tutti quelli che potranno imbracciare un remo, al servizio dell’Italia. Non si può perdere tempo, non si può fare finta di non capire. Ora serve senso di comunità, serve solidarietà, serve che i più forti prendano sulle spalle i più deboli, serve dire "basta egoismo". E soprattutto, serve dire con totale chiarezza, "non si sopravviverà se non insieme"».

GIORGIA MELONI ENRICO LETTA

 

Ha descritto questa crisi economico-sociale con la parola guerra.

Guerra è paura, morte, distruzione di ricchezza e sicurezza, fame. Ma alla guerra uno arriva consapevolmente. A questa guerra no. Un uragano entrerà in ogni casa, in ogni fabbrica. Ogni giorno. E non risparmierà nessuno. Penso all’impatto delle bollette sulle aziende. A quello dell’inflazione sulle famiglie. Non ci saranno pezzi di territorio immuni. E troppi di noi sembrano ancora non capire.

 

Una prova terribile per chi sarà premier. Insisto: Giorgia Meloni davvero non ha paura?

CROSETTO MELONI

Ha capito bene: Giorgia Meloni non ha paura. Perché non deve nulla a nessuno. È libera. E potrà intervenire senza il peso dei condizionamenti e con la consapevolezza che sarebbe irresponsabile non chiedere impegno a chiunque possa dare una mano per tirare fuori l’Italia da queste sabbie mobili. Lo dico ancora più chiaro: Giorgia non arriverà alla guida del Paese per fare la donna sola al comando, ma con la consapevolezza di dover essere la persona che unisce chi può servire il proprio Paese nella maniera migliore possibile.

 

E con chi lo farà?

MELONI LETTA

Con chi condivide la sfida del cambiamento. Con chi vuole fortissimamente costruire un futuro. Abbiamo un Paese vecchio. Sclerotizzato. Le condutture dove passa la linfa sono arrugginite. C’è un’Italia nelle mani di persone che occupano postazioni strategiche non per merito, ma per appartenenza. E le occupano con noia, stanchezza e con arroganza. Tutto questo non sarà più possibile.

 

matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio

È la sfida alla burocrazia?

È la sfida a chi ha bloccato e ancora blocca l’Italia. Che non è solo una parte della burocrazia ma un pezzo importante di classe dirigente, pubblica e privata. Tipo quei funzionari che dovrebbero scrivere i decreti attuativi ma non sono interessati a farlo perché tanto il loro stipendio non dipende dai risultati o dall’andamento dell’economia. Chi dovrebbe rilasciare un’autorizzazione e invece la mette nel cassetto per odio sociale, ideologia o peggio ancora perché aspetta una mazzetta.

 

Certo ci sono tante persone che fanno fino in fondo il loro dovere ma troppo spesso chi lavora viene guardato con sospetto e con fastidio. Il merito, in alcune realtà, sembra essere un problema.

 

luigi di maio guido crosetto foto di bacco (2)

E, parallelamente, c’è chi prende contributi e falsifica le fatture, chi ruba il reddito di cittadinanza, chi sfrutta i dipendenti, chi evade. Uno spettacolo terribilmente triste e così abbiamo creato le condizioni per un lento, costante, inesorabile declino della nostra società. Di un’Italia che si lascia andare senza lottare. Che costringe i suoi giovani a lasciare il Paese perchè qui non hanno futuro. Che ha dimenticato il Mezzogiorno e gli ha detto di arrendersi e vivere di aiuti.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI BY VUKIC

Torniamo a Meloni: perchè ci dovremmo fidare? Perchè non sarà anche lei una delusione?

Perchè a Giorgia Meloni interessa il merito. Non le interessa piazzare amici o affermare un’ideologia. Quando sceglierà la classe dirigente, non vorrà sapere chi hai votato. Le interesserà che cosa hai fatto, cosa puoi fare per l’Italia.

 

Ecco la "sua" rivoluzione: restituire futuro e speranza a un’Italia che fatica e perde posizioni mettendo da parte l’ideologia e puntando tutto sul merito, sul sacrificio, sui progetti a lungo termine, sul coraggio di cambiare quello che non funziona. Sa una cosa: mi viene da ridere quando mi chiedono quale sarà il piano dei cento giorni. Giorgia, come me, è per una politica che pianta alberi di cui non vedrà l’ombra.

 

La chiama Giorgia. Qual è il rapporto Crosetto-Meloni?

guido crosetto giorgia meloni atreju

Giorgia è come una sorella. Ho costruito Fratelli d’Italia con lei perchè mi fido di lei. Quello non era il mio mondo e ci sono entrato solo perchè c’era Giorgia. E ora che siamo al momento della verità difendo il suo diritto a giocare la partita.

 

E sposo il senso di un grande progetto: parlare senza pregiudizi con la parte migliore del Paese. Abbiamo identiche parole d’ordine: collaborazione, condivisione, ascolto. Lo sa qual è stato il dramma di questi anni? Non ascoltare mai la voce del Parlamento, il luogo dove dovrebbero arrivare le istanze del popolo.

 

Mi sta dicendo mai riforme a maggioranza?

La logica Guelfi-Ghibellini è tossica. Le regole si scrivono insieme. Le riforme istituzionali si fanno insieme nel luogo deputato a farle, il Parlamento. Non solo perché lo dice la Costituzione o per rispetto delle istituzioni ma perché un confronto ampio in Parlamento è vitale. Per capire, per verificare, per fare la scelta migliore. Serve il tempo necessario, i passaggi necessari. Serve restituire dignità ad un’istituzione troppe volte sfregiata.

GUIDO CROSETTO

 

Enrico Letta sarà un interlocutore?

Il Paese viene prima dei partiti. Sempre. E in un momento così ancora di più. Per il bene dell’Italia, Giorgia, se servisse in un momento particolarmente difficile o tragico, parlerebbe con Letta e chiamerebbe Letta senza nessuna esitazione, così come Conte o Calenda. Se è in gioco il destino dell’Italia, tutti devono collaborare. Penso che i primi ad averne piena consapevolezza siano Mattarella e Draghi.

 

Che cosa pensa del reddito di cittadinanza?

giorgia meloni enrico letta

Mi limito a una considerazione: troppo spesso molti hanno preso il reddito senza averne né diritto, né bisogno. Un orrore. Chi "ruba" il Reddito in un momento così dove tante famiglie boccheggiano va trattato peggio di un evasore e colpito nel portafoglio: gli riprenderemo dieci volte quello che si sono presi. Non so se e come il Reddito verrà rimodulato, sicuramente so che i furbetti verranno colpiti con la massima durezza.

 

Se vince il centrodestra subito la "pace fiscale" come dice Salvini?

Conosco aziende che fatturavano 400 milioni e facevano 20 milioni di utili e oggi ne fanno 30 di perdite. Ecco i primi fulmini e la situazione peggiorerà... Voglio essere chiaro: il primo obiettivo è non far crollare l’Italia.

Crosetto Meloni

 

È prendere per mano imprese e famiglie per cercare di attraversare indenni questa crisi epocale. Tra gli interventi urgenti quello di congelare le cartelle esattoriali, mi sembra necessario. Così come le rate di mutui o contributi vari da restituire. La "pace fiscale" si affronterà a crisi passata ma per ora vanno spostate tutte le scadenze.

 

Oggi dico tre parole: lavoro, sicurezza economica, crescita. Dobbiamo restituire a ognuno di noi la possibilità di mantenere la propria famiglia: quando non è possibile vuol dire che la democrazia è in pericolo. Dobbiamo farlo pensando a chi è rimasto indietro. Se non ho i soldi per diminuire le bollette a tutti si parte da chi non ce la fa. Non è il momento di interventi universali, lo Stato deve valutare e scegliere.

MELONI E SALVINI COME SANDRA E RAIMONDO - ANNETTA BAUSETTI

 

Questa Rai le piace?

Mi piacerebbe se fosse davvero la più grande impresa culturale del paese. E invece i documentari migliori sulla Roma antica li ho visti sulla Bbc. Purtroppo i partiti hanno fatto danni, ma ancora di più quei dirigenti più realisti del re, dirigenti che hanno strizzato l’occhio ai partiti anche quando non era necessario farlo.

 

C’è chi mette sul banco degli imputati Giorgia Meloni agitando il fantasma del fascismo.

I fascisti peggiori li ho visti nel campo avverso: sono quelli che provano a marchiarti per impedirti di parlare e di fare.

 

Giorgia però è forte e libera. Più forte di tanti grandi quotidiani che cercano di distruggerla minandone la credibilità. Più forte anche di una parte dello Stato e dell’economia che ha costruito un rapporto torbido con una certa sinistra: si sono usate a vicenda per mantenere il potere, mettendo sotto scacco democrazia, Parlamenti e governi. Ora però la politica sta tornando. Mancano tre settimane al voto e qualcuno proverà a battere l’ultimo colpo. Questa volta troverà una risposta ancora più forte.

 

Articoli correlati

PRONTI AL COMPROMESSO STORICO TRA LETTA E MELONI? UNA VOLTA DEFENESTRATO SALVINI GIORGIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GUIDO CROSETTO E GIORGIA MELONIGUIDO CROSETTO

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…