giorgia meloni arianna

“SI È VOLUTO MONTARE LA STORIELLA DEL FAMILISMO PER INSINUARE CHE GIORGIA MI AVREBBE CEDUTO LE REDINI DEL PARTITO, MA SI TRATTA DI UNA FAKE NEWS” – ARIANNA MELONI SI TRAVESTE DA PICCOLA FIAMMIFERAIA PUR DI NON AMMETTERE DI ESERCITARE UN IMPORTANTE RUOLO DI POTERE DI FRATELLI D’ITALIA: “NON LASCIO LIQUIDARE I MIEI TRENT'ANNI DI MILITANZA DA QUALCHE MALE INFORMATO CHE PER ATTACCARE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DICE COSE INESATTE. MI RICORDO ME, GIOVANISSIMA, NEL 1998, ALLA GUIDA DI UN FURGONE CARICO DI MATERIALI PER L'ALLESTIMENTO DELLA PRIMA EDIZIONE. IO COSÌ PICCOLA ALLA GUIDA DI UN FURGONE TANTO GRANDE MI CHIEDEVO SE CE L'AVREI FATTA AD ARRIVARE INCOLUME…”

GIORGIA E ARIANNA MELONI

A.MELONI, FAMILISMO? FAKE NEWS, HO UNA MILITANZA TRENTENNALE

Sono da sempre nel dipartimento segreteria ed organizzazione

(ANSA) - ROMA, 07 DIC - "Non lascio liquidare i miei trent'anni di militanza da qualche male informato che per attaccare il presidente del Consiglio dice cose inesatte. Qualcuno, forse, ha finto di non sapere che non esiste un segretario politico nello statuto di Fratelli d'Italia e che tale documento prevede solo il ruolo di Presidente Nazionale (Giorgia Meloni n.d.r.), quindi si è voluto montare la storiella del familismo per insinuare che Giorgia mi avrebbe ceduto le redini del partito, ma si tratta di una fake news.

 

TACHIBURINA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

FdI è un movimento strutturato sul territorio e a livello nazionale, pertanto si articola in dipartimenti che con la crescita del partito si stanno anche riorganizzando, soprattutto perché ora che siamo al governo, molte figure di responsabilità siedono in ruoli chiave per la Nazione e si è dunque reso necessario un assetto che ci consentisse di continuare a dialogare e collaborare con tutti i nostri livelli, fino all'ultimo iscritto e simpatizzante. Fratelli d'Italia, nonostante i numerosi e gravosi impegni istituzionali di molti, non si arrocca nei palazzi, dimenticando il vasto popolo che ci ha sostenuti e continua a farlo.

 

È da qui che nasce l'esigenza di formalizzare un ruolo che svolgo da sempre, come tutti sanno, di punto di riferimento e figura operativa nell'ambito della segreteria politica e delle adesioni, dipartimento di cui sono la responsabile. Al momento contiamo circa una cinquantina di dipartimenti, come quello dell'organizzazione guidato da Giovanni Donzelli o quello del programma di cui è responsabile Francesco Filini, molti guidati da bravissimi dirigenti politici, ma anche da tecnici di assoluta professionalità che producono contenuti sui temi di maggiore interesse per la Nazione".

GIORGIA E ARIANNA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

Lo afferma Arianna Meloni, in un'intervista alla Voce del Patriota, giornale on line vicino a Fdi pubblicato in versione cartacea in occasione della festa di Atreju.

 

A.MELONI,TRA RICORDI DI ATREJU, IO NEL'98 CHE GUIDAVO UN FURGONE

ROMA

(ANSA) - ROMA, 07 DIC - "Sicuramente ricordi molto divertenti, legati alla goliardia e ai famosi scherzi che si facevano ai danni di politici di ogni schieramento, perché, fin dall'inizio, Atreju è stata una festa di parte, ma non esclusivamente di partito. Ci siamo sempre aperti al confronto.

reunion oasis - meme giorgia meloni e la sorella arianna

 

Tuttavia, non citerò le goliardate famose di cui si è già parlato tanto, ma un flash che mi vede giovanissima, nel 1998, alla guida di un furgone carico di materiali per l'allestimento della prima edizione. Immaginate: io così piccola alla guida di un furgone tanto grande mi chiedevo se ce l'avrei fatta ad arrivare incolume e portare a termine il mio compito! Oggi la leggo come una metafora di quello che sarebbe accaduto a tutti noi, che con le nostre "piccole mani" siamo stati chiamati a muovere le ruote della nostra grande Nazione!". Lo afferma Arianna Meloni in un'intervista alla voce del Patriota rispondendo alla domanda sui ricordi delle varie edizioni di Atreju.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…