renzi sugli sci

‘CIAO A TUTTI, ME NE VADO A SCIARE’. CHE RENZI L’ABBIA DETTO O NO, LA SORELLA DURANTE LE VACANZE DI NATALE SULLE DOLOMITI È STATA BECCATA CON IL SUO SKIPASS. CHE NON È CEDIBILE: VERBALE E IMBARAZZI SULL’ALPE DI SIUSI…

 

Giacomo Amadori per “la Verità

 

renzi sugli sci

«Io vado a sciare». Quando ieri le agenzie e i siti hanno riportato la frase che il segretario dimissionario del Pd Matteo Renzi avrebbe pronunciato con un giornalista, si sono subito scatenati commenti acidi. Il portavoce dell' ex premier e poi lui stesso si sono affrettati a smentire in modo poco convinto la fuga sulle nevi: «Nessuna settimana bianca».

Ma anche se fosse arrivato il momento per Renzi di prendersi qualche giorno di ferie, la montagna non sarebbe il posto giusto per riposarsi, viste le polemiche che si innescano ogni volta che l' ex premier sale sugli sci.

 

Ieri una fonte della Verità ci ha informati che nel comprensorio dell' Alpe di Siusi, da gennaio gira una storiella che forse vale la pena di riportare. Proprio in Val Gardena l' ex Rottamatore con famiglia al seguito ha passato le vacanze di Natale degli ultimi due anni. Una delle due sorelle (Benedetta e Matilde i loro nomi) è la protagonista della vicenda che vi stiamo per raccontare. Il 3 gennaio, come Matteo, era a sciare a 2.000 metri sull' Alpe di Siusi. Ma il controllore, quando la donna ha strisciato il tesserino valido per quattro giorni, si è accorto che qualcosa non andava. Il tornello indicava che il proprietario era un uomo, mentre sugli sci c' era una signora. Il controllore ha preso lo skipass e ha letto con stupore il nome dell' ex premier.

 

Il nome non ha scoraggiato l' addetto che, anzi, da buon altoatesino, ha deciso di redigere regolare verbale e di sequestrare il tesserino, che aveva ancora due giorni di validità. A prescindere dal super vip finito nella rete. «Lo skipass era intestato a un maschio e lei era femmina. Non si poteva far finta di niente.

 

Per questo è stata fermata. Lo skipass era stato emesso da un albergo dell' Alpe di Siusi» ci riferisce una fonte. A quanto risulta alla Verità, dopo il sequestro, dall' entourage di Renzi hanno iniziato a chiamare all' impazzata, e al controllore è arrivata l' indicazione dell' ufficio di Ortisei di portare in direzione verbale e skipass. La notizia avrebbe dovuto rimanere riservata, ma nella vallata ha iniziato a girare la foto del documento del ritiro, probabilmente immortalato da qualche dipendente dispettoso dell' azienda.

RENZI SCI COURMAYEUR

Va detto che l' Alpe di Siusi non porta fortuna a Renzi.

 

Un anno fa era finita sui giornali l' iniziativa di Werner Kostner, ottico di Ortisei, il quale davanti al suo negozio aveva affisso una foto dell' ex premier con sopra scritto: «Nein, danke». No, grazie.

 

Kostner, cinquantenne di origini bolzanine, con La Verità aveva attaccato i politici scrocconi: «Quando agli impianti di risalita arriva il politico di turno, e sappiamo di chi stiamo parlando, e si porta dietro una sfilza di persone che vanno su gratis a me non sta bene». Gli chiedemmo se gli risultasse che Renzi e famiglia non avessero pagato gli skilift e lui ci rispose: «Se dovessi scommettere, direi no all' 80 per cento».

 

Un anno fa avevamo provato a sapere chi avesse pagato gli skipass da 55 euro al giorno e il maestro di sci di Renzi, ma il presidente del Consorzio impianti a fune della Val Gardena e dell' Alpe di Siusi, Paolo Cappadozzi, aveva fatto catenaccio: «Skipass ai politici? Non scherziamo. Non so se qualcuno abbia voluto regalarne uno a Renzi. Io no, anche perché a me non è certo simpatico. Posso dirle che i biglietti di trasporto della scorta erano a spese del Ministero dell' Interno o dei carabinieri che hanno sempre una dotazione di servizio».

 

RENZI SCI COURMAYEUR

Lo skipass in mano alla consanguinea, invece, aveva il codice di un albergo, probabilmente quello in cui risiedeva Renzi. Infatti sembra che Matteo si muova senza soldi in tasca. «Anche quando ha fatto un giro sulla carrozza con i cavalli, Renzi ha chiesto di spedire il conto in albergo.

 

Ma solitamente qui si paga al momento della corsa» puntualizza un vetturino dell' Alpe.

Ieri abbiamo richiamato Cappadozzi per chiedergli ragguagli sul tesserino sequestrato alla sorella di Renzi: «Io il 3 gennaio ero in ferie.

Però quello che mi sta raccontando fa parte della normale routine che riguarda gli skipass. Li ritiriamo sempre, è una procedura standardizzata. Ci sono anche degli scambi tra sciatori, succede.

 

renzi scia courmayer

Quindici giorni fa è capitato a un carabiniere. Quando ci sono degli errori di distrazione diamo un altro skipass giornaliero e poi chiediamo allo sciatore di presentarsi entro la giornata successiva per riprendere il proprio. Ritiriamo e controlliamo centinaia di skipass. Per quanto riguarda il caso di Renzi devo informarmi». Che si sia trattato di uno scambio o meno, poco importa. In Val Gardena la voce si è sparsa e lo skipass finito alla sorella dell' ex sindaco di Firenze è diventato un tormentone. Anche perché in Alto Adige il neo senatore si concede tutti gli agi. Il suo hotel preferito è il cinque stelle lusso Dolomiti spa e sport resort di Ortisei, del gruppo Adler.

 

I prezzi del soggiorno vanno dai 3.500 euro a notte nello chalet famigliare ai 2.700 euro a testa al giorno per l' albergo vero e proprio.

renzi nein danke

Ci furono polemiche per il Matteo delle nevi anche nel 2015: l' allora capo del governo planò con i famigliari a Courmayeur con un Falcon di Stato e venne seguito come un' ombra da due guardie del corpo e da un maresciallo degli Alpini in versione maestro di sci. Un approccio alla montagna che non parve dei più sobri.

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…