di maio atlantia alitalia

LUIGINO CI SEI O CI FAI? – GRAZIE A DI MAIO I BENETTON SONO PASSATI DA DANNATI PER LA TRAGEDIA DI GENOVA A UOMINI DELLA PROVVIDENZA CON IL SALVATAGGIO DI ALITALIA. MA L’EX BIBITARO, DOPO LE URLA E LE ACCUSE, ORA HA LA FACCIA TOSTA DI CONGRATULARSI PER IL RILANCIO DELLA COMPAGNIA – LA REVOCA DELLA CONCESSIONE IN TEORIA È ANCORA POSSIBILE, MA… – VIDEO

 

 

1 – L' IMBARAZZANTE BALLETTO DI DI MAIO SUI BENETTON NEL MIRINO DI CONSOB

Gian Maria De Francesco per “il Giornale”

LUIGI DI MAIO ATLANTIA

 

Da «dannati» a «uomini della Provvidenza». La selezione di Atlantia dei Benetton come partner della cordata per rilanciare Alitalia con Ferrovie, Delta e Tesoro ha indotto il ministro dello Sviluppo e vicepremier, Luigi Di Maio, a una giravolta. Non inconsueta visto che su ex Ilva, Tav e gasdotto Tap il capo politico pentastellato è stato costretto a numerose retromarce, ma certamente questa è la più clamorosa vista l' impegno personale profuso contro la holding di Ponzano Veneto guidata dall' amministratore delegato Giovanni Castellucci.

PONTE MORANDI GENOVA

 

Lo scorso 27 giugno dal pulpito di Porta a porta Di Maio si era scagliato in un' invettiva contro Atlantia, ritenendola inadatta. «Abbiamo detto l' anno scorso ai funerali delle vittime del Ponte Morandi che avremmo revocato le concessioni e personalmente spero che la commissione di esperti del Mit ci dia i presupposti», aveva dichiarato precisando che «nel momento in cui il governo revocherà le concessioni Atlantia diventerà un' azienda in difficoltà». Niente di nuovo per un politico che non aveva avuto ritrosie nel definire «vergognosi» i Benetton per non aver fatto atto di contrizione pubblico dopo la tragedia di Genova. L' atteggiamento zen di Luciano, il capofamiglia, ha consentito di evitare l' escalation.

GIOVANNI CASTELLUCCI

 

Poi rincarò la dose: «Se la mettiamo dentro Alitalia, la trascina a picco, fa precipitare gli aerei. Se l' obiettivo è rilanciare Alitalia, non si può fare con un' azienda a cui andiamo a revocare le concessioni, è come metterti dentro un' azienda decotta, esponi ai rischi non solo Autostrade ma anche Alitalia». E intanto la Consob «ha avviato un' indagine per verificare l' impatto delle dichiarazioni su Atlantia», ha annunciato la deputata Pd, Raffaella Paita che segnalò all' Authority quel comportamento irrituale che produsse un repentino calo del titolo a Piazza Affari.

 

luciano benetton

Due settimane più tardi, il 15 luglio, Atlantia è stata selezionata dalle Ferrovie come partner. Di Maio aveva due opzioni. Ammettere la sconfitta personale e confessare di aver spinto fino all' ultimo per far entrare il gruppo Toto e depotenziare il ruolo dei suoi avversari. Oppure fare finta di nulla e celebrare la conclusione della prima parte dell' iter per il nuovo salvataggio di Alitalia.

 

LUIGI DI MAIO SCAMBIA IL PONTE DI RIPAFRATTA A PISA CON IL VIADOTTO MORANDI

Ha scelto la seconda. «Oggi possiamo dire di aver posto le basi per il rilancio di Alitalia!», ha chiosato aggiungendo che «siamo riusciti a trovare una soluzione e questo è un grande risultato», ma «sulla revoca della concessione non indietreggiamo di un solo centimetro». Ieri, poi, ha cercato anche di condizionare il nuovo piano industriale affermando che «non deve sacrificare l' occupazione». Un gesto autoconsolatorio visto che Atlantia intende ridiscutere le strategie delineate da Fs e Delta.

 

Da Forza Italia al Pd è stato tutto un susseguirsi di battute. Per Mara Carfagna «Di Maio si arrampica sugli specchi», mentre l' ex premier Matteo Renzi si è domandato se «sia pazzo o finga di esserlo». A fare da guardaspalle al vicepremier ci ha pensato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. La scelta di Atlantia come partner di Fs per Alitalia e la revoca delle concessioni autostradali, ha spiegato, «sono due strade totalmente separate che non si incontreranno mai: nessuno deve permettersi di fare gossip dicendo che abbiamo cambiato linea». E se lo dice Toninelli...

alitalia

 

2 – MA AUTOSTRADE RISCHIA LA REVOCA DELLA CONCESSIONE

Lodovica Bulian per “il Giornale”

 

 Alleati nei cieli, nemici sulle autostrade. Il piano del governo per accelerare sulla revoca della concessione ad Autostrade per l' Italia, controllata dalla stessa Atlantia che lunedì è stata scelta da Fs come partner per il salvataggio di Alitalia, sarebbe già pronto. Un decreto interministeriale da approvare entro il 14 agosto, anniversario della tragedia del crollo del ponte Morandi, e data di inizio delle reiterate promesse di revoca da parte del ministro Toninelli e del vicepremier Di Maio.

toninelli di maio aereo di stato

 

Ma la procedura è ancora imbrigliata in nodi giuridici che solo un contenzioso legale frontale tra lo Stato e la concessionaria potrà sbrogliare. E nonostante Toninelli assicuri che non verrà riconosciuto ad Aspi "alcun indennizzo in caso di revoca". Il nodo è proprio questo: i soldi che lo Stato rischia di sborsare alla concessionaria in caso di formalizzazione della revoca per compensare mancati profitti sui pedaggi da qui alla scadenza della convenzione nel 2038.

 

Se da un lato la relazione del pool di giuristi incaricato dal Mit di analizzare le conseguenze della revoca evidenzia "gravi inadempienze" da parte di Aspi che renderebbero nulla questa clausola, lo stesso report poi ammette come la società possa però rivalersi in sede legale. E non esclude che quei risarcimenti li possa comunque ottenere in tribunale.

di maio no tav

 

Toninelli continua a spingere per la risoluzione unilaterale. Ma gli stessi consulenti avvertono che tale risoluzione può implicare un "drastico peggioramento del rating, con il conseguente incremento del costo per la gestione del servizio sul debito" di Aspi-Atlantia. Dunque ulteriori battaglie legali e pretese "risarcitorie".

 

il ponte morandi a genova

Una nuova tegola sulla manutenzione del Morandi arriva da un' altra relazione: un audit interno redatto nei due mesi successivi al crollo e pubblicato ieri dal Financial Times. Dal rapporto, commissionato dalla stessa Atlantia e messo a disposizione degli inquirenti, emerge che i problemi di sicurezza sui tiranti del ponte si erano manifestati già nel 2011.

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

 

Il documento classifica nel tempo gli interventi necessari sul viadotto in una scala da 10 a 70, direttamente proporzionale all' urgenza. In un caso si è toccato quota 60: un problema sui tiranti nel 2011. Atlantia ha però precisato che il rapporto "non ha evidenziato alcun problema di sicurezza, come erroneamente riportato. Secondo la holding le diagnosi sulle problematiche non avrebbero mai portato a evidenze di interventi urgenti secondo quella scala di valori.

genova ponte morandi ponte morandi spinoza genova

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?