MA GIULIANO, DOVE LO METTO? ALLA CONSULTA! RE GIORGIO TROVA FINALMENTE UN’ALTRA POLTRONA PER AMATO

Da "Il Corriere della Sera"

La candidatura che, al termine di un lungo esame, sta prevalendo, è quella di Giuliano Amato. Dovrebbe essere lui il prossimo giudice costituzionale di nomina quirinalizia. La scelta di Giorgio Napolitano sarà ufficializzata entro il 14 settembre, data di fine mandato per Franco Gallo, che dal 26 gennaio scorso ha presieduto la Consulta dopo esserne stato vicepresidente dal dicembre 2011.

La designazione di Amato, che oltre a una carriera politica ai più alti livelli ha alle spalle un'esperienza accademica come costituzionalista, sarebbe maturata dopo alcune valutazioni comparative e consultazioni informali svolte personalmente dal capo dello Stato.

E nel dossier sono via via entrate numerose e diverse personalità. Tra le proposte più «forti», quella di Michele Vietti, docente di diritto commerciale con un passato politico nell'Udc, oggi vice di Napolitano al Csm. Ma anche quella di Filippo Satta, docente di diritto amministrativo e figlio del grande giurista e scrittore sardo Salvatore Satta, che in De Profundis coniò l'apocalittica e citatissima espressione di «morte della patria».

L'insediamento del quindicesimo membro della Consulta (per un terzo composta da giudici indicati dal Colle) cade in una fase delicata. Infatti, già poche ore dopo, l'organo definito come «giudice delle leggi», dovrà eleggere il proprio nuovo presidente.

Carica per la quale sono in corsa Gaetano Silvestri e Luigi Mazzella, rispettivamente in quota centrosinistra e centrodestra. E sarà questa corte così composta a doversi esprimere su un paio di materie difficili, come il giudizio sull'attuale legge elettorale e quello sulla legge Severino, posto che la giunta per le immunità del Senato acceda alle più che probabili richieste in questo senso da parte del Pdl.

L'approdo alla Consulta, se davvero toccherà ad Amato, non è comunque di per sé preclusivo di incarichi politici. Basta ricordare che, dopo le consultazioni chiuse con il fallimento del preincarico a Bersani, per la nascita di un governo di scopo fu evocato anche il nome di un giudice costituzionale come Franco Gallo. Mentre di Sabino Cassese si parlò per la presidenza della Repubblica.

 

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