Stefano Montefiori per il Corriere della Sera
Irene Ghergo e Frederic Mitterand - Copyright Pizzi
«Domenica ho votato François Fillon per fedeltà personale, ero suo ministro della Cultura e con me è sempre stato impeccabile, purtroppo lo scandalo lo ha privato di una vittoria già in tasca. Al ballottaggio invece starò, ovviamente, con Emmanuel Macron. Un tipo che vince senza dire nulla, ma capace di capovolgere molte opinioni diffuse. Come la morte della V Repubblica, la crisi irreversibile dell' Europa, il fatto che la politica ormai sia il terreno di chi grida più forte, dalla Brexit a Trump. Macron rappresenta il contrario di tutto questo e alla fine scopriremo che la maggioranza - chi l' avrebbe mai detto - la pensa come lui».
Frederic Mitterand in piedi sulla sedia arringa la platea - Copyright Pizzi
Quando suo zio François entro all' Eliseo, nel 1981, Frédéric Mitterrand aveva 34 anni e si occupava di cinema. Poi è stato saggista, romanziere, ministro sotto la presidenza Sarkozy e oggi, a 69 anni, anche osservatore disinibito di una vita politica che conosce da vicino e da decenni.
Pensa che Emmanuel Macron batterà Marine Le Pen?
«Senza dubbio, e per fortuna».
E che presidente sarà?
«Ha lacune importanti, dovute a inesperienza e mancanza di cultura politica. Ogni tanto mostra anche un lato un po' inquietante da telepredicatore e un notevole narcisismo. Tende a fare gaffe ma la funzione nobilita l' uomo, come si dice, e godrà di un periodo di grazia. I francesi e il mondo impazziranno per lui. Sarà come Justin Trudeau in Canada».
Perché?
«Perché la personalità conta più del programma. Ora tutti prendono un' aria sdegnata e se ne lamentano ma è sempre stato così. E Macron ha una personalità seducente, al di là della giovinezza e dell' aspetto piacevole. E poi ha Brigitte».
La moglie Brigitte Trogneux, sua ex insegnante, di 24 anni più grande. È così importante?
«Sì perché lo aiuta davvero, e dà alla coppia un' aria da Clinton degli inizi. E poi qui i francesi vivono il grande contrappasso dell' affare Russier».
Cioè?
«Nel 1969 l' insegnante 32enne Gabrielle Russier si innamorò perdutamente, corrisposta, del suo allievo Christian Rossi, 16 anni. I genitori di quest' ultimo la denunciarono, lei si uccise. Fu un dramma nazionale, il presidente Pompidou citò una straordinaria poesia di Paul Éluard.
Morire d' amore , ispirato alla vicenda, è stato il film di più grande successo nella carriera di Annie Girardot e ogni anno i francesi lo rivedono in tv. È una storia un po' dimenticata e un po' radicata nell' inconscio nazionale. Anche per questo il matrimonio tra Emmanuel e Brigitte fa simpatia».
I detrattori dicono che Macron è Hollande travestito.
«Ma Hollande non è stato poi così disastroso e verrà rivalutato, a differenza di Sarkozy.
A Hollande è mancata soprattutto la brutalità di François Mitterrand nel controllare il partito. Se uno legge le lettere di mio zio a Anne Pingeot, si accorge di quante manovre Mitterrand faceva per controllare e dominare le correnti».
Macron avrà la stessa forza?
«Non ne avrà bisogno, potrà contare su una nuova generazione di persone che gli permetteranno di ottenere i risultati sfuggiti, per esempio, a Manuel Valls. Il quale compensava il deficit di autorità con l' impazienza e il nervosismo. Che non sono mai buone qualità in politica».